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Pian Cavallone 1.564 m. – Monte Todano “I Balmit” 1.667 m. – Il Pizzo 1.644 m.
(Italia – Valle Intrasca – Parco Nazionale Val Grande)
percorso di trekking molto panoramico che conduce a due croci di vetta e arriva nei pressi di un “ometto” dal quale,
la vista già grandiosa sul Lago Maggiore e sulla Val Grande, viene ulteriormente amplificata in direzione del Monte Rosa
e di tutta un’altra serie infinita di montagne e creste ossolane

la vista dalla croce di vetta del Monte Todano


Località di partenza:
Cappella Fina 1.102 m. (Miazzina) – Parco Nazionale della Val Grande –

1° Punto intermedio: croce di vetta del Pian Cavallone 1.564 m.
2° Punto intermedio: Cappella del Pian Cavallone 1.552 m.
3° Punto intermedio: croce di vetta del Monte Todano “I Balmit” 1.667 m.
Punto di arrivo: Il Pizzo 1.644 m.
Quota di partenza: 1.102 m.
Quota di arrivo: 1.644 m.
Dislivello: circa 565 m.
Posizione: Parco Nazionale della Val Grande
Difficoltà: E [scala delle difficoltà]
Ore: 2h 30 minuti in andata, nella tratta compresa tra Località Cappella Fina e l’arrivo al Pizzo
Ritorno: circa 2h e 10 minuti
Periodo: consigliato da metà aprile a fine ottobre, ma fattibile anche in inverno (previa attenta verifica delle
condizioni di innevamento e della stabilità del manto nevoso)

Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Segnavia: R03
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

Oggi vogliamo accompagnarvi su un sentiero molto panoramico che si addentra nella Valle Intrasca.
Raggiungeremo due croci di vetta e successivamente, con un semplice passaggio in cresta, arriveremo al Pizzo 1.644 m.
dal quale da un lato avremo una vista incredibilmente aperta verso il Lago Maggiore e dall’altro, verso le selvagge,
solitarie e infinite vette della Val Grande.

Come potrete vedere dalle foto, siamo stati piacevolmente circondati dalle rondini in volo, che non hanno mai smesso
di ruotarci attorno, e che siamo riusciti a riprendere con la nostra macchina fotografica.

Quando eravamo seduti in vetta ad ammirare il panorama, l’unico rumore che abbiamo più volte avvertito, è stato
il fruscio tra l’aria e le ali delle rondini impegnate nelle loro evoluzioni aeree.

Pazzesco.
La montagna non smette mai di stupirmi.
Benvenuti o ben tornati sulle pagine del nostro sito, incomincia adesso il racconto di una nuova avventura.
Il trekking di oggi, lo possiamo definire come una “balconata” sul Lago Maggiore.

Il Pizzo - Monte Todano -
Il Pizzo - Monte Todano -
Il Pizzo - Monte Todano -

Ci sono diversi percorsi che salgono al Monte Todano.
Noi abbiamo optato per quello che parte poco dopo il paese di Miazzina.
E’ una mattina di fine maggio, quando in auto raggiungiamo prima il paese di Verbania, poi il piccolo paese di Miazzina
e successivamente proseguiamo in auto per altri 3 km fino al termine della strada asfaltata, arrivando in località
Cappella Fina 1.102 m. dove troviamo un ampio parcheggio.

Cappella Fina rappresenta il punto di partenza del trekking di oggi.
Dal parcheggio, si trovano fin da subito le indicazioni per il Pian Cavallone (croce), sentiero R03, mentre curiosamente
non compaiono le altre due mete previste per oggi, ossia il Monte Todano e il Pizzo.
Un’ampia e piacevole poderale che sale dolcemente, immersa in un fitto bosco di abeti e pini, ci accompagna per i primi
15 minuti.

Immersi nel verde e nel silenzio proseguiamo in un ambiente rilassante.
Alla nostra destra, sbirciando tra “qualche finestra” che si apre tra la fitta vegetazione, compare la vastità del bacino
del Lago Maggiore.

Proseguendo, la poderale si restringe trasformandosi in un agevole sentiero,
ottimamente tenuto e ben indicato, con i classici bollini bianchi e rossi ai quali siamo abituati.

