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Monchiero Alto 317 m. (Italia – Langhe)
minuscolo borgo arroccato su una collina, formato da poche case, due chiese, un monastero e un parco dov’è posata
una panchina dei giganti.
Qui apprezzerete il panorama, la tranquillità e il fascino di un posto bellissimo

tramonto sul monviso


Località di partenza:
 Monchiero Alto 317 m.

Località di arrivo: Monchiero Alto 317 m.
Tempo richiesto: 
Lunghezza del percorso: —
Altezza: 317 m.
Dislivello: 0 m.
Livello di difficoltà: T [scala dei livelli]
Periodo: tutto l’anno
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

La Langa non smette mai di stupirmi.
Le dolci colline, gli infiniti sentieri che attraversano i prestigiosi vigneti, conducono e uniscono i tanti borghi:
uno più bello dell’altro.

Difficile scegliere, impossibile fare una selezione.
Percorsi che amo frequentare in ogni stagione dell’anno, per apprezzare i colori che cambiano, il panorama
rasserenante, gli odori, l’ambiente, momenti tutti diversi uno dall’altro.

Qui la vista spazia dalle colline, all’intera catena delle Alpi, dove si resta incantati davanti a tanto spettacolo,
dove si ammirano paesaggi tra i più belli al mondo e non a caso Patrimonio Mondiale dell’Unesco e patrimonio
ambientale e artistico.

Ed è in uno dei nostri giri di trekking in queste meravigliose terre, che abbiamo scoperto il minuscolo borgo di
Monchiero Alto.

Parliamo di un paesino millenario, arroccato sulla sua collina, tra la Valle Tanaro e gli estesi filari dei vigneti
di Nebbiolo e Dolcetto, dove troviamo l’antico Montastero Settecentesco posto in prossimità del
Santuario della Madonna del Rosario.

Il monastero, completamente restaurato, è stato trasformato in un elegante e discreto hotel.
Di questo antico borgo, oggi, troviamo solo il Monastero e il Santuario, con adiacenti pochissime case.
In totale gli abitanti si contano sulle dita di una sola mano.

Parco Belvedere di Alberto Scarampi del Cairo

Il nome Monchiero Alto deriva dal latino “mons clarus”, probabilmente per la bella posizione geografica di cui
gode il paese.

Apprezzerete la quiete di un tempo, che ancora oggi è rimasta completamente invariata, e dove mi sono fermato
a guardare l’orizzonte, riflettendo su quanto è piacevole poter vivere questi luoghi.

L’ingresso al minuiscono borgo, avviene risalendo una breve strada asfaltata che termina in un piccolo parcheggio
posto difronte a una antica chiesa.

Alla nostra sinistra troviamo il Parco Belvedere di Alberto Scarampi Del Cairo.
Un grande spazio erboso circondato da piante e sul quale è stata posata una delle panchine dei giganti che
troviamo in queste zone.

La panchina dei giganti di Monchiero Alto, realizzata con il contributo di attività e aziende locali, permette di
apprezzare la meravigliosa vista che qui viene offerta e che spazia da Monforte d’Alba a Novello,
da Castiglione Falletto e La Morra, fino alle Alpi con il Monviso.

I paesaggi integri e immutati nel tempo, avvalorano il grandioso patrimonio di questi luoghi.
E’ addentrandoci all’interno del paese che apprezziamo ulteriormente gli edifici millenari, perfettamente conservati.
Le piccole e brevi stradine tutte in acciottolato, con i caratteristici lampioni, regalano una sensazione di poesia mista
a magia, che abbiamo “gustato” ancora di più con il calare della sera.

Un tramonto spettacolare, ha reso “infuocato” il cielo sopra il Monviso e tutto lungo le prestigiose vette,
andando a delineare perfettamente le creste e offrendo una “fotografia di vita” indimenticabile, unica.

La luna bianca che brilla, i lampioni arancioni che come puntini si susseguono tra le strette vie e il cielo blu scuro,
offrono un’atmosfera molto particolare e suggestiva.

Parco Belvedere di Alberto Scarampi Del Cairo a Monchiero Alto

Sono poche le notizie storiche sulle vicende del borgo e anche le sue origini sono piuttosto sconosciute.
Si narra che nel 1773, la stata della Madonna, che si trova attualmente all’interno della chiesa, sia stata costruita
a Torino, e portata in spalla per 35 km dai contadini del luogo, i quali meritarono successivamente dei miracoli,
per rendere meno duro il loro lavoro nei campi.

Nel Parco Belvedere troviamo una targa in memoria del celebre pittore di inizio del 900 Eso Peluzzi, che qui realizzò
alcune delle sue opere più significative.

un lampione a Monchiero Alto

Il nostro consiglio è quello di venire a visitare Monchiero Alto, perché vi saprà regalare un senso di pace e
di tranquillità veramente unico.

A noi è piaciuto particolarmente, ci ha colpito il suo fascino e il poter immaginare come si è svolta la vita qui,
molti e molti anni fa.

Purtroppo non ci sono grandi informazioni in merito, ma anche questo “mistero”, custodito tra le mura del monastero,
rende l’ambiente ancora più intrigante.

Luogo magico in tutti i sensi.

Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Andreina Baj


Note:
il minuscolo borgo di Monchiero Alto è formato da un antico monastero, da due chiese e qualche casa.

Non c’è molto altro.
Ma in realtà c’è tutto, e forse anche di più.
La pace, la tranquillità, l’ambiente, il grande parco, la panchina dei giganti e una vista a dir poco incantevole.
Il vostro sguardo resterà letteralmente “stregato” dai vigneti, dai tanti borghi che “spuntano” qua e là tra le colline
della Langa, da tutta la catena delle Alpi, dai colori, dall’aria che si respira.

Il luogo ideale dove stringere quello che si ama, e promettere amore per un lunghissimo periodo.