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Rifugio Bignami e Bivacco Anghileri-Rusconi 2.401 m. e 2.654 m.
(Italia – Valmalenco)
scenari maestosi tra montagne meravigliose, laghi, alpeggi e pascoli: un’escursione da vivere…

rifugio bignami bivacco anghileri

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Località di partenza:
sbarramento delle dighe di Campo Moro e di Gera in Valmalenco.
Quota di partenza: 1.965 m.
Quota di arrivo: 2.401 m. (rifugio Bignami) e 2.654 m. (bivacco Anghileri-Rusconi).
Dislivello: 436 m. fino al rifugio, 689 m. per il bivacco
Posizione: in alta Valmalenco, il rifugio Bignami si trova al di sotto dell’Alpe Fellaria del Sasso Moro
su una splendida balconata affacciata sul bacino artificiale del lago di Gera e sotto l’omonimo
ghiacciaio di Fellaria, il bivacco Anchileri-Rusconi è situato al Passo del Confinale
tra la Valmalenco e la val Poschiavo.
Difficoltà: E [scala delle difficoltà]
Ore: 6h-6h 30’ a/r (anello completo)
1h 30’ (fino al Bignami)
2h 30’ (dal Bignami al bivacco Anghileri-Rusconi)
2h 15’ (dal bivacco al parcheggio per la sinistra orografica del lago di Gera).
Periodo: da inizio giugno a metà settembre
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Discesa: per la via di salita
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

Una delle più brevi e facili escursioni della Valmalenco, conduce al bellissimo rifugio Roberto Bignami
affacciato sul bacino artificiale dei laghi Campo Moro e Gera, da cui si gode un bellissimo panorama
sulla Bocchetta di Caspoggio, il Sasso Rosso, il Pizzo Varuna e il Monte Spundascia.
Senza dimenticare l’impressionante ghiacciaio di Fellaria alle spalle del rifugio, oggi purtroppo anch’esso in forte ritiro.
Un balcone naturale frequentatissimo d’estate sia da coloro che effettuano gite in giornata, sia da famiglie o
escursionisti che compiono percorsi a tappe.

Dal Rifugio Bignami transita infatti anche la sesta tappa dell’Alta Via della Valmalenco oltre che il Tour del Bernina.
Il mio consiglio, per chi ha un po’ più di allenamento, è di non fermarsi solo al rifugio ma compiere interamente questo anello (o quantomeno il giro del lago di Gera), che dal rifugio si spinge al bivacco Anghileri-Rusconi per vivere più
intensamente queste montagne su percorsi un po’ più ai margini del turismo.
L’esperienza e la soddisfazione che ne risulteranno saranno totali.
In auto si percorre la Valtellina fino a Sondrio e si prende per Chiesa In Valmalenco.
Da qui si oltrepassa Lanzada, Franscia, (impressionante passare sotto le gallerie nella roccia) per arrivare alla
diga di Campo Moro e al primo bacino artificiale.
Superato questo si parcheggia nei pressi del secondo sbarramento della diga di Gera.

Dopo aver scattato qualche foto al lago Campo Moro, per questa escursione non si prende a piedi il classico sentiero,
ma si sale direttamente in cima alla diga di Gera!
Partenza molto bella e insolita, quante altre volte capita di salire per una stradina asfaltata di un’intero muraglione di una diga?
Da quassù si ha una vista migliore su Campo Moro e una vista già magnifica sul lago di Gera e
più in alto sul ghiacciaio di Fellaria.
Poco sotto si distingue nettamente il rifugio Bignami.
Dal camminamento della diga, un sentiero corre tutt’intorno al lago, dando la possibilità di compiere questo anello
volendo anche al contrario.
Prendendo a sinistra, attraversiamo il camminamento della diga di Gera e imbocchiamo un sentiero che sale
a mezzacosta sotto le pendici del Sasso Moro fino al rifugio che raggiungiamo dopo poco più di un’ora di cammino.
Una sosta per ammirare queste montagne meravigliose e, perché no, assaggiare la cucina tipica: è doveroso.
Il rifugio è uno strategico punto di appoggio e base di partenza per numerose escursioni, non solo per quella qui descritta.

