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Bochéta dal Còrn da li Càbra o Bocchetta dalle Corna di Capra 2.950 m. (Italia – Alta Valtellina)
escursione ad anello magnifica in luoghi isolati e in quota, attraverso due delle valli più belle del comprensorio di Livignoc

bocheta dal corn da li cabra

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Località di partenza:
località Tresgenda, Pont da l’Al (Valle di Livigno).

Quota di partenza: 1.892 m.
Quota di arrivo: 2.950 m.
Dislivello: 1.058 m.
Posizione: tra la Val Nera e la Valle delle Mine, su una forcella tra le Corna di Capra e il Monte Valnera
Difficoltà: E/EE [scala dei livelli]
Ore: 7h totali per l’anello
Periodo: da metà giugno a fine settembre
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Discesa: per la Val Nera
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

Livigno è una località dell’Alta Valtellina famosissima per gli sport invernali, e d’inverno grazie all’abbondante
innevamento, è letteralmente presa d’assalto dalla massa di persone che affollano piste da sci e snowpark.
Non solo, il comune gode dello status extra doganale ed è esente da alcune imposte.
Questo fa sì che anche d’estate le sue strade siano sempre piene di turisti dediti allo shopping
(anche se vi sono limiti nelle quantità delle merci che si possono portare via).
Inoltre la cittadina, grazie anche al clima, al lago, alle attività di ristorazione e sportive, negli ultimi anni si è
sviluppata enormemente.
Tutte cose molto positive, ma questo fa sì che spesso ci sia molto affollamento.
Tuttavia, basta spostarsi fuori dal centro per ritrovare la calma e la tranquillità proprie della montagna.
E le escursioni a piedi non mancano di certo, anzi!
Guidati da Laura Besseghini (Accompagnatore di Media Montagna) andiamo a scoprire due valli bellissime e
poco frequentate, almeno nella loro parte alta.
La Val delle Mine, per la quale saliamo, e la Val Nera, nostra via di discesa.
Oltre a Laura, salgo in compagnia di un bel gruppo composto da Fabiana, Bruna, Benedetta e il cane Billy.

Il percorso comprende un anello che passa dall’Alpe Mine, dal ristoro Baitel del Grasso degli Agnelli e dal lago delle Mine.
Tocca nel suo apice i 2.947 metri di quota della Bocchetta delle Corna di Capra, e nella parte finale passa sotto la
bellissima cascata in Val Nera, con tanto di ponte tibetano sul torrente!
Cosa volere di più?
Magari una splendida giornata di sole? Oggi c’è anche quella!
Raggiungiamo Livigno dalla Valtellina, superando il Passo del Foscagno e il Passo Eira (aperti tutto l’anno),
dalla Svizzera per la Forcola di Livigno (strada aperta solo d’estate), passando dalla Valle di Poschiavo o
ancora dall’Engadina.
Prendiamo proprio in direzione della Forcola di Livigno e usciamo dal paese, parcheggiando in località Tresgenda.
Attraversiamo la statale e vediamo subito le indicazioni per la Bocchetta e il lago delle Mine.
Precisamente siamo nella frazione Pont da l’Al.
Dopo un breve tratto su asfalto, il sentiero si fa più stretto e sterrato e inizia a salire nel bosco prendendo in
direzione Val delle Mine.
Questo tratto è piuttosto ripido e consente di rompere il fiato.
Costeggiamo il torrente Tresgenda, salendo all’ombra di larici e abeti che offrono riparo dalla calura estiva
(anche se siamo già a quasi 2.000 metri di quota!).
Usciamo dal bosco ed entriamo nella valle vera e propria.
Si apre un mondo nuovo con un paesaggio fantastico.
Gli alberi si diradano mentre arbusti e pini mughi si fanno più numerosi.
Il sentiero ora spiana e noi camminiamo comodi lungo la sinistra orografica del torrente, in un luogo da fiaba.

In lontananza compaiono le prime montagne con la neve, il Pizzo Filone e il Pizzo Zembrasca che chiudono
questo quadro meraviglioso.
Dopo qualche minuto attraversiamo il torrente e raggiungiamo il Baitel del Grasso degli Agnelli, un
rifugio-ristoro-alpeggio posto sulla destra del Tresgenda su prati e pascoli verdissimi.
Un altro luogo incantato.
Ne approfittiamo per prendere qualcosa di caldo e ripartiamo.
Continuiamo dritti in questa lunga valle per un buon tratto ancora in piano, avvicinandoci alle rocce che vediamo
alla testata della valle stessa.
Passiamo sotto le rocce del Mont del Buon Curato che si trovano alla nostra destra e alla Costa delle Mine,
in alto alla nostra sinistra.
Seguiamo il torrente che ci conduce ad una bella cascata molto particolare, dato che la roccia sopra la quale scorre
l’acqua è completamente bianca, cascata che scende dai pendii erbosi e rocciosi che ora dobbiamo rimontare.
Saliamo a tornanti su per i prati, passando a fianco a delle caprette che ci osservano incuriosite, dove sembra che
anche Billy sia molto felice dell’incontro, correndo avanti e indietro in mezzo a loro.
Oltrepassato questo punto, un breve salto di roccette ci porta nel pianoro superiore dove si trova un bivio.
Lasciamo a sinistra la deviazione per la Bocchetta delle Mine e prendiamo a destra.
Guardando in alto, vediamo già la nostra meta con un canalone sottostante ancora innevato, che dovremo affrontare.

