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Monte Carone 1.620 m. (Italia – Alto Garda -Trentino / Lombardia)
il tracciato alterna l’ampia strada poderale, al sentiero che si inerpica all’interno del bosco, per poi ritrovarsi
tra le strapiombanti pareti, che impongono la risalita quasi verticale del canalone, che permette l’arrivo e/o la discesa
dal Monte Carone, dal quale il panorama è semplicemente divino

monte carone


Località di partenza:
 
Passo Nota 1.208 m.

1° Punto intermedio: Rifugio Degli Alpini 1.208 m.
2° Punto intermedio: Passo Bestana 1.270 m.
3° Punto intermedio: Bocca dei Fortini 1.243 m.
4° Punto intermedio: Monte Carone 1.620 m.
5° Punto intermedio: sentiero n° 105 Agostino Tosi “il camino
Località di arrivo: Croce di vetta del Monte Carone 1.620 m.
Dislivello: circa 412 m.
Posizione: tra le vette, sul confine tra Trentino e Lombardia, partendo dal Passo Nota
Difficoltà: E / EE tutto il tratto del sentiero 105 Agostino Tosi [scala livelli difficoltà]
Ore: circa 2h in andata, dal Passo Nota al Monte Carone e pressoché stessa tempistica al ritorno
Periodo: da metà marzo a inizio novembre, in assenza di ghiaccio e neve
Segnavia n°: 421 – 105 – 131
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

E’ salendo sul Monte Carone, (del quale a breve vi andrò a dettagliare il percorso e le informazioni necessarie),
che ancora una volta, mi sono reso conto della pochezza e della carenza di spirito, di umanità e di pensiero,
da parte dei “potenti della Terra”.

“Grandi uomini” che dovrebbero guidare e migliorare le condizioni e il benessere delle persone,
e che invece distruggono speranze e futuro, con una visione spesso assente e spesso completamente distorta
di quanto sia preziosa la vita.

E’ qui su questo sentiero, costruito, scavato a mano e intagliato nella roccia nel periodo della 1° Guerra Mondiale,
che i nostri ragazzi hanno cercato in ogni modo di proteggere i Confini di Stato, vivendo in questi luoghi impervi
tutte le stagioni dell’anno, sia di giorno che di notte.

Oggi, a distanza di oltre 100 anni, una parte dell’umanità non ha ancora capito e non si è resa conto,
che il sacrificio di centinaia di uomini, avrebbe dovuto insegnarci che la pace è un bene non negoziabile,
intoccabile e fondamentale da insegnare, spiegare e condividere.

Benvenuti sulle pagine del nostro sito internet.
Inizia qui un entusiasmante “viaggio nella storia”.

sentiero 105 Agostino Tosi "il camino"

E’ in una splendida giornata di sole di fine aprile, che abbiamo deciso di salire al Monte Carone,
una vetta posta tra la Valle di Ledro e l’Alto Garda.

Il punto di partenza del trekking di oggi è il Passo Nota.
Per arrivare fino qui, bisogna percorrere in auto la Gardesana Occidentale fino a Limone.
Da Limone si seguono le indicazioni per Tremosine, successivamente per Vesio e poi per il Passo Nota,
che dista 9 km da Vesio.

Il tratto di strada che da Vesio conduce al Passo Nota, è asfaltato, ma piuttosto stretto, e conta in totale 16 tornanti,
dove con lo sterzo si arriva a fondo corsa per riuscire a chiudere la curva senza dover fare ulteriori manovre.

Il nostro consiglio è quello di parcheggiare nei pressi dell’ultimo tornante (il 16°), dove troverete una fontana costruita
dal genio militare italiano.

Da qui bisogna risalire a piedi la strada in acciottolato che conduce al Rifugio degli Alpini, raggiungibile in pochi minuti.
Superato il rifugio, si mantiene la destra seguendo la strada poderale (segnavia n° 421) che alterna
passaggi tra i pascoli a passaggi all’interno di boschi, portandoci in circa 20 minuti a Passo Bestana 1.270 m.

Mantenendo sempre la destra, si prosegue sull’ampia poderale, che dal lato destro regala alcuni scorci sul Lago di Garda,
mentre sul lato sinistro, scavate nella montagna, si trovano delle grotte che un tempo sono servite come posti di rifugio
e di riparo degli Alpini.

I segni rossi e bianchi disegnati sui tronchi degli alberi, confermano la correttezza del percorso, anche se le indicazioni
per il Monte Carone, per un certo tratto, sulla cartellonistica, non risultano più presenti.

Si supera la Bocca dei Fortini 1.243 m. restando su questo tracciato, pianeggiante e gradevole, che dal bosco arriva
ad aprirsi sul Lago di Garda.

