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Laghi di Porcile (Laghi di Purscil) e Passo di Tartano 2.108 m.
(Italia – Val Tartano – Val Lunga)

tre laghi di origine glaciale di forma differente, localizzati in un ambiente montano particolarmente piacevole,
punto di arrivo, ma anche punto di partenza per molte altre vie di salita.

Dal Passo di Tartano avrete una vista indescrivibile su più vallate, sui laghi, sui sentieri, su altri passi, sulle creste….
da non credere…

laghi di porcile


Località di partenza:
 Rifugio Il Pirata e Rifugio Beniamino in Località Arale a 1.485 m. (Tartano SO)

1° punto intermedio: Sorgente Acqua di Fraa 1.485 m.
2° punto intermedio: Casera di Porcile 1.803 m.
3° punto intermedio: Laghi di Porcile (Lago Piccolo 2.005 m. / Lago Grande 2.030 m. / Lago di Sopra 2.095 m.)
Località di arrivo: Passo di Tartano 2.108 m.
Tempo richiesto: 2h 20 minuti (tempistica che non considera la visita e la sosta ai 3 Laghi di Porcile)
Il percorso di rientro, lo si completa in 2h e avviene sulla medesima traccia affrontata in salita
Dislivello: circa 623 m.
Segnavia: n° 112 da Località Arale fino ai Laghi di Porcile
n° 201 dal Lago di Sopra al Passo di Tartano
Livello di difficoltà: E [scala dei livelli]
Periodo: da metà maggio a metà ottobre previa verifica delle eventuali condizioni di innevamento
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

sentiero laghi di porcile

Immaginate 3 pianori, uno sopra l’altro, a poca distanza tra loro, ma in zone differenti e appartate.
Su ogni pianoro troviamo un lago: il Lago Piccolo, il Lago Grande e il Lago di Sopra.
Acque cristalline, con colorazioni che variano dal verde petrolio, al blu scuro, incastonati tra pietraie, e pascoli verdi,
con all’interno centinaia di trote, dove l’unico rumore che si sente è quello delle ondine dell’acqua, spinte dal vento.

Il Passo Tartano immaginatelo invece come una terrazza naturale, dalla quale tutto quello che vi ho appena descritto,
lo avrete in una mano e alle vostre spalle, l’infinito….

Abbiamo un bel pò di cose da raccontarci anche oggi: mettetevi comodi.
Benvenuti o bentornati sulle pagine del nostro sito.

Siamo in una calda e assolata giornata di metà luglio, uno dei mesi più belli dell’anno, quando decidiamo
di andare in Val Tartano e precisamente in Val Lunga, che andremo a percorrere per intero su strada asfaltata,
fino ad arrivare al suo capolinea, rappresentato dalla Località di Arale.

Per arrivare fini qui è possibile digitare in Google Maps “Rifugio Il Pirata, Via Arale, 6, 23010 Tartano SO”.
In auto salirete la ripida e tortuosa SP16 che con i suoi 10 tornanti, vi condurrà fino a Tartano entrando e percorrendo
per intero tutta la Val Lunga.

Nel nostro caso, è stato possibile con la macchina andare un pochino oltre la fine di Arale, tramite una strada sterrata,
arrivando a circa 500 metri prima del Rifugio Il Pirata e del Rifugio Beniamino, posti uno accanto all’altro.

Ampi spazi erbosi, consentono di parcheggiare agevolmente ai lati della poderale.
Successivamente un strada sterrata che si alterna a una strada in cemento, ci porterà in pochi minuti ai due rifugi
sopra indicati.

Questi due rifugi, che si trovano in Località Arale a 1.485 m. di altitudine, rappresentano il punto di partenza
dell’escursione di oggi.

Superiamo entrambe le strutture, e su comoda e ampia strada sterrata ci incamminiamo fino ad arrivare alla
“Sorgente Acqua di Fraa” che troviamo alla nostra sinistra.

Parte qui nei pressi della sorgente, a sinistra, il sentiero che sale all’interno di un fitto bosco di larici e che ci condurrà
ai Laghi di Porcile.

Ci troviamo all’interno del Parco Orobie Valtellinesi, compreso tra il Lago di Como e la Valcamonica, il cui versante
settentrionale, include 12 vallate trasversali.

