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“I Sentieri di La Morra”:
sentiero “numero 6” delle Grandi Vigne (Italia – La Morra)

siamo nel cuore delle Langhe, nel cuore di una location pari a un dipinto su tela e invidiata da tutto il mondo,
sentiero con dolci “sali / scendi” mai faticoso, ma al contempo estremamente piacevole

sentiero numero 6 la morra langhe


Località di partenza:
La Morra (CN)
Località di arrivo: La Morra (giro ad anello)
Tempo richiesto: 2 h 15 minuti
Lunghezza del percorso: 8 km
Altezza: 513 m.
Dislivello: 325 m.
Livello di difficoltà:[scala dei livelli]
Periodo: tutto l’anno
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

Sono in totale 7 i sentieri che “girano attorno” ai grandi vigneti del borgo di La Morra.
Sette “giri ad anello” che vi permettono di attraversare una piccola parte delle Langhe, le colline cuneesi,
famose in tutto il mondo per i loro vini e il loro panorama (patrimonio dell’Unesco), più simile a un quadro che a una
realtà per tanta bellezza.
Oggi, in una domenica di fine maggio, abbiamo deciso di ritornare in questi luoghi che amiamo particolarmente e
ai quali sono legato.
L’obiettivo è percorrere, vivere e descrivere questo giro ad anello: il sentiero n° 6
Arriviamo la mattina sul presto, sono le 8:30 e c’è ancora poca gente in giro, il meteo è parzialmente nuvoloso,
ma è previsto un netto miglioramento dalla tarda mattinata.

Parcheggiamo nel grande posteggio che si trova nella parte bassa del paese di La Morra, attraversiamo la strada e
ci dirigiamo nella via in salita del borgo che in pochi minuti ci conduce in Piazza Castello.

Piazza Castello a La Morra, non è una piazza come tante altre: stiamo parlando di una ampia terrazza che si
affaccia e permette di vedere con un’apertura di 180° tutte le colline della Langa: una distesa infinita di sali/scendi.

In qualsiasi stagione dell’anno, trascorrerei ore in silenzio semplicemente a guardare.
Tra borghi, vigneti, stradine sterrate, sentieri, appezzamenti di terreni, coltivazioni, colori, alberi, casette, cascinali,
è come un puzzle, dove ogni tassello è collocato nel posto giusto e compone una meraviglia unica al mondo.

Qualunque descrizione pur ben esposta, non arriverà mai a far percepire e far provare l’emozione che si ha
ad essere in questi luoghi.

I paesi e i borghi che vedrete all’orizzonte sono molti, ma non c’è alcun problema se non conoscete i nomi:
sulla pavimentazione della piazza, sono state disposte ad “anfiteatro” dei lastricati in pietra sui quali è inciso il
nome del paese corrispondente.

Basterà quindi posizionarsi sopra i nomi di questi lastricati, e guardando avanti, scopriremo come si chiama la
località che stiamo vedendo.

Semplice no?
Beh, chi l’ha pensata, ha avuto una grande idea, ed ha saputo dare quel “plus” e quel tocco di originalità a una location
dalla quale non vorresti mai andare via.

Mi sono dilungato nella descrizione di questa Piazza Castello a La Morra, ma credetemi ne vale veramente la pena.

Riprendiamo il nostro percorso per raggiungere il punto di partenza del sentiero n° 6.
Una volta arrivati in Piazza Castello, si percorre un breve tratto in centro paese, superando la Cantina Comunale, successivamente il palazzo del Municipio e l’imponente facciata di San Martino.
Si scende quindi lungo i Bastioni Medioevali, si imbocca via Vassalli, fino ad incrociare via Roma.
Si gira a sinistra, arriveremo all’incrocio di 3 strade e gireremo nuovamente a sinistra verso la
Borgata Fontanazza e Cerequio.
Questa è l’unica parte, nella quale dovete memorizzare queste semplici istruzioni “girare a destra, girare a sinistra…..”
Da questo punto in avanti inizia il sentiero n° 6, sempre molto ben segnalato lungo tutto il percorso tramite delle
frecce che riportano il colore, (in questo caso giallo), e il numero del sentiero.
E’ quasi impossibile sbagliarsi nei tanti bivi che incontrerete, perché le indicazioni sono precise e messe
sempre al posto giusto…

La prima parte del percorso prevede un tratto in discesa e cominceremo a vedere alle nostre spalle il
Borgo di La Morra, sempre più in alto rispetto a dove siamo noi e sempre più piccolo.

Questa parte di discesa avverrà quasi da subito all’interno dei vigneti, alle volte su mulattiere di terra dove a destra e
a sinistra avremo solo filari e filari di vigne e davanti ai nostri occhi, si replica la vista che abbiamo precedentemente
apprezzato da Piazza Castello.

Complici le nuvole nel cielo e i raggi del sole che alle volte filtrano, si genera un mix di colori, di ombre e
di riflessi magnifico.

Più si cammina e più si ha voglia di proseguire, di scoprire cosa ci sarà dopo.
Ci fermiamo per un momento, guardiamo alla nostra sinistra e tra i filari compare La Morra, poco sopra un “ciabòt” in
pietra, probabile luogo di deposito di attrezzature agricole.

