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Lago di Antrona 1.073 m. e Lago Campliccioli 1.360 m.
(Italia – Alta Valle Antrona)
escursione semplice, poco impegnativa e piacevole, soprattutto lungo il percorso che circonda il Lago di Campliccioli:
particolare la parte della vecchia ferrovia

ferrovia decauville lago campliccioli


Località di partenza:
Lago di Antrona 1.073 m.

Quota di partenza: 1.073 m.
Quota di arrivo: 1.412 m.
Dislivello: 339 m.
Posizione: Parco Naturale Alta Valle di Antrona
Difficoltà: E [scala livelli difficoltà]
Ore: circa 3h e 15 minuti per il giro a “8” come indicato nella mappa
Periodo: da metà del mese di aprile al mese di novembre (previa verifica delle condizioni di innevamento)
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Discesa: si alterna il percorso di salita su una sponda del lago, e il percorso di discesa sulla sponda opposta, come
indicato nella mappa

Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

Oggi vi raccontiamo la nostra escursione al Lago Campliccioli (1.360 m.) tra i monti della Valle D’Ossola.
Una vallata sfruttata per la produzione dell’energia elettrica, ma che mantiene un fascino particolare dato dalla
natura selvaggia del luogo.

E’ una domenica di fine ottobre, cielo sereno e assenza di vento.
Abbiamo deciso di ritrovarci per scoprire, documentare questa zona, e fare il giro di due laghi immersi nella vegetazione
dai colori autunnali.

Benvenuti o bentornati sul nostro sito.

Il percorso di avvicinamento in auto al Lago di Antrona, prevede di prendere l’autostrada A26 in direzione di
Gravellona Toce, proseguire su strada statale e uscire a Villadossola.

Risalire la lunga Valle Antrona e raggiungere Antronapiana (908 m.) per poi proseguire per il Lago di Antrona (1.073 m.)
dove troveremo un ampio parcheggio accanto a un ristorante bar.

Il Lago di Antrona si è formato nel luglio del 1642 a seguito di una grande frana che ha bloccato il Torrente Troncone
generando questo invaso naturale, oggi raggiungibile in auto.

Inizia qui il percorso di salita che, attraverso un sentiero, porta al Lago Campliccioli.
La mattina è frescolina con i prati parzialmente brinati dall’umidità della notte.
Dal parcheggio, ci portiamo sulla sinistra orografica (vedi tratto verde sulla mappa), prendendo una mulattiera che ci
farà passare sotto una piccola galleria in pietra, con alla nostra destra il lago nel quale si riflettono le montagne parzialmente illuminate dal sole che sta sorgendo.

Dopo una decina di minuti di cammino, la mulattiera lascia presto il posto a un sentiero che senza difficoltà si inerpica, permettendoci di salire e vedere da più in alto il lago, che ci appare contornato di betulle e larici oramai completamente
ingialliti dall’autunno inoltrato.

Dal lato opposto osserviamo la montagna resa ben luminosa dai raggi del sole della mattina.
Uno scorcio di colori veramente bello e intenso.
Il sentiero prosegue su un tappeto infinito di foglie di betulle gialle che ricoprono varie zone del nostro percorso, dal
quale sbucano dei funghi velenosi a testa rossa completamente puntanti di bianco.

In breve tempo raggiungiamo alcuni casolari dell’Alpe Piana (1.240 m.) e dopo una decina di minuti, sbuchiamo su
una strada asfaltata che ci condurrà fino a Campliccioli, dove intravvediamo l’enorme muraglione della diga
dell’omonimo lago.

Il Lago Campliccioli con una profondità massima di 62 metri, è un grande bacino artificiale realizzato nel periodo
compreso negli anni tra il 1924 e il 1928, tuttora abitato e popolato da diverse specie di trote.
Passiamo sopra il grande muraglione, dove a destra vediamo dall’alto il Lago di Antrona oramai piccolino, mentre a
sinistra troviamo il Lago Campliccioli parzialmente illuminato dal sole che lentamente scende lungo i pendii, fino ad
arrivare a lambire il sentiero sul quale a breve ci imbatteremo.

Superiamo in pochi minuti la diga di contenimento e giriamo a sinistra per prendere un tunnel tutto ricavato nella roccia,
che ci porta nella zona della centrale idroelettrica.

Proseguiamo sul sentiero delle “vie storiche” in direzione dell’Alpe Vassoncino.
Poco dopo il tunnel il sole ci abbraccia e ci riscalda, accompagnandoci su un sentiero agevole che costeggia la
sponda occidentale del lago e che ci farà superare il Rio Banella.

Inizialmente si attraversa una pineta di larici, dai quali si intravvede il colore verde dell’acqua.
Un mix di colori veramente unico, tra il giallo degli aghi di pino ancora appesi ai rami, il verde dell’acqua del bacino e
l’azzurro del cielo.

