Lago Goletta 2.699 m. (Italia – P.N.G.P. – Valle di Rhemes)
specchio d’acqua dal colore verde smeraldo, incastonato in un ambiente solitario e selvaggio a ridosso della
Granta Parei e del Ghiacciaio Goletta.

Giro ad anello da favola con un ampio e lungo traverso in quota

lago goletta

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Località di partenza:
Thumel 1.889 m.
Punto intermedio: Rifugio Benevolo 2.285 m.

Località di arrivo: Lago Goletta 2.699 m.
Dislivello: 810 m.
Posizione: alta Val di Rhemes, all’interno del Parco Nazionale del Gran Paradiso
Difficoltà: E [scala livelli difficoltà]
Ore: 3h 20 minuti
Segnavia: numero 13 fino al Rifugio Benevolo;
numero 13D dal Rifugio Benevolo al Lago Goletta;
numero 14A dal Lago Goletta al rientro su Thumel 
Periodo: da metà / fine giugno a inizio ottobre, previa verifica delle condizioni di innevamento

Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

 

E’ una fredda mattina di inizio agosto, il meteo resterà bello per qualche ora, poi il cielo inizierà a velarsi e
l’arrivo della pioggia è previsto verso le ore 17:00

Abbiamo una “finestra” per tentare la salita al Lago Goletta, in una bizzarra estate 2021, dove le giornate con cielo sereno e
sole ben presente nel cielo, si contano sulle dita delle mani.

Oggi la temperatura oscillerà tra 5 e 10° in tutta la giornata…
Ma andiamo per ordine.
Benvenuti o bentornati sul nostro sito.
Siamo al 3 agosto 2021, in macchina risaliamo tutta la Valle di Rhemes fino al temine della strada, dove parcheggiamo
nell’ampio posteggio di Thumel.

Iniziamo a incamminarci attorno alle ore 8 della mattina verso il Rifugio Benevolo, con il pile indossato perché la
temperatura esterna non sale oltre i 5° e i raggi del sole ancora non raggiungono il sentiero.

I percorsi di salita verso il Rifugio Benevolo sono due: la strada poderale o il sentiero.
Noi optiamo per il sentiero decisamente più rapido e panoramico.
Lasciato il parcheggio basta procedere dritto sulla strada asfaltata per circa 500 metri, per poi trovarsi direttamente
all’imbocco del sentiero che sale dolcemente all’interno di una pineta.

Si prosegue su ampie distese erbose sulle quali incontriamo fin da subito molte marmotte che ci guardano incuriosite.
Nel frattempo sono arrivati anche i primi raggi del sole che ci riscaldano e ci permettono di proseguire in maniche corte.
La salita al Rifugio Benevolo è semplice, mai impegnativa e non richiede uno sforzo fisico particolare.
Per 3/4 del percorso il sentiero è un falso piano, e solo l’ultimo quarto ci porta su una salita che in parte affrontiamo su
sentiero e in parte su strada poderale (vedi “percorso verde” sulla mappa).

Dal parcheggio di Thumel al Rifugio Benevolo, considerate una tempistica di circa 1h 30 minuti, il segnavia da
seguire è il numero 13.

Le indicazioni sono molto chiare e anche per chi non conosce la zona è difficile sbagliare, basta seguire il sentiero,
oltre al fatto che il Rifugio è ben evidente su una balza di roccia.

Il panorama è incantevole fin da subito con la Granta Parei 3.387 m. sempre davanti a voi, ampi prati ricoperti di fiori dai
mille colori e dalle mille sfumature che attraverseremo per almeno 3/4 d’ora, diverse cascate d’acqua alla vostra
destra e immense distese di pinete alla vostra sinistra.

Un posto da favola nel pieno del Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Essendo ancora presto, arriviamo al Rifugio Benevolo senza incontrare nessuno: che meraviglia.
Ci fermiamo per una decina di minuti nei pressi del Rifugio dove volendo è possibile riempire le borracce grazie a
una fontana in pietra e troviamo fin da subito le indicazioni per svariate escursioni in zona.

Noi proseguiamo per il segnavia 13D che ci accompagnerà fino al Lago Goletta (vedi “percorso giallo” sulla mappa).
Dal Rifugio scendiamo verso un piano erboso, attraversiamo un ponticello di legno che ci permette di superare la
Dora di Rhemes e, poco dopo incominciamo a salire disegnando ampi zig zag che man mano diventano sempre più
frequenti e più stretti.