Si passa accanto alla sorgente d’acqua della fontana Zanni e poco dopo a una cappella votiva.
Il tracciato si alterna con tratti dove ci troviamo immersi nel pieno della foresta, a tratti a cielo aperto.
Man mano che si sale, gli alberi si diradano facendoci arrivare su un pianoro erboso dal quale alla nostra sinistra
ammiriamo un primo panorama sulla catena innevata del Monte Rosa.

Il sentiero si inerpica con una pendenza più marcata, portandoci a individuare e raggiungere facilmente la croce
di vetta del Pian Cavallone, posata dagli scout nel 1950.

Poco distante troviamo il rifugio invernale del Pian Cavallone, e adiacente, quello che resta del vecchio albergo
Pian Cavallone, distrutto dai nazisti nel rastrellamento avvenuto a giugno del 1944

sentiero R03 Pian Cavallone
la fontana Zanni del sentiero R03 Pian Cavallone
sentiero R03 Pian Cavallone
sentiero R03 Pian Cavallone
croce di vetta del Pian Cavallone
la croce di vetta del Pian Cavallone
sentiero R03 Monte Todano

Dalla croce di vetta del Pian Cavallone, inizia il tratto più panoramico e particolarmente piacevole del trekking di oggi.
Seguendo l’evidente sentiero, ci troviamo su una piana lunga circa 400 m. che con la sua distesa d’erba, divide
la Valle Intrasca dalla Val Pogallo.

Ai nostri piedi e alla nostra destra troviamo una estesa pineta, mentre alla nostra sinistra, la vista spazia sulla selvaggia
Val Grande.

In una decina di minuti, dalla croce di vetta del Pian Cavallone, raggiungiamo la Cappella del Pian Cavallone,
una antica costruzione dedicata al “patriota ignoto” che nella seconda guerra mondiale, qui su queste montagne
ha duramente combattuto.

Arrivati nei pressi della cappella, girando a destra e scendendo brevemente un sentiero, si raggiunge in circa 5 minuti
il Rifugio Pian Cavallone.

Noi invece proseguiamo dritti, risalendo l’evidente traccia che in circa 15 minuti ci porta alla croce di vetta del
Monte Todano, chiamato anche “I Balmit”.

Arrivati alla croce, il panorama che abbiamo in parte apprezzato percorrendo la Piana Cavallone, qui si amplifica
a dismisura, regalando uno spettacolo meraviglioso sui 360°

Davanti a noi abbiamo l’immenso bacino del Lago Maggiore che si estende verso Arona.
Sulla sinistra si individuano il Lago di Varese e il Lago di Comabbio, e nelle giornate più terse si arriva a vedere
l’aeroporto di Malpensa e all’orizzonte Milano.

Alla nostra destra, abbiamo le Alpi con il Monte Rosa e tutta una serie infinita di meravigliose creste che fanno parte
della Val d’Ossola addentrandosi verso la Svizzera.

Alle nostre spalle il Monte Zeda, oggi parzialmente mascherato dalle nuvole e l’immensità del Parco Nazionale
della Valgrande, una delle aree più selvagge e vaste d’Italia.

Da qui individuiamo il Pizzo Marona, il Monte Spalavera, la Cima Morissolo, il Pizzo Pernice…. che bellezza.
Il Parco Nazionale della Val Grande, istituito nel 1992, è una vallata unica, fuori dal mondo, dominata dal silenzio,
dove la natura è autentica e inviolata.

Molti sentieri all’interno di questa vastissima area, non sono segnalati e quando ci si addentra nelle vallate,
la copertura cellulare è totalmente assente.

I bivacchi, sono vecchie casette recuperate e spartane, che mantengono inalterato il loro fascino di questo immenso luogo,
dove si vive il vero e puro ambiente montano, che regala sempre grandi emozioni.

Ma la Val Grande è anche storia, con la sua civiltà montanara, formata dalla gente dei paesi che la circondano e hanno
la fortuna di viverla ogni giorno.

la Cappella del Pian Cavallone
sentiero R03 Pian Cavallone
in salita verso la croce di vetta del Monte Todano
la croce di vetta del Monte Todano
panorama dalla croce di vetta del Monte Todano

Come potete vedere dalle fotografie, la salita al Monte Todano offre un panorama straordinario sul Lago Maggiore,
sull’immenso Parco Nazionale della Val Grande, oltre che sulla catena del Monte Rosa.

Un percorso di trekking semplice, che pur raggiungendo una quota di vetta modesta, offre una vista bellissima e
indimenticabile.