Il sentiero nella parte iniziale, alterna tratti in salita a tratti pianeggianti e ci porta a lambire alcune vecchie
baite in pietra utilizzate in passato dai pastori locali.

Il segnavia da seguire è il n° 112, il tracciato è ottimamente indicato lungo tutta la tratta.

Dopo una decina di minuti di cammino, la pendenza del percorso aumenta.
Andremo ad attraversare ruscelli e corsi d’acqua che fuoriescono dal Torrente Tartano andando a formare mini laghetti,
dall’acqua limpidissima, in quello che è un ambiente silenzioso, piacevole e reso fresco dall’ombra dei larici.

Il profumo del bosco e della resina deliziano questi passaggi che ci portano nei pressi di tre baite poste
sulla vasta piana in Località Casera di Porcile 1.803 m.

Uno sguardo all’indietro ci permette di vedere quasi 400 m. più in basso la piccola frazione di Arale e i due rifugi
“Il Pirata” e “Beniamino”, dai quali siamo partiti. 

baite sentiero laghi di porcile
ruscello torrente tartano
baite casera di porcile

Si prosegue passando paralleli a un muro a secco, per poi trovare un’ultima baita in pietra e deviare sulla sinistra.
Qui il sentiero sale per un breve tratto in modo più deciso, passando all’interno di una rigogliosa vegetazione e superati
gli ultimi 200 m. di dislivello, giungiamo su un ampio pianoro erboso, dove nei pressi di una casetta in pietra
intravvediamo il primo dei tre Laghi di Porcile: il Lago Piccolo (“Lac Pinii”,) a quota 2.005 m.

Immerso in una conca tra i prati dei pascoli, questo laghetto è il più piccolino dei tre, quello meno “selvaggio”.
Dal Lago Piccolo, parte il sentiero che porta al Passo di Tartano, ma vi consiglio di non seguire questa indicazione e
di proseguire sulla sinistra seguendo il sentiero che in circa 10 minuti conduce al Lago Grande.

Al Passo di Tartano arriveremo da un altro percorso, dopo aver esplorato tutti e tre i laghi di Porcile.

Il Lago Grande a 2.030 m. (Lac Grant) è uno specchio d’acqua glaciale incantevole, delimitato per 1/4 della sua
circonferenza da una pietraia e circondato per tutto il resto dal verde dei prati.

L’acqua cristallina permette di vedere il suo fondale, che passa dal grigio chiaro dei sassolini a riva, al blu / verde
andando verso il largo.

Dalla parte opposta di questo lago, ben evidente nel primo tratto, individuiamo il sentiero che sale verso la
Bocchetta dei Lupi, un luogo poco frequentato che si addentra verso quelle che una volta erano antiche vie
di comunicazione, notoriamente battute dalle estese slavine invernali.

Stiamo camminando sul sentiero del GVO (Grande Via delle Orobie) denominato anche “sentiero Andrea Paniga”.

Ed è tramite questo sentiero che risalendo in circa 1/4 d’ora arriviamo all’ultimo dei 3 Laghi di Porcile,
il Lago di Sopra 2.095 m. (Lac de Sura).

Il Lago di Sopra è a nostro avviso il più bello dei tre.
Di dimensioni più contenute rispetto al Lago Grande, si trova in una posizione più selvaggia, per metà circondato
da una importante pietraia e per il resto lambito da verdi prati di montagna.

L’acqua trasparente, limpidissima, lascia intravvedere il fondale formato da decine di sassi di media dimensione e
popolato da altrettante piccole trote.

Colore verde scuro, alle volte blu scuro, a seconda di come gira la luce del sole, questo laghetto è un incanto,
oltre ad essere meno frequentato rispetto agli altri due.

L’unico rumore che si ascolta, sono le ondine dell’acqua che spinte dal vento impattano sulle rocce.
Il Lago di Sopra ha una forma allungata e si estende verso la montagna dalla quale è possibile salire fino
al Passo di Porcile 2.290 m.

Tutti e tre i Laghi di Porcile vengono alimentati dall’acqua piovana e da un sistema di sorgenti sotterranee che,
con chissà quali giri e quali percorsi, provengono dallo scioglimento delle nevi invernali presenti sui monti vicini.

Data la conformazione del luogo, nel periodo invernale se c’è molta neve, i laghetti restano inaccessibili per il rischio
di valanghe e slavine.

