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Cascate Riva di Tures 1.104 m. (Italia – Valle Aurina)
bellissimo percorso in mezzo alla natura adatto a tutti, la salita fino alla 3° cascata ha un dislivello basso e senza difficoltà

cascate riva di tures


Località di partenza:
Campo Tures (centro paese)
Quota di partenza: 864 m.
Quota di arrivo: 1.104 m.
Dislivello: 240 m.
Posizione: all’inizio della valle di Riva di Tures, all’ingresso del Parco Naturale Vedrette di Ries-Aurina
Difficoltà: E [scala delle difficoltà]
Ore: 2h 30’ a/r (fino alla 3° cascata)
Periodo: tutto l’anno.
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Discesa: per la via di salita
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

Le cascate di Riva di Tures si trovano ai margini di Campo Tures ed offrono uno spettacolo naturale
che lascia senza parole.
Si compongono di tre tronconi, tre salti, che si possono ammirare molto da vicino.
Il sentiero nel bosco che conduce alle cascate è bellissimo e largo, così che tutti possono fare visita
a questo magnifico luogo.
Per una volta lasciamo ferma l’auto, parcheggiata a Campo Tures, e ci incamminiamo a piedi dal centro del paese, 
attraversando il rio Aurino e costeggiandolo in discesa finchè ad un incrocio vediamo le indicazioni
per il sentiero “Wasserfall”.

Arriviamo ad un piccolo parcheggio auto, sempre pieno dove inizia il sentiero nel bosco.
Per questo sconsigliavo di arrivare fin qui con la macchina, il più delle volte tocca fare retromarcia.
Dal piazzale prendiamo il sentiero S. Francesco che entra nel bosco passando per una “porta”, e arriva al
primo salto della cascata che è anche il più basso.
Da un’altezza di circa 10 m. la potenza d’acqua è già qui impressionante.
L’acqua scende impetuosa tra le pareti di una stretta gola.

Seguendo le numerose indicazioni ci portiamo verso la seconda cascata, più in alto, percorrendo il sentiero delle scale.
Con una pendenza un po’ sostenuta e numerosi gradini, passiamo prima a fianco ad una grotta con statuine di legno
e arriviamo al secondo salto, più alto del primo.
Dalla piccola balconata naturale ammiriamo uno scenario ancora più grandioso.
La visuale è migliore e si riesce ad inquadrare anche buona parte del torrente Riva.

Per arrivare infine alla terza cascata, la più bella, alta ben 40 m., percorriamo un sentiero in salita
sempre nel bosco un po’ più ripido, ma sicuro e dotato di corrimano.
Dopo gli ultimi metri orizzontali e quasi pianeggianti, ci appare uno degli spettacoli naturali più incredibili.
Questa terza cascata è immensa, di una potenza unica ed è una delle più alte di tutto l’Alto Adige.

cascate di riva di tures trentino

Gli spruzzi d’acqua giungono a noi molto prima di arrivare a vederla e il vento provocato si fa sentire. 
Per ammirarla bene, si arriva su un terrazzino di fronte alla stessa dove una bella doccia è assicurata. 
Nei pressi consiglio di percorrere anche il ponticello di legno zuppo d’acqua (altra doccia assicurata), 
per portarsi quasi sotto la stessa e sentirne ancora di più il fragore.
E’ proprio da questo ponte che si strappano gli scatti migliori e quasi sempre si riescono a catturare gli arcobaleni
che si formano nel burrone sottostante.
Insomma, un incanto che la natura ci offre.
Volendo il sentiero oltre il ponte prosegue fino alle rovine del castello di Toblburg e alla cappella di Francesco e Chiara.
Il ritorno in ogni caso avviene per il percorso di andata.
Piccola nota stonata: scendendo dal sentiero e volgendo lo sguardo in mezzo al bosco sulla sponda opposta
del torrente di Riva, non si può non notare gente…che vola.
Il trucco c’è.
L’uomo ha pensato bene di costruire una bella fly-line tipo Luna Park, che arriva al parcheggio a valle per far provare
la sensazione di volare a grandi e bambini.
Amo i parchi di divertimento e questo tipo di attrazioni,
ma a mio avviso appunto in questi parchi dovrebbero
rimanere, senza deturpare ulteriormente la montagna e i suoi boschi.

Relazione e fotografie di: Daniele Repossi


Note: bellissimo percorso in mezzo alla natura adatto a tutti.
La salita fino alla 3° cascata ha un dislivello basso e non pone difficoltà.
Prestare solo attenzione ai tratti scivolosi.  Se possibile evitare la gita nei mesi estivi più affollati.