Scendiamo leggermente e attraversiamo di nuovo il torrente, portandoci sulla parte del sentiero che risale
una vasta pietraia.
Inizia qui la parte più ripida e impegnativa dell’escursione.
Dopo alcuni metri con pendenza piuttosto sostenuta, arriviamo al tratto di roccette in un canalino attrezzato con
una catena (e un pochino esposto).
Nulla di impegnativo, facciamo solo attenzione nella progressione.
All’uscita, dopo qualche metro ancora su pietraia, arriviamo sulle sponde del Lago delle Mine, posto in una conca
chiusa dalle pareti rocciose del gruppo della Corna di Capra.
Che posto magico, e che riflessi sul lago, dove la neve e la roccia si alternano in un’armonia e
un’alternanza di colori unica!
A dire il vero è strano che in un luogo così manchi un bel rifugio.
Il panorama da qui è favoloso, e si vede chiaramente il sentiero che porta alla vicina Bocchetta delle Mine, con un
bel laghetto ai suoi piedi.
Dopo una breve sosta impiegata a mangiare qualcosa, ci portiamo all’attacco del canalone che porta
alla Bocchetta delle Corna di Capra.
Normalmente il sentiero su pietraia, anche se ripido, conduce in cima in circa trenta minuti senza problemi.
Ora però, a fine luglio, c’è ancora molta neve e per salire mettiamo i ramponi e ci aiutiamo coi bastoncini.
La pendenza è molto sostenuta ma la neve tiene.
Gli ultimi metri prima dell’arrivo sono di nuovo privi di neve e camminiamo ancora su pietre e massi.
Finalmente siamo in cima, in mezzo a montagne aspre e selvagge, circondati da roccia ovunque.
Siamo piccoli piccoli in mezzo a montagne così grandi.

La Corna di Capra al nostro fianco, i monti della Costa delle Mine alle nostre spalle e di fronte i monti di Val Nera.
In lontananza, splendido, il Bernina coi suoi ghiacciai e la famosa cresta Biancograt, che da qui si vede benissimo.
Prima di lasciare un posto così bello, scattiamo una bella foto di gruppo con Laura, Fabiana, Bruna e Benedetta.
In posa anche il mitico Billy.
La discesa per la Val Nera inizia subito piuttosto ripida su pietraia, facciamo un po’ lo slalom tra i nevai residui, ma
il sentiero è sempre ben marcato.
Presto la pietraia lascia il posto a verdi pascoli e il sentiero diventa più agevole.
Dopo qualche chilometro, (anche la Val Nera è molto lunga da percorrere) incrociamo alla nostra sinistra
un’altra valle verdeggiante, la Valeta.
Che posti da favola e quanti itinerari ancora da scoprire!
La superiamo e ci portiamo verso il fondovalle.
Sotto di noi una bellissima sorpresa ci attende: la cascata di Val Nera posta in una conca naturale favolosa.
Il sentiero che conduce alla cascata passa sopra un ruscello per mezzo di un tipico ponte tibetano in legno, che attraversiamo. Che emozione questa escursione, questo è vivere la natura, la montagna e l’avventura!

Sostiamo per un po’ sotto la cascata a goderci la frescura (e parecchi spruzzi), prima di riprendere il cammino che
ci conduce al luogo di partenza.
Passiamo vicino all’Alpe Vago e raggiungiamo il Ponte del Verde dove passa la statale.
Noi ci siamo organizzati con due auto e in breve colmiamo i chilometri restanti (due o tre) fino alla località Tresgenda da
dove siamo partiti comodamente seduti.
Una gita meravigliosa in luoghi da scoprire e fuori dalle rotte più consuete.

Relazione e fotografie di: Daniele Repossi
Foto di: Daniele Repossi e Laura Besseghini
Un ringraziamento particolare a: Laura Besseghini


Note:
escursione ad anello magnifica in luoghi isolati e in quota, attraverso due delle valli più belle del
comprensorio di Livigno.
Percorso lungo che tocca quasi i 3.000 metri, privo di difficoltà, nel quale solo un breve tratto attrezzato e un
pochino esposto in Val delle Mine, (prima di giungere al lago), richiede attenzione.
In caso di neve residua sul canalone che precede la bocchetta dalla Val delle Mine, aumenta un po’ la difficoltà e
sono richiesti ramponi e bastoncini.
Favolosa la cascata in Val Nera che si osserva prima di rientrare al parcheggio.