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Rifugio Elena 2.061 m. (Italia – Val Ferret)
il Rifugio Elena, si trova al fondo della Val Ferret, in un posto magico, di fronte al ghiacciaio Prè de Bard, luogo meraviglioso

val ferret


Località di partenza:
Arnouva 1.760 m.
Quota di partenza: 1.760 m.
Quota di arrivo: 2.061 m.
Dislivello: 301 m.
Difficoltà: E [scala delle difficoltà]
Tempo impiegato: 50 minuti da Arnouva
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Periodo: da inizio giugno a fine settembre
Discesa: per la via di salita
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

Il Rifugio Elena, si trova in una conca al fondo della Val Ferret.
La Val Ferret è una vallata tra le più belle in assoluto dell’alta Valle d’Aosta.
A ridosso della catena del Monte Bianco, con un panorama talmente unico e meraviglioso, che resta difficile
fare una descrizione per rendere l’idea di tanta bellezza.
Dalla Val Ferret è ben visibile il Monte Bianco, il Dente del Gigante, le Grande Jorasses, l’Aiguille de Triolet,
il Mont Dolent…….
Oltre 20 km di magia.

In questo contesto è inserito il Rifugio Elena, una struttura che ospita fino a 127 posti letto con bar e ristorante.
Il Rifugio generalmente è aperto nel periodo compreso tra metà giugno e metà settembre.
Come tutti i rifugi, ha un locale invernale sempre aperto per eventuali ripari da escursioni difficoltose.
Per raggiungerlo, bisogna arrivare a Courmayeur, e risalire tutta la Val Ferret fino alla località Arnouva
(dove la strada finisce).
La Val Ferret ha una strada asfaltata praticabile dal mese di maggio fino al mese di ottobre, condizioni
meteo permettendo.
E’ quindi possibile raggiungere l’Arnouva con la macchina, ma spesso nel periodo estivo, il traffico viene
regolamentato per evitare intasamenti.
Consiglio di usare le comode navette che permettono di spostarsi senza pensieri limitando l’impatto ambientale.

Arrivati all’Arnouva e superato il ponticello di legno sopra il torrente, si trovano le indicazioni per il Rifugio Elena
e possiamo scegliere tra due percorsi: il sentiero panoramico o la mulattiera.
Noi abbiamo optato per il sentiero panoramico che in circa 40 minuti, permette di arrivare alla destinazione.
Il sentiero sale fin da subito, è ben tenuto, adatto a tutti, bambini compresi.
Come tutti i luoghi di montagna, necessita di buon senso.
E’ richiesta attenzione nel periodo maggio – giugno, dove la presenza di nevai nei canaloni, lasciati da slavine
invernali, rendono l’attraversamento degli stessi scivoloso.
Nella salita, sarete immersi tra prati, pascoli e fiori, a ridosso delle montagne circostanti.
Una volta arrivati a destinazione, il panorama permette di vedere tutta la conca della Val Ferret, fino alla Val Veny:
un paradiso !!

La particolarità di questo luogo è quella di essere adatto sia alle famiglie che agli escursionisti più esigenti.
Infatti il Rifugio Elena, oltre ad essere una tappa fondamentale per il tour del Monte Bianco, è un punto di
partenza per escursioni molto più tecniche, quali la Tetè de Ferret, il Bivacco Fiorio,
le Placche Prè de Bard e il Col Gran Ferret.
Purtroppo come in tutti i luoghi di montagna, è ben visibile il ritiro dei ghiacciai.
Un ritiro e uno scioglimento impressionante, che non può e non deve restare inosservato da tutti noi.
Considerate che il ghiacciaio Prè de Bard, arrivava molto vicino al rifugio e oggi è lontanissimo,
sta quasi scomparendo.
Ricoperto in parte de detriti (vedi foto), di rocce cadute da una montagna malata di caldo anomalo, e
precipitazioni in netta diminuzione negli anni.
Chi nega tutto questo, nega l’evidenza.
Oggi di una grossa parte del ghiacciaio Prè de bard, resta solo più la morena: sassi e terra.
E’ giusto ammirare la bellezza di questo luogo, ma dobbiamo riflettere sul cambiamento climatico che sta
distruggendo un patrimonio fondamentale per la vita: l’acqua.
Con le nostre scelte quotidiane, possiamo fare la differenza.

In questa foto è purtroppo molto evidente lo spaventoso ritiro che ha avuto il ghiacciaio Prè de Bard negli ultimi tre decenni.
Circa un secolo fa il ghiaccio arrivava al punto “a”.
Oggi (anno 2021), a stento arriva al punto “b”: non restano che sassi e terra della morena, un’immagine desolante.

In questa immagine, lungo il ghiacciaio notiamo un enorme lingua di pietraia grigia sopra il ghiaccio.
Si tratta di una parte della montagna sovrastante che si è sgretolata a causa delle elevate temperature e dello scioglimento del permafrost

Ritornando al luogo magico, una volta arrivati a destinazione, è possibile rilassarsi sui pianori erbosi che
deliziano di una vista spettacolare su tutta la vallata.
Nel periodo invernale, il rifugio resta isolato: la pista di sci di fondo e il percorso pedonale terminano a Lavachey.
Noi siamo comunque arrivati fino a Arnouva passando tutto nelle neve fresca, ma a proprio rischio e pericolo
perché dai pendii potrebbero scendere slavine dovute agli accumuli di neve.
Considerate che da Arnouva per arrivare al Rifugio Elena in inverno, bisogna mettere in programma almeno un
ulteriore ora 1/2 di salita su manto nevoso.
L’idea è bella, il pensiero di essere lassù isolato da tutto e da tutti nel silenzio, contornato dalla neve e dalle
montagne, mi affascina.
Ma ho rinunciato per ragioni di sicurezza, cercherò tuttavia di portare a casa delle immagini con il mio drone.
Ritornerò sicuramente in primavera e nel periodo estivo, per rivivere un luogo incantato.

Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Gaia Giordano


Note:
semplice escursione in un ambiente di altissimo valore, a ridosso della catena del Monte Bianco.

Il Rifugio Elena è raggiungibile tramite il sentiero, ben segnalato e ben battuto, o in alternativa tramite
l’ampia strada poderale.

Una volta raggiunta la meta, la vista sulla Val Ferret si apre totalmente offrendo uno scenario impagabile.