Per quanto riguarda gli itinerari escursionistici, si può percorrere il sentiero glaciologico in direzione della
Bocchetta di Caspoggio, salire alla Cima Fontana, fare un tour del lago di Gera o salire in Val Poschiavina.
Mete alpinistiche conducono verso il Bernina passando dai rifugi Marinelli-Bombardieri e Marco e Rosa allo Scerscen.
Il nostro bivacco invece, punto tappa di questo anello, si vede benissimo dal Bignami così come visibile è l’esile traccia
che lo raggiunge dall’Alpe Gembrè sulla sponda opposta del lago di Gera.
Il bivacco ha una classica struttura a botte rossa che risalta nel cielo azzurro sul Passo del Confinale,
al confine con la Svizzera.
Per raggiungerlo dal rifugio non torniamo al camminamento della diga per prendere sulla destra il sentiero che lo raggiunge.
E’ un percorso fattibile ma più lungo che inoltre non chiuderebbe un anello.
Dal Bignami scendiamo dalla parte opposta da dove siamo saliti.
Le indicazioni indicano circa 50 minuti fino all’Alpe Gembrè.

La discesa è su sentiero un po’ più sconnesso ma sempre agevole, e segue il torrente naturale che scende
dal ghiacciaio Fellaria.
Prima di toccare la sponda del lago, attraversiamo uno stretto ponticello in legno, (passaggio bello e suggestivo!),
ammirando la grande cascata che si vede da qui.
Impressionante la forza dell’acqua che arriva fino a noi sotto forma di spruzzi.
Poco dopo raggiungiamo la testata del Lago di Gera e, dopo un tratto in falsopiano, rimontiamo il sentiero che
arriva all’Alpe Gembrè.
Qui, in queste poche case, il silenzio è padrone e le marmotte fanno capolinea tra i massi alle spalle delle baite.
E’ il versante del lago più selvaggio e meno frequentato.

Da questo punto evitiamo per ora la strada dritta che riconduce al camminamento della diga, (chi è stanco può
invece tornare compiendo così il giro lago) e prendiamo l’esile traccia che sale a sinistra su un dosso erboso a
mezzacosta con un pizzico di esposizione.
Inizia la salita in Val Confinale.
E’ un bello strappetto con pendenza molto sostenuta.
Arriviamo ad un pianoro erboso dal quale si ha una magnifica visuale sul lago e sui monti che circondano
il Rifugio Bignami sempre in vista, così come il ghiacciaio Fellaria che da qui si vede maggiormente.
Il sentiero torna a salire, tralasciamo la traccia che sale in Val Poschiavina e proseguiamo dritto seguendo
i segni bianco-rossi sui massi e sugli ometti di pietra.
Dopo qualche minuto ancora di salita, raggiungiamo il Passo del Confinale (2.628 m.) e lasciamo il sentiero che scende
in Val Tempesta in Svizzera.

Il bivacco è poco sopra di noi e ci arriviamo camminando senza traccia su comodi prati erbosi.
L’ascesa è terminata, le gambe si possono riposare.
Il lago da qui non si vede più, ma in compenso oltre al maestoso ghiacciaio Fellaria spiccano alle sue spalle
il Pizzo Zupò, il Pizzo d’Argento, il Sasso Rosso e la Vedretta superiore di Scerscen.
Dalla parte opposta un’ampia veduta sui monti Svizzeri, mentre dietro al bivacco si innalza la Cima Fontana.
Da notare anche che al Passo del Confinale la segnaletica Svizzera (cartelli gialli), riporta oltre alla durata del sentiero
anche la possibilità o meno di ristorazione e trasporto con mezzi pubblici arrivando al fondo di una determinata valle.
Il rifugio è indicato da un simbolo fatto a casetta.
Sono indicazioni chiare e precise che aiutano anche gli escursionisti stranieri.
Troppe zone in Italia sono ancora poco e male indicate, oltre alla mancanza di qualsiasi simbolo.
La discesa avviene per la via di salita fino all’Alpe Gembrè.
Volendo si può prendere per la Val Poschiavina (prima di arrivare a Gembrè), allungando ancora il percorso
e superando il Passo d’Ur.
Dall’alpe prendiamo il sentiero che in poco meno di due ore riconduce alla diga di Gera e da qui,
in discesa, fino al parcheggio.
Stanchi, magari con le gambe a pezzi, ma con un sorriso immenso che ci tornerà ogni volta che ripenseremo a
questo giro o rivedendone le foto.


Relazione e fotografie di: Daniele Repossi


Note: un magnifico giro ad anello, uno dei più belli della Valmalenco.
Percorso privo di difficoltà ma lungo, che richiede quindi buona preparazione fisica.
Scenari maestosi tra montagne meravigliose, laghi, alpeggi e pascoli.
Un’escursione da vivere.