Certamente poterli vedere e fotografare al disgelo, sarebbe un’esperienza meravigliosa.

lago piccolo di porcile
lago grande di porcile
lago di sopra di porcile

Ma il trekking di oggi, non si limita alla sola visita di queste tre perle e vi consiglio assolutamente di proseguire.
Infatti dal Lago di Sopra, seguendo le indicazioni, ci dirigiamo verso il Passo di Tartano, prendendo il
sentiero n° 201.

Dopo pochi metri, bisogna attraversare un’ampia pietraia, (ottimamente segnalata), e continuare su un sentiero
che si inerpica a mezza costa, per poi incominciare a salire in modo deciso.

In circa 20 minuti si raggiunge il filo di cresta, dal quale si ammirano i 3 Laghi di Porcile, posti sui tre pianori,
la Cima dei Lupi 2.415 m., la Bocchetta dei Lupi 2.316 m., la Cima delle Cadelle 2.483 m., e il Passo di Porcile 2.290 m.

laghi di porcile

Stiamo parlando di una vista grandiosa, emozionante, un’opera d’arte della natura, dove si resta estasiati
davanti a tanto splendore, quasi da non credere.

Dopo diversi minuti trascorsi in ammirazione, proseguiamo sul sentiero in cresta, fino ad arrivare al
Passo di Tartano 2.108 m. e alla relativa croce di vetta che lo presidia in ogni giorno dell’anno.

Al passo sono ben visibili le fortificazioni della linea di difesa allestita dai soldati che qui hanno combattuto
la Prima Guerra Mondiale.

Ma il Passo di Tartano ha rappresentato per anni la via di comunicazione dei valligiani che dalla Val Tartano
scendevano in Val Brembana per vendere i propri prodotti al mercato di Branzi.

Ancora oggi, questa antica consuetudine di incontri tra i valligiani è mantenuta, e ogni anno qui al passo avviene
il ritrovo estivo dell’uno e dell’altro versante, per celebrare la S. Messa.

Solo nel luglio del 1987 non fu possibile questo incontro a causa della rovinosa alluvione che sconvolse
l’intera Valtellina.

In quella drammatica estate ci furono decine di vittime a causa di diversi smottamenti.
Una parte della montagna della Val Pola alle 7:23 della mattina del 28 luglio collassò rovinosamente, cancellando
quattro abitati e formando un muro di detriti alto oltre 50 metri, che andò a bloccare il flusso del fiume Adda.

Queste sono montagne che hanno molta storia da raccontare e oggi, completamente rinate dal quel tragico evento,
regalano panorami e ambienti unici in tutto.

la croce di vetta del passo di tartano
targa del passo di tartano

La vista dal Passo di Tartano è semplicemente grandiosa e comprende diverse vallate che scendono verso i paesi
passando per le malghe disperse tra i pascoli, per poi risalire sulle creste di altrettante vette.

Da qui è possibile proseguire seguendo i tracciati del GVO
GVO = Gran Via delle Orobie, un lungo sentiero naturalistico e paesaggistico di grande interesse, che attraversa
luoghi scarsamente frequentati, favolosamente lontani dal turismo di massa.

Luoghi memorabili per chi come noi ama la “vera montagna”, quella che si conquista metro dopo metro,
senza incontrare nessuno per lunghi tratti.

Il rovescio della medaglia potrebbe essere l’attraversamento di zone poco indicate, con sentieri alle volte intermittenti
e soggetti a qualche difficoltà di orientamento, con pochi punti di appoggio per trascorrere la notte e poter fare
rifornimento di acqua e viveri.

Un sogno, un’avventura che ci piacerebbe realizzare e documentare per intero.

In totale il GVO conta 11 tappe, con tempistiche di percorrenza che oscillano dalle 5 alle 10 ore e dislivelli che
in qualche caso possono arrivare a sfiorare i 1.800 m.

