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Punta Schonberg Montebello 2.273 m. (Italia – Valle Aurina)
vista incredibile a 360° sulle valli di Tures, spingendosi fino all’inizio delle Dolomiti, percorso totalmente immersi nella natura

punta schonberg
punta mombello


Località di partenza:
Brunnegger, nella valle di Rio Bianco
Quota di partenza: 1.429 m.
Quota di arrivo: 2.273 m.
Dislivello: 844 m.
Posizione: all’inizio della valle Aurina, sopra il paese di Lutago.
Difficoltà: E/EE l’ultimo tratto fino alla croce [scala delle difficoltà]
Ore: 4h 30’ a/r
Periodo: da maggio a fine ottobre
Attrezzatura richiesta: nessuna
Discesa: per la via di salita
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

La quota raggiunta da questa escursione non è elevata, solo poco più di 2000 m. a differenza della grande
maggioranza di 3000 mt. della zona, la cima non ha inoltre un nome rinomato come altre.
Tuttavia questa montagna merita e sorprende l’escursionista con una vista incredibile a 360° sulle valli di Tures,
spingendosi fino all’inizio delle Dolomiti.
Il percorso inoltre si sviluppa totalmente immersi nella natura, fra boschi e prati verdi.
Poco sotto alla cima vi è la malga Schönberg per chi vuole concedersi un po’ di riposo gustandosi prelibati piatti tipici.

Per raggiungere questa meta, saliamo con l’auto da Campo Tures al primo paese della valle Aurina, Lutago,
e da qui svoltiamo a sinistra imboccando la strada che dopo qualche chilometro arriva a Rio Bianco
in fondo alla valle omonima.
A circa metà paese svoltiamo a destra nei pressi della chiesa, e saliamo con l’auto alla località
Brunnegger dove parcheggiamo.
Da qui proseguiamo a piedi per un’ampia strada sterrata chiusa al traffico, ammirando il gruppo
delle Vedrette di Ries verso destra.
La strada entra nel fitto del bosco e sale a tornanti fino alla malga Schönberg.
In questo tratto siamo immersi nella natura senza più vedere il panorama circostante, ma accompagnati
dai rumori del bosco.

Il tratto in sé fino alla malga risulta un po’ monotono, non essendo un vero e proprio sentiero di montagna.
Alla malga il bosco scompare e riappare un bel panorama verso la valle Aurina e Campo Tures.
Numerosi sono gli animali al pascolo e una capretta è intenta a brucare proprio davanti alla struttura.
La punta Montebello, visibile, fa come da guardiano alla malga e a queste vallate.
Sul lato sinistro dell’alpeggio, alcuni cartelli indicano il proseguo del cammino.
Lasciando la strada sterrata, saliamo per uno stretto sentierino per prati e arbusti, con pendenza maggiore
rispetto al primo tratto dell’escursione.

A circa metà di questa salita raggiungiamo una baita in legno, altro ottimo punto panoramico.
Ancora un po’ di salita e arriviamo ad un traverso verso destra che porta a due altre baite in legno.
Dopo un tratto gradinato, passiamo in mezzo ad alcuni paravalanghe in direzione della croce di vetta ormai visibile,
arrivando ad una selletta erbosa.
Da qui alla croce mancano pochi metri da percorrere su roccia esposta, aiutandosi con gli infissi metallici.
Questo è l’unico punto in cui fare un po’ di attenzione.

Finalmente in cima ci riposiamo godendo di una vista magnifica.
Per prima cosa notiamo che il salto verso il fondovalle risulta essere notevole!
Vediamo Lutago sotto di noi e più distante Campo Tures e Brunico in direzione della val Pusteria.
Subito alle spalle di Brunico, Plan de Corones e l’inizio delle Dolomiti.
Dalla parte sinistra tutta la valle Aurina si sviluppa in lunghezza alla testata, della quale i ghiacciai del Picco
dei Tre Signori e della Vetta d’Italia la fanno da padrone.
Compaiono inoltre le Vedrette di Ries con i monti Collalto e Collaspro e perfino numerosi ghiacciai austriaci.
Più a oriente ancora si staglia il gruppo del Sasso Nero.
Da questo posto una sosta di almeno un’ora è obbligatoria.
Data la bellezza, sarà comunque difficile intraprendere di nuovo il cammino di discesa.

Relazione e fotografie di: Daniele Repossi


Note:
salita molto bella e super panoramica una volta raggiunta la croce di vetta.
Questa è la prima cima che si incontra in valle Aurina.
Percorso facile su sentiero segnalato e privo di difficoltà.
L’ultimo tratto fino alla croce (di pochi metri) è tuttavia esposto ed attrezzato con fune metallica,
richiede pertanto passo fermo.