Pensandoci bene…..in questo “ciabòt ”avrei creato il mio eremo, dove complici il silenzio e il relax, sarebbe un
luogo ideale dove portare avanti le proprie passioni e vivere in una favola di posto.
“Ciabòt” nel dialetto piemontese identifica una casetta dove vengono riposti gli attrezzi necessari per
l’agricoltura.

Si avanza, attraversiamo centinaia di vigneti, fino a trovare un grande tavolo in pietra sorretto da alcune pietre.
Questo tavolo è una soluzione semplice, ma pratica, robusta e affascinante, che ci immaginiamo inserita
all’interno di una di queste case, su un parquet in legno e vista colline da una grande finestra….

Passeggiando in questi luoghi, le idee non mancano e l’immaginazione neppure, non resta che concretizzare….
Il sentiero numero 6 prevede un percorso vario, perché oltre ad attraversare i vigneti, ci fa addentrare dentro una
fitta boscaglia, (che non abbiamo ben capito da dove sia sbucata).

Questo è l’unico tratto in ombra. 
Va quindi considerato che nei mesi più caldi dell’anno (giugno – agosto), il passaggio attraverso le vigne potrebbe
risultare piuttosto caldo, e lungo il percorso non abbiamo trovato la disponibilità di acqua o fontane.

Salvo una nostra disattenzione, questo sarebbe l’unico punto da migliorare, permettendo all’amante del trekking
di riempire le borracce.

La cura dei dettagli di queste coltivazioni è altissima, pensate che attaccati ai filari, abbiamo visto le medagliette in
metallo che identificano il nome della cantina, la data di battesimo della vite, a chi è stata dedicata, il tipo di vigneto e
addirittura il numero del foglio della mappa.

E’ un’arte, ed è una capacità non da tutti, il sapere gestire un patrimonio agricolo di eccellenza.

Le indicazioni come accennato prima sono sempre molto chiare, è difficile sbagliare.
Attraversiamo dei “corridoi” in mezzo ai papaveri rossi, prima di passare tra alcuni filari protetti da delle reti,
immagino per il rischio della grandine: forse si tratta di uve ancora più pregiate rispetto alle altre….
Lungo il sentiero attraversiamo dei cascinali sparsi qua e là, e troviamo anche un gazebo creato con delle vigne
che lo vanno a ricoprire, offrendo una zona d’ombra dove la tentazione di rilassarsi è forte.
Il percorso in totale prevede una tempistica di circa 2 ore e 15 minuti.
Noi abbiamo impiegato oltre il doppio del tempo, ma non facciamo testo, in quanto ci siamo fermati molto spesso ad
apprezzare i luoghi, a fotografare e fare delle riprese con il drone.
D’altronde posti del genere, sono a mio avviso da vivere in tutta calma e in tutto relax, con la capacità di osservare una
campagna così ricca e varia.
Risaliamo una piccola collinetta anch’essa immersa tra i filari delle vigne e decidiamo di fermarci qui per
lo spuntino di pranzo.
Guardando tra i filari notiamo i grappoli di uva che sono minuscoli, piccolissimi e verdissimi: è la vita che
comincia, che meraviglia.
Facciamo un pò di foto per portare a casa questo ricordo e per condividerlo con voi nelle pagine di questo sito,
mentre all’ombra di un ciliegio ci rilassiamo un momento per una sosta rigeneratrice.

Siamo quasi a 3/4 del cammino, la parte rimanente avviene su strada asfaltata, ma è fattibile evitarla costeggiando
all’interno le coltivazioni e re-immergendosi nella natura.
A un certo punto veniamo attratti da una panchina rossa gigante, dove improvvisamente, ci scopriamo essere dei
nani accanto ad essa.
Ma è soprattutto il gesto e la dedica che contano: è la panca contraria a qualsiasi forma di violenza in particolare
quella sulle donne.
Un importante momento di riflessione, che dovrebbe portare ad amarsi, lasciando da parte rancori e tensioni così
inutili quanto dannose.
Stiamo giungendo al termine di un giro ad anello ricco di colori, di pregiate coltivazioni e in un contesto da cartolina.
Dopo aver riguadagnato un pò di dislivello, in circa 20 minuti ritorniamo nel borgo di La Morra, accompagnati da un
sole caldo che apprezziamo in un mese di maggio tra i più piovosi e freschi degli ultimi anni.
Si conclude così un giro ad anello veramente piacevole, che ci ha appagato per la bellezza di questi luoghi.
Adesso non resta che organizzare altri tour di trekking per i sentieri che rimangono da percorrere.
Speriamo di poter ritornare presto in una location così suggestiva e meravigliosamente bella, perché qui non ci si
annoia mai e in nessuna stagione.

Relazione, fotografie e riprese video di: Michele Giordano e Andreina Baj 


Note:
giro di trekking in un contesto unico sotto tutti i punti di vista, dai colori ai sentieri, dalla vigne ai ciabòt
presenti lungo il percorso, a quei dolci “sali / scendi” mai faticosi, ma al contempo estremamente piacevoli.

Tante, tantissime coltivazioni, tanta storia.
Siamo nel cuore delle Langhe, nel cuore di una location pari a un dipinto su tela e invidiata da tutto il mondo.
Posti di campagna così belli, io non li avevo mai visti e mi convinco di questo, ogni volta che faccio ritorno in queste
zone che hanno la capacità di stregarti ed entrare nel profondo del tuo cuore.