Alla base della croce, dentro a una scatola in acciaio inox che lo contiene e lo protegge, troverete il libro di vetta.
Dopo averlo firmato e dopo una piacevole ed emozionante sosta nei pressi della croce, noi abbiamo proseguito per circa
20 minuti lungo la linea di cresta, andando a raggiungere “il Pizzo” (ometto) 1.644 m.

Il tracciato che conduce al Pizzo avviene su un sentiero altrettanto panoramico con il Lago Maggiore alla vostra destra
e la Val Grande alla vostra sinistra e in circa 20 minuti si arriva a destinazione.

Un cumulo di sassi con un piccolo tronco di legno, segna l’arrivo al Pizzo.
Questo posto, nel nostro caso (fortunatamente) poco frequentato, offre un panorama ancora più aperto rispetto
alla già grandiosa vista che abbiamo apprezzato dal Monte Todano.

sulla linea di cresta verso il Monte Todano
verso il Pizzo
uno sguardo verso il Monte Rosa
Il Pizzo sentiero R03

Ma quello che ci ha sorpreso e ci è piaciuto particolarmente sono state le rondini.
Mentre eravamo seduti ad ammirare una visuale veramente bellissima, una decina di rondini impegnate nel loro volo
acrobatico, ci sono più volte passate molto vicino.

Nel silenzio del luogo, l’unico rumore che abbiamo avvertito è stato il fruscio dell’aria con le ali di queste bestiole
che avanzavano nel vuoto a tutta velocità.

Con la nostra macchina fotografica posata su un cavalletto e con lo scatto in sequenza, siamo riusciti a immortalare
alcune di queste evoluzioni.

Ci teniamo a precisare che su questo sito, per scelta, NON utilizziamo nessun software di “intelligenza artificiale”
e le foto sono originali al 100%, quindi quello che vedete è esattamente quello che abbiamo trovato.

le rondini in volo al Pizzo del sentiero R03 del Monte Todano
le rondini in volo al Pizzo del sentiero R03 del Monte Todano
le rondini in volo al Pizzo del sentiero R03 del Monte Todano

Come da nostra recente abitudine, abbiamo posato accanto all’ometto del “Pizzo”, uno dei sassi disegnati da Andreina.
Parliamo di semplici creazioni colorate, disegnate con cura, che riportano delle fantasie.
Regolarmente lasciamo i nostri sassi nei pressi dei punti di arrivo di alcune delle nostre destinazioni.
Un modo simpatico per regalare un sorriso a chi li trova e decide di conservarli in un luogo sicuro.

i sassi di Andreina
i sassi di Andreina
i sassi di andreina

Dopo una lunga sosta di relax, abbiamo ripreso il percorso di rientro che avviene sullo stesso tracciato affrontato in salita.
Si conclude così una giornata di trekking che ci ha portato a raggiungere due croci di vetta e un meraviglioso
punto panoramico.

La vista che si ammira dal Monte Todano 1.667 m. e in particolar modo dal Pizzo 1.644 m. spazia dal Lago Maggiore,
dal Lago di Varese e dal Lago di Comabbio fino alla Val Grande, dal Monte Rosa alle montagne ossolane e nelle giornate
più terse si individua anche Milano.

Ci spiace sempre dover scendere, e andare via da posti come questi.
Ma ci consoliamo pensando alla prossima uscita che abbiamo già in programma e che troverete documentata
come da nostra abitudine, all’interno del sito.

Ciao e a presto.

Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Andreina Baj

il panorama dal Monte Todano
il panorama dal Monte Todano


Note:
il trekking che dalla Cappella Fina conduce nei pressi della croce di vetta del Pian Cavallone,
avviene prevalentemente all’interno di un fitto bosco di abeti, betulle e faggi.

Dalla croce di Vetta del Pian Cavallone alla croce di vetta del Monte Todano, si attraversa una piana erbosa
molto panoramica e piacevole e dal Monte Todano “I Balmit” si apre una vista bellissima sul Lago Maggiore,
sulla Val Grande e sul Monte Rosa.

Vista che viene ulteriormente amplificata e ampliata raggiungendo il Pizzo.
Percorso che non presenta difficoltà e che in circa 2h 1/2 permette di arrivare dal punto di partenza
alla destinazione finale.

Molto bello.
Consigliato !!