La salita dal Rifugio Benevolo al Lago Goletta avviene su sentiero ben tracciato e ben segnalato, e non molla mai:
in circa un’ora ci permette di superare un notevole dislivello e incominciamo a vedere il Rifugio da poco lasciato,
diventare sempre più piccolo, così come la strada poderale che scende verso Thumel.

Sul versante opposto sentiamo in lontananza i campanacci delle mucche, che vediamo nei pressi di un alpeggio.
Durante la salita al Lago Goletta, incontreremo due bivi: il primo permette di raggiungere altre ambite escursioni quali
il Lago Tzanteleina 2.696 m. e il Rifugio Prariond 2.324 m. (ovviamente noi proseguiamo seguendo per il Goletta),
mentre il secondo bivio indica la possibilità di rientro verso Thumel tramite il percorso n° 14A, (molto interessante), ma
di questo ne parleremo in modo approfondito a breve.

Mentre risaliamo il sentiero verso il Lago Goletta tra farfalle colorate e fiori dai colori accesi e meravigliosi, il cielo
incomincia a velarsi e si alza un vento freddo che ci accompagnerà per tutto il giorno costringendoci ad indossare i pile e successivamente la giacca a vento.
Man mano che prendiamo quota, la temperatura si abbassa e non supererà mai i 6 – 7°
Il sentiero sempre ben marcato, dopo circa un’ora abbondante di cammino, si addentra nel Vallone di Goletta, e
l’aspetto cambia totalmente.

Si abbandonano erba e fiori per ritrovare un ambiente alpino selvaggio, privo di vegetazione, con pietre sparse un pò
ovunque, pareti severe davanti a noi, dalle quali scendono piccole cascate d’acqua.

Le pareti severe delle quali stiamo parlando sono quelle della Punta Bassac Derè 3.356 m. che offre dalla sua cima uno
spettacolo su tutta la catena delle Alpi francesi e italiane.

Un’aria decisamente fredda scende direttamente dal Ghiacciaio Goletta che ritroviamo in forte ritiro rispetto agli anni
precedenti, anche se ancora circondato da ampi nevai, nonostante il mese di agosto.

Il lago compare quasi all’improvviso con un colore verde smeraldo (veramente bello), e l’acqua imbronciata dal vento che
soffia sopra, forma piccole ondine bianche.

Lo specchio d’acqua è ampio, da un lato del lago troviamo della sabbia, mentre dal lato opposto dei sassi di dimensione
medio piccoli.

Attorno la Granta Parei 3.387 m. e la Becca della Traversiere 3.337 m.
Un ponticello in cemento e pietra ci permette di passare agevolmente dalla sponda destra a quella sinistra del lago e
volendo è possibile fare tutto il giro, ma attenzione ad alcune parti di roccia che risultando essere scivolose e friabili.
Ci fermiamo sulle sponde ad ammirare un panorama di alta montagna, veramente incantevole, quasi lunare, molto
selvaggio e relativamente poco frequentato.

Tutto attorno grandi salti di roccia, e pareti molto ripide che scendono verso il Vallone Goletta.
Cerchiamo di immaginare cosa dev’essere qui l’inverno, nella più completa solitudine, e tutto ricoperto da metri
di neve e ghiaccio.

Il fascino del luogo è notevole, peccato per questo vento freddo e il cielo completamente velato che uniti insieme, non
ci permettono una piacevole sosta rigeneratrice nonostante un abbigliamento adeguato alle basse temperature.
Dopo circa un’ora a malincuore decidiamo di rientrare, anche perché nuvoloni piuttosto scuri si stanno addensando e
altri sono in arrivo dal versante francese.

Valutiamo di prendere un percorso di discesa completamente diverso da quello di salita, che si rivelerà uno spettacolo
senza fine.
Lasciato il Lago Goletta, iniziamo la discesa per lo stesso percorso di salita, ma solo per una quindicina di minuti.
Arriviamo a un bivio, dove troviamo l’indicazione per ritornare al Rifugio Benevolo (da dove siamo saliti), oppure deviare
verso Thumel seguendo il sentiero numero 14A (vedi “percorso arancione” sulla mappa).