Seguite il segnavia 421 mantenendo sempre la destra, fino ad arrivare con un andamento quasi pianeggiante,
nei pressi di un’area panoramica, con un tavolo e due panche, poste accanto alla “Casa Carlotta”,
che segna anche la conclusione del percorso più agevole.

Qui si abbandona la poderale e si prende a destra il sentiero n° 105, che indica l’arrivo alla Cima del Monte Carone
in circa un’ora.

Passo Nota
Passo Nota
sentiero Passo Nota
Rifugio degli Alpini - Passo Nota
sentiero Passo Bestana
Passo Bestana
sentiero monte carone
sentiero monte carone
postazioni militari monte carone
sentiero 421 monte carone
casa carlotta - monte carone

Il sentiero 105 risale il boscoso fianco ovest del Monte Carone, passando accanto a quello che resta di vecchi ricoveri militari,
usati un tempo come “alloggi” e depositi per le munizioni.

Infatti qui, nella 1° guerra mondiale, fu costruito un complesso militare, con diverse postazioni di artiglieria,
il cui scopo era quello di sbarrare la strada alle truppe austro – ungariche.

Il tracciato con un ampio andamento a zig zag, sale costante, ma senza essere mai particolarmente faticoso,
su un terreno in gran parte ricoperto dal fogliame caduto nella precedente stagione autunnale e dopo circa
una ventina di minuti, conduce a un bivio, segnalato da un cartello.

Il Monte Carone può essere raggiunto da due differenti percorsi, con la stessa tempistica di arrivo.
Il sentiero Agostino Tosi, segnavia n° 105 (denominato anche “camino”) è quello più spettacolare.
In circa 15 minuti, conduce all’inizio delle imponenti balze rocciose, dove il percorso che accompagna alla vetta
del Monte Carone, è stato realizzato dagli alpini e lo si supera aiutandosi con funi in acciaio che agevolano la ripida
e (un pò) esposta ascesa.

Noi questo percorso che si snoda sul confine tra Trentino e Lombardia, l’abbiamo preso al ritorno,
ma il nostro consiglio è quello di farlo sia in andata che in ritorno, perchè più panoramico ed entusiasmante.

L’alternativa (quella presa da noi all’andata), è il sentiero n° 131 indicato come Cima Carone (cresta), che continua
all’interno del fitto bosco.

Ma su questo tracciato (il 131), probabilmente meno frequentato rispetto al “camino”, in più punti il sentiero si presenta
mascherato dal fogliame caduto a terra, rendendolo non sempre così immediato da individuare.

Bisogna affidarsi ai bollini bianchi e rossi, presenti, ma che al nostro passaggio abbiamo trovato piuttosto sbiaditi dal tempo,
con tracce poco evidenti e in parte nascoste dalla vegetazione.

In circa mezz’ora di risalita all’interno del bosco, piuttosto ripida in alcuni tratti, si giunge alla croce di vetta
del Monte Carone 1.620 m. 
La croce è decisamente particolare, perchè è costruita dal’ANA (associazione nazionale alpini), con i residuati bellici
abbandonati e ritrovati in questa zona, quali filo spinato ed elmetti, utilizzati un tempo ormai lontano dai nostri soldati
e dall’esercito nemico.

sentiero 421 monte carone
sentiero 421 monte carone
sentiero 421 monte carone
sentiero 105 monte carone
sentiero 131 monte carone
sentiero 131 monte carone
sentiero 131 monte carone
croce di vetta monte carone
croce di vetta monte carone
croce di vetta monte carone

Qui alla base della croce di vetta del Monte Carone, abbiamo posato uno dei sassi disegnati da Andreina.
Mentre percorriamo i sentieri, raccogliamo dei sassi dalle forme particolari, che una volta arrivati a casa vengono lavati,
spazzolati, dipinti e disegnati.

Nelle successive uscite di trekking, questi sassi sono da noi, nuovamente posati lungo i percorsi, per regalare
un sorriso a chi avrà il piacere di raccoglierli e custodirli come nostro “porta fortuna”.

Un gesto semplice e carino che abbiamo voluto sviluppare grazie alla capacità grafica e generosa di Andreina,
che ringraziamo per il prezioso contributo.

La vista e il panorama che si può ammirare dal Monte Carone è strepitosa, con pochi paragoni per bellezza e ampiezza.
Basta sedersi e contemplare.
Davanti ai nostri occhi, sul versante orientale del Lago di Garda, troviamo il Gruppo del Monte Baldo, con la sua lunga
catena dai rilievi ancora innevati, che terminano con Cima Valdritta.