Basta osservare per rendersi conto della bellezza della natura.
In circa 20 minuti raggiungiamo l’Alpe Vassoncino (1.417 m.) che si presenta con alcune baite su ampie distese erbose
tra rododendri e piante di mirtilli che scendono verso la riva.

Qui il percorso è un misto tra pineta e prati che il sentiero attraversa agevolmente.
Proseguiamo risalendo il breve pendio, fino a superare e oltrepassare il lago, arrivando sul pianoro dell’Alpe Granarioli
(1.412 m.) contraddistinto da una croce.

Ci fermiamo per una sosta e per ammirare il Lago Campliccioli in tutto il suo splendore, quasi protetto dalle montagne che
lo circondano su tutti i lati.

Approfittiamo di una delle ultime giornate belle di fine ottobre per goderci il panorama e il tepore del sole.

Attorno a noi distese immense di larici risalgono le vette colorandole ormai di un giallo intenso e, guardando verso
nord, è possibile proseguire entrando sempre di più nella vallata.

Noi proseguiamo a mezzacosta per una decina di minuti fino ad arrivare a un bivio dove sono presenti alcune baite
in pietra e legno.

Scendiamo verso il Torrente Troncone passando su un ponte che ci porta sulla costa orientale del lago (vedi percorso
giallo sulla mappa).

Nei pressi del ponte ci fermiamo per osservare la limpidezza e la trasparenza dell’acqua che in questo punto forma
una sorta di conca naturale meravigliosa.

I raggi del sole nell’acqua in eterno movimento, creano un gioco di riflessi stupendo e ci fermiamo per filmare questo
momento e condividerlo nel video che trovate qui.

Momenti semplici di vita che regalano piacevoli emozioni.

Proseguiamo attraversando un secondo ponticello che ci conduce su un percorso con uno scenario completamente
diverso rispetto a quello della riva opposta.

Infatti, poco dopo l’attraversamento di una breve galleria in pietra, troviamo dei piccoli binari con alcuni vagoni adibiti al
trasporto di merci.

Parliamo dell’antica Ferrovia Decauville con vecchi vagoni arrugginiti ma caratteristici, che sono serviti per portare il
materiale alla stazione della teleferica che conduce a Camposecco, un’altra diga a monte di Campliccioli.

I vagoni erano trainati manualmente dall’uomo o attraverso l’impiego di animali.
La Ferrovia Decauville Campliccioli, percorre tutta la costa orientale del lago passando attraverso l’immensa
pineta che la costeggia dall’inizio alla fine.

Percorso particolare, piacevole, che ci porterà ad attraversare parti di roccia scavate dall’uomo, e nelle quali sono
state ricavate diverse gallerie per il passaggio dei vagoni con le rotaie intagliate nella roccia.

Altri vagoni li troveremo lungo il nostro cammino, assieme a scambi di rotaie con una parte in doppio binario per
permettere il passaggio alternato sia del convoglio di salita che del convoglio di discesa.

Sentiero caratteristico, particolare e inaspettato.
Sarebbe bello riprendere in mano questa “micro ferrovia” per rinnovarla, rimetterla in funzione, creando una
“rievocazione storica” che andrebbe ad arricchire il patrimonio culturale di queste zone.

Abbiamo molti tesori nel nostro paese che con un’attenzione maggiore del territorio, varrebbe la pena “ristrutturare”
anche con l’aiuto di volontari, per non perdere preziosi “momenti della storia” che ci ha contraddistinto.

Dopo circa mezz’ora abbondante di trekking lungo la ferrovia, arriviamo al muraglione della diga del
Lago di Campliccioli, che attraversiamo nuovamente per portarci sulla sponda opposta e scendere verso il
Lago di Antrona da una via differente da quello fatta in mattinata.

Andiamo così a disegnare un percorso a “8” anziché un semplice anello.

la diga del lago di campliccioli

Il sentiero di discesa è ripido, in alcuni punti intervallato da piccoli ponti in cemento e pietra, ma facilmente percorribile
e offre una vista ampia su tutto il bacino di Antrona.

Le betulle con le foglie gialle illuminate dai raggi del sole “accendono” il tardo pomeriggio e, lentamente, scendiamo
fino a trovarci nel miniuscolo borgo dell’Alpe Ronco, molto curato, con casette in pietra e legno e
piccole fontane d’acqua.

Ancora qualche minuto e si giunge sulle sponde del Lago di Antrona per ritrovare l’auto.
Si conclude una giornata piacevole, trascorsa in un ambiente di montagna reso ancora più prezioso dai colori autunnali
e dal tepore degli ultimi raggi del sole, prima del lungo inverno.

Relazione, fotografie e riprese video di: Michele Giordano, Andreina Baj e Daniele Repossi


Note:
escursione semplice, poco impegnativa e piacevole, in particolare lungo tutto il percorso del
Lago di Campliccioli dove ci si addentra maggiormente nella vallata.

Particolare la zona lungo la vecchia linea ferroviaria, che attraversa pinete e gallerie intagliate nella roccia.
Bisogna mettere in conto che è un luogo frequentato da parecchi escursionisti.