Optiamo quindi per quest’ultima soluzione: il percorso 14A.
Il pannello indica una tempistica di un’ora mezza da qui fino all’arrivo a Thumel e un livello di difficoltà classificato “E”.

Il nostro tempo di percorrenza è stato di quasi due ore, ma abbiamo voluto ammirare il panorama e siamo andati con
un’andatura normale, alternando piccole soste per fotografare.

Questo sentiero 14A, relativamente recente, è stato realizzato nel 2008 dalla Guardia Forestale e si rivelerà estremamente panoramico perché non ci farà mai scendere, ci manterrà in quota per quasi tutto il percorso, regalandoci dei
panorami unici.

Il 14A è un percorso che consiglio, assolutamente da fare per chi ama la montagna, emozionante, e di una grandiosa
bellezza, poco faticoso perché è un lungo traverso che ci porterà a raggiungere anche un bivacco (adibito a posto di
servizio per il Corpo Forestale), con un terrazzino con vista sulla Granta Parei (o Granta Parey…), sul Ghiacciaio di
Tsantaleina e sulla Punta Roc du Fond 3.351 m.

Ci fermiamo per una mezz’oretta nei pressi del Bivacco per ammirare lo spettacolo davanti ai nostri occhi, c’è anche
un termometro esposto al sole che segna 11°

Posti dai quali non vorresti mai scendere, mai abbandonare, perché sono semplicemente fantastici.
Qui capisco sempre di più il valore dell’ambiente che ci abbraccia, e mi rendo conto che spesso corriamo dietro a cose
futili e di scarsa importanza.

Che emozione guardarsi attorno, serve una mappa per conoscere tutte le vette che ci circondano.
Molto ben segnalato e ben tracciato, il sentiero 14A è poco frequentato e vi permetterà di ammirare anche tutto il fondo
valle, il Rifugio Benevolo decisamente più in basso, gli alpeggi circostanti, la Punta Lavassey 2.772 m.,
la Punta della Paletta Nord 2.981 m. e la Punta della Paletta Sud 3.024 m.

Segnaliamo tuttavia un passaggio che potrebbe rivelarsi difficoltoso in prossimità di una cascata dove alcune corde
fisse cercano di facilitare l’attraversamento.

Qui bisogna prestare attenzione, perché nel caso di una abbondante portata d’acqua della cascata, potrebbe risultare
impossibile o troppo rischioso l’attraversamento, che nell’ultimo breve tratto ci porta ad aggirare un grande masso,
sporgendoci verso il basso.

Oggi la quantità d’acqua che scende, pur se abbondante, non crea nessun problema e con attenzione attraversiamo
senza difficoltà.

Assolutamente sconsigliato in caso di ghiaccio, ma a queste altezze difficilmente ci si ritrova su questi sentieri che nel
periodo invernale risultano totalmente inaccessibili.

Il resto del percorso prevede altri attraversamenti di cascate, ma decisamente più agevoli e il sentiero si mantiene sempre
ben battuto e ben tracciato.

3/4 del percorso sono in quota, poi verso la fine, si incomincia a scendere in modo deciso fino a ricongiungersi alla
strada poderale e, successivamente al sentiero che abbiamo percorso questa mattina che ci ripoterà al parcheggio
di Thumel in circa 20 minuti.

Oggi abbiamo fatto un giro ad anello inaspettato e di gran valore paesaggistico.
Il meteo non è stato clemente, il vento ci ha quasi sempre accompagnato, e ci ha costretto a far ricorso al cappuccio per
avere un maggior comfort.

Appena risaliti in macchina, sono incominciate le prime gocce di pioggia: possiamo quindi ritenerci ampiamente fortunati.
Nel nostro cuore, nella nostra mente e nei nostri occhi, portiamo a casa un ricordo fantastico e unico, di uno tra i posti
più belli di tutta la Valle d’Aosta.

Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Andreina Baj


Note:
straordinario giro ad anello che ci permette di toccare un rifugio, un lago dal colore verde smeraldo e un bivacco.

Il percorso di rientro (differente dal percorso di salita), è estremamente appagante con un lungo passaggio in quota e un
panorama di straordinaria bellezza.

Sentieri sempre molto ben tracciati e molto ben segnalati, facilmente percorribili salvo l’attraversamento di una cascata in
fase di rientro che richiede attenzione.