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Lago di Pescegallo 1.865 m. (Italia – Val Gerola)
in un ambiente di alta montagna, al cospetto di importanti cime quali il Pizzo della Nebbia, Pescegallo, Ponteranica e Valletto

lago pescegallo


Località di partenza:
Pescegallo, val Gerola
Quota di partenza: 1.459 m.
Quota di arrivo: 1.865 m.
Dislivello: 406 m.
Difficoltà: WT2 [scala livelli difficoltà]
Ore: 3h a/r
Periodo: da dicembre a marzo
Attrezzatura richiesta: ciaspole o ramponi, bastoncini
Posizione: in una conca sul versante settentrionale dei monti Valletto e Ponteranica
Il lago, di origine naturale, è ora sbarramento artificiale dell’ENEL
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

D’estate è una delle più gettonate escursioni della val Gerola, d’inverno rimane sempre una classica
scialpinistica ma molto meno frequentata.
La salita al lago di Pescegallo anche nella stagione più fredda è consigliatissima nelle belle giornate di sole.
In un ambiente di alta montagna si è al cospetto di importanti cime quali il Pizzo della Nebbia, Pescegallo,
Ponteranica e Valletto, con una vista spettacolare sul versante opposto della val Gerola dove spiccano il Melasc,
il Pizzo di Trona, il Pizzo Mezzaluna e il Pizzo dei Tre Signori (che da qui rimane nascosto).
Per raggiungere il lago sostanzialmente si percorre l’itinerario estivo facendo attenzione in due punti particolari.

Per il resto non vi sono difficoltà o pericoli oggettivi, il dislivello è molto basso così come il tempo di percorrenza.
Da Pescegallo per la prima parte si segue l’itinerario che porta al rifugio Salmurano.
Si prende cioè a destra della seggiovia la pista battuta che sale sotto l’impianto fino ad un punto dove a sinistra vi è
un ponticello che riconduce sul bordo della pista da sci.
Facendo molta attenzione si attraversa la stessa fino a portarsi sul lato opposto dove qualche metro più in alto
si intravede la traccia a sinistra che sale a mezzacosta verso dei paravalanghe.

D’estate da Pescegallo ci si può tenere direttamente sulla sinistra della pista e seguire il sentiero nel bosco,
ora senza traccia e con pendenza troppo sostenuta almeno in salita.
Il sentiero, qui ghiacciato, rimonta a tornanti uno sperone roccioso, lascia a destra la deviazione per il rifugio Salmurano e
passa in mezzo a dei paravalanghe poco sotto la Casera di Pescegallo Lago.
La traccia c’è sempre e anche piuttosto larga, tranne in questo punto che si stringe e si fa un po’ esposta.
Io ho preferito salire coi ramponi, essendo terreno ghiacciato e questo punto stretto per le ciaspole.
In ogni caso massima attenzione.
Superato un tronco pendente si arriva alla Casera di Pescegallo salendo di nuovo comodamente su traccia battuta.

Da li a poco si raggiunge la diga col lago completamente coperto di neve.
Il panorama come già detto è uno spettacolo sulla val Gerola e sulle cime più alte e importanti della zona.
La neve, che quasi a Pescegallo era assente in quest’anno avaro di precipitazioni, qui avrà un’altezza di 2 m. almeno.
Il camminamento della diga sembra una cresta di un 4.000 m. qualsiasi.
Nella bella stagione invece da qui si passa per raggiungere il passo di Verrobbio e la cima del Larice.
Dopo una bella sosta e numerose foto proseguo ancora un po’ su traccia non obbligata fin quasi sotto al Munt de Sura,
in teoria altra facile alpinistica che a vederla da qui e con tutta questa neve a me proprio facile non sembra.
La neve, il sole, la solitudine di questi luoghi è unica e anche senza proseguire oltre ci si gode una giornata come pochi.
Da qui oltre al bacino del lago si vedono poco sopra la già citata cima del Larice, il monte Motta e in lontananza
anche le cime della val Masino e della Valtellina.
Meraviglia.
La discesa avviene per il percorso di salita.
In corrispondenza della pista da sci si può decidere di non riattraversarla e scendere a destra passando dalla
prima Casera di Pescegallo su traccia non segnata fino al parcheggio della seggiovia.
Discesa: per la via di salita.

Relazione e fotografie di: Daniele Repossi


Note:
escursione incantevole in una delle mete più frequentate d’estate, facile e con dislivello molto modesto.
Un tratto di sentiero stretto e un po’ esposto in corrispondenza dei paravalanghe, poco prima di giungere al lago.