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Rifugio Ponte di Ghiaccio 2.545 m. (Italia – Alto Adige)
al passo Ponte di Ghiaccio tra Fundres e Lappago nell’incantevole paesaggio delle Alpi Aurine

rifugio ponte di ghiaccio

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Località di partenza:
parcheggio alla diga del lago di Neves in cima alla valle dei Molini (laterale della valle Aurina).
Quota di partenza: 1.860 m.
Quota di arrivo: 2.545 m.
Dislivello: 685 m.
Posizione: al passo Ponte di Ghiaccio tra Fundres e Lappago nell’incantevole paesaggio delle alpi Aurine.
Difficoltà: E [scala delle difficoltà]
Ore: 3h a/r
Periodo: da fine giugno a metà settembre
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

In un ambiente spettacolare, selvaggio e isolato, questo rifugio è sempre molto frequentato soprattutto d’estate, 
quando numerosi escursionisti e alpinisti partono dal lago di Neves per raggiungere il passo Ponte di Ghiaccio.
La partenza avviene proprio lungo le sponde di questo incantevole lago artificiale a 1.860 m. di quota.
Per giungere fino a qui con l’auto, si prende in direzione Campo Tures e alla frazione Molini di Tures si svolta a
sinistra per la valle dei Molini.
La si percorre interamente fino a Lappago, e si prosegue sulla stretta strada (a pagamento), che conduce al lago.
Qui si parcheggia e si prosegue lungo la sponda destra del lago, passando a fianco alla malga Untermaurer fino ad
un ponticello di legno con alcune indicazioni.

Si tralascia il sentiero a destra che conduce al rifugio Giovanni Porro, e si prende a sinistra verso la malga
Gemeinde passando sulla sponda opposta del lago.
Magnifiche foto si possono fare da qui, con i colori brillanti del lago e del verde lungo le sue sponde.
La malga è anche un punto di appoggio e ristoro, e per molte famiglie con i bambini rappresenta una piacevole
meta di giornata.
Continuando poco oltre la malga, lungo il lago si incontra a destra il sentiero che sale al rifugio, sempre largo e ben curato.
Ci si innalza a tornanti nel bosco con moderata pendenza con una vista molto bella sul lago e sui monti che lo chiudono.
Sulla sponda opposta si vede la malga Untermaurer, e sopra di essa il sentiero che porta al rifugio Porro e alle
vicine cime dei Camosci e delle Pecore.

Poco fuori dal bosco la pendenza diminuisce, e si percorre un tratto che per ampi prati porta alla base delle prime pietraie
che segnano l’ultima parte della salita.
Da qui seguendo sempre il sentiero e i bolli sui massi in poco tempo si arriva alla forcella del rifugio.
Quando sono salito io, qui ho invece trovato l’inizio di un lungo nevaio ghiacciato, che nonostante la stagione e a
causa delle forti nevicate primaverili, non si era ancora sciolto.
Ho quindi calzato i ramponi, ed ho percorso questo tratto finale in salita, senza via obbligata,
in assoluta stabilità.
Neve o non neve il rifugio, appena ristrutturato e ampliato è sempre affollato, e anche per mangiare e gustare gli ottimi
piatti della zona è consigliabile prenotare.
L’ambiente in cui si trova è davvero bellissimo, a cavallo della valle Aurina e di Fundres con vista su due laghi.
Quello di Neves, da dove siamo partiti, e il lago Ponte di Ghiaccio sull’ebentale via di rientro a Lappago
passando per Fundres.
Sopra il Lago di Neves si scorge chiaramente ora il rifugio Porro con la cima dei Camosci a sinistra e quella
delle Pecore a destra.
Alle spalle del rifugio invece parte la via di salita alla Punta Bianca e al Gran Pilastro, due delle cime più famose
di questa zona, mentre di fronte inizia la salita alla cima Gadini.
A causa del tempo non proprio bellissimo ho dovuto rimandare la salita alla Gadini, la più breve e facile.
La discesa più rapida e comoda segue il sentiero di salita.
Si può scendere sul versante opposto fino a Lappago, ma una volta qui, occorre aver preventivato un ritorno in auto
fino al lago di Neves.
Discesa: per la via di salita.
Possibile discesa al borgo di Dan, passando dal lago Ponte di Ghiaccio.
Prevedere in questo caso il rientro in auto al lago di Neves.
Attrezzatura richiesta: nessuna.
Utili ramponi in caso di nevai residui.

Relazione e fotografie di: Daniele Repossi


Note:
facile e incantevole salita adatta a tutti, in uno degli scenari più belli e selvaggi dell’Alto Adige.
Poco dislivello, sentiero curatissimo e ottimamente segnato.
Anche a metà luglio tuttavia potrebbe persistere la neve nell’ultimo tratto prima del passo Ponte di Ghiaccio.
Valutare al parcheggio se sotto il rifugio Ponte, (ben visibile), persiste neve residua ed eventualmente attrezzarsi.