Tappa 1) Delebio-Piazzo Minghino-Osiccio-Mottalla dei Larici-Alpe e rifugio Legnone
(Difficoltà: E, Dislivello 1.400 m. Tempistica circa 5 h)

Tappa 2) Rifugio Legnone-Alpe Cappello-Casere di Luserna, del Dosso, di Stavello e di Mezzana-Dosso
Paglieron-Alpi Piazza e Olano-Baita del Prato-Bar Bianco
(Difficoltà: EE, Dislivello 800 m. Tempistica circa 9 h)

Tappa 3) Bar Bianco-Alpi Combana e Stavello-Laveggiolo-Alpe e rifugio di Trona Soliva
(Difficoltà: E, Dislivello 1.000 m. Tempistica circa 7 h)

Tappa 4) Rifugio Trona Soliva-Valle e sorgente Tronella-Alpe e rifugio Salmurano-Lago di Pescegallo-Passi del
Forcellino e di Verrobbio-Rifugio Ca’ San Marco
(Difficoltà: E, Dislivello 700 m. Tempistica circa 8 h)

Tappa 5) Passo San Marco-Valle e passo di Pedena-Val Budria-Val di Lemma-Cima di Lemma-Passo di
Tartano-Laghetti e casera di Porcile-Arale e rifugio Beniamino
(Difficoltà: EE, Dislivello 1.300 m. Tempistica circa 9 h)

Tappa 6) Arale-Lago Grande-Bocchetta dei Lupi-Baita della Croce-Passo di Valbona-Baita Pessolo-Passo del
Tonale-Casera di Publino-Rifugio Caprari
(Difficoltà: E, Dislivello 1.750 m. Tempistica circa 9 h)

Tappa 7) Rifugio Caprari-Passo Scoltador-Val Venina-Passo Brandà-Val d’Ambria-Passo del Forcellino-Val Vedello
-Diga di Scais-Rifugio Mambretti
(Difficoltà: E, Dislivello 1.590 m. Tempistica circa 9 h)

Tappa 8) Rifugio Mambretti-Passo Biorco-Rifugio Donati-Rifugio Baita Pesciöla
(Difficoltà: E, Dislivello 1.160 m. Tempistica circa 7 h)

Tappa 9) Rifugio Baita Pesciöla-Biv. Baita La Petta-Baita Paltani-Baita Streppaseghel
(Difficoltà: EE, Dislivello 880 m. Tempistica circa 5 h)

Tappa 10) Baita Streppaseghel-Alpe Cantarena-Malga Caronella-Malga Lavazza-Lago Nero di Torena-Rifugio
Nani Tagliaferri
(Difficoltà: E, Dislivello 820 m. Tempistica circa 8 h)

Tappa 11) Rifugio Nani Tagliaferri-Malga Demignone-Passo Demignone-Passo del Venerocolo-Malga
Magnolta-Aprica
(Difficoltà: E, Dislivello 700 m. Tempistica circa 9 h)

Dopo una sosta al Passo di Tartano, riprendiamo la via che ci riporta verso i Laghi di Porcile.
Ripercorriamo la linea di cresta, superiamo la grande pietraia, passiamo dal Lago di Sopra, per poi scendere
al Lago Grande e successivamente al Lago Piccolo.

Il sentiero n° 112 in circa un’ora 1/2 ci riporta nei pressi del Rifugio Il Pirata e del Rifugio Beniamino.
Si conclude così una giornata vissuta in un ambiente naturale veramente bello e appagante.
Questa vallata offre molte possibilità di escursionismo, tra panorami di assoluto prestigio montano.
La promessa che ci facciamo, è quella di ritornare il prima possibile per percorrere altre vie di salita, e apprezzare
altri visuali e altri panorami a noi oggi ancora sconosciuti.

Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Andreina Baj


Note:
i 3 Laghi del Porcile di origine glaciale, sono dei gioielli posti su tre pianori differenti a tre altezze differenti
e poco distanti uno dall’altro.

Il sentiero di salita che conduce in questo angolo di paradiso, è sempre ben tracciato e ottimamente segnalato.
Si attraversano delle pinete, si oltrepassano dei torrenti fino a raggiungere delle malghe dove si devia a sinistra
per l’ultimo strappo finale.

Il Passo di Tartano è una balconata naturale dalla quale si ammira una grossa fetta di questa incantevole vallata e
dove sembra quasi di “volare”.

Oltre ad essere il punto di arrivo, è anche il punto di partenza di altri giri e percorsi straordinari.
Escursione di trekking in ambiente prestigioso, dove ancora una volta si assapora il grande piacere di girovagare
in lungo e in largo sulle montagne.

Che bellezza !!!