Guardando verso sud, il Lago di Garda si apre come un mare, andando in direzione dell’istmo di Sirmione,
del quale data la vastità, non si intravvede neppure l’orizzonte

Ai nostri piedi, che “sbuca” alla base di una “V” disegnata tra due vallate, troviamo il prestigioso paese di Limone sul Garda.
Linee di cresta e vette si disperdono e si accavallano una dopo l’altra, in un susseguirsi infinito di sali / scendi da sogno
e che andrebbero tutte percorse ed esplorate, perchè dietro ognuna di loro, si nascondono panorami e paesaggi da favola.

Alle nostre spalle, il Lago di Ledro dal suo colore blu scuro, immerso in una conca e avvolto da fitti boschi verdi
che scendono dai ripidi pendii dell’omonima valle.

Lungo la sua riva si individua facilmente il meraviglioso Borgo di Mezzolago.

sassi di andreina abitarelestremo
il panorama dal Monte Carone
il panorama dal Monte Carone
il panorama dal Monte Carone
il panorama dal Monte Carone
il panorama dal Monte Carone

Ma se la vista dal Monte Carone è meravigliosa, il percorso di discesa che ci aspetta,
sentiero Agostino Tosi, segnavia n° 105 (denominato anche “camino”),
sarà “toccante” sotto molti aspetti.
Dopo una sosta rigenerante nei pressi della croce, abbiamo intrapreso la discesa del sentiero 105,
da qui indicato adatto solo a “escursioni esperti”.

In circa 15 minuti, il tracciato ci porta nei pressi di una lunga scalinata costruita in pietra, e ricavata all’interno della roccia
di uno strapiombante canalone.

Il tratto “aereo” è un pò esposto, ma reso sicuro grazie a un sistema di funi in acciaio, che consentono di assicurarsi
in fase di discesa / salita.

Passo sicuro e assenza di vertigini, oltre che cautela e particolare attenzione, sono necessari, per vivere
questa notevole esperienza.

I circa 250 scalini, permettono di addentrarsi all’interno del canalone intitolato ad Agostino Tosi e rappresenta
uno dei passaggi più belli entusiasmanti e ricco di testimonianze della 1° Guerra Mondiale.*

Il famoso “camino” è il verticale canalone, reso accessibile grazie agli alpini, che hanno scavato nella roccia
i gradini che compongono l’intera scalinata di ascesa, con un continuo andamento a tornanti.

Uno sguardo all’indietro, permette di lasciare visibile una stretta striscia di cielo dalla quale ci siamo “quasi calati”.
Questo era il percorso utilizzato dai soldati per raggiungere al riparo da fuoco nemico, le postazioni di combattimento,
del Monte Carone.

Ci si addentra, (quasi come essere in un ascensore), tra le verticali e incombenti pareti di roccia calcarea,
esposte a sud, che rendono questo passaggio decisamente entusiasmante, panoramico ed emozionante.

sentiero Agostino Tosi - sentiero 105
sentiero Agostino Tosi - sentiero 105
sentiero Agostino Tosi - sentiero 105
sentiero Agostino Tosi - sentiero 105
sentiero Agostino Tosi - sentiero 105
sentiero Agostino Tosi - sentiero 105
sentiero Agostino Tosi - sentiero 105
sentiero Agostino Tosi - sentiero 105
sentiero Agostino Tosi - sentiero 105

Superata la discesa del “camino”, il sentiero si ricongiunge con il tracciato percorso all’andata,
riportandoci al bivio di “Casa Carlotta” e successivamente alla Bocca dei Fortini, al Passo Bestana e infine al Passo Nota:
punto di partenza di questa mattina.

Si conclude così un giro di trekking estremamente vario, sia dal punto di vista paesaggistico, che dalla tipologia di percorso.
Il panorama che si “scopre”, una volta raggiunta la vetta del Monte Carone è da favola.
E’ d’obbligo rivolgere un pensiero ai tanti ragazzi che su queste montagne hanno perso la vita, per difendere i Confini di Stato.
Ancora una volta, l’ottusità umana è riuscita a lasciare un segno indelebile, tristemente “raccolta” nel Cimitero Militare
che si trova nei pressi del punto di partenza del Passo Nota.

Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Andreina Baj

sentiero 105 Agostino Tosi


Note:
percorso di trekking decisamente vario, che si alterna dall’ampia strada poderale, al sentiero che si inerpica
all’interno del bosco, per poi ritrovarsi tra le strapiombanti pareti, che impongono la risalita quasi verticale del canalone,
permettendo l’arrivo e/o la discesa dal Monte Carone.

Arrivati sulla cima del Carone, la vista e il panorama sul Lago di Garda, sul Lago di Ledro, sulle creste di vetta
e sulla sponda orientale dell’Alto Garda, sono di una maestosità infinita.

Tracciato percorribile con attenzione, ma reso agibile dalla sapiente posa delle funi in acciaio che rendono “sicura”
l’ascesa alla vetta, assolutamente da evitare con la presenza di ghiaccio o neve.