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“I Sentieri del Barolo”
Verduno – Roddi – Verduno (Italia – Langhe – Verduno)
trekking che unisce due prestigiosi borghi, con passaggi tra vigneti e noccioleti, e panorami da incanto sulle colline
della Langa. Percorso particolarmente curato, piacevole, romantico e appagante dall’inizio alla fine

sentiero Verduno - Roddi - Verduno


Località di partenza:
 Verduno 381 m. (CN – Langhe)

Punto intermedio: Toetto 240 m.
Punto di arrivo: Roddi 285 m.
Quota di partenza: 381 m.
Quota di arrivo: 240 m.
Dislivello: circa 141 m.
Posizione: partenza dal borgo di Verduno, precisamente da via Vittorio Emanuele
Difficoltà: E [scala delle difficoltà]
Ore: 1h 15 minuti in andata e 1h 15 minuti al ritorno.
Tempistica che non considera la visita al borgo di Roddi e a quello di Verduno

Periodo: tutto l’anno
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Segnavia: n° 301 – 302 – 313
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

Qualsiasi sentiero che attraversa le colline delle Langhe e che unisce tra loro i vari e prestigiosi borghi,
vi regalerà fin da subito dei panorami e degli scorci incantevoli.

Non a caso, siamo in zone riconosciute come “Patrimonio dell’Unesco”.
I vari itinerari che vi illustriamo in queste pagine dedicate alle Langhe, e quelli che andremo ad aggiungere nel corso
dei prossimi mesi, ci hanno tutti ampiamente appagato e hanno saputo farci innamorare di luoghi romantici e meravigliosi.

Siamo stati in queste zone nelle varie stagioni dell’anno.
In primavera nel pieno della fioritura, in estate quando il verde è il colore predominante e i grappoli d’uva pendono
rigogliosi dai vigneti, in autunno con i colori accesi e le varie sfumature delle foglie rosse, gialle, e marroni,
ma anche in inverno, con la nebbia che avvolge le colline e i raggi del sole che tentano di intrufolarsi.

Ogni stagione ha la sua particolarità, i suoi profumi, e la sua bellezza.

sentiero Verduno - Roddi - Verduno
sentiero Verduno - Roddi - Verduno

Oggi, in una calda giornata di metà ottobre, abbiamo percorso il sentiero n° 301 che si trasforma nel numero
313 e 302, per poi ritornare 301.

Un sentiero particolarmente curato e abbellito, che da Verduno ci ha accompagnato fino a Roddi,
con passaggi tra vigneti e noccioleti.

Verduno è un piccolo borgo di circa 600 abitanti, conosciuto per la produzione di vini pregiati, tra cui il
Barolo e il Pelaverga, e fa parte degli undici comuni dove si produce il prestigioso vino.

Il punto di partenza del rilassante e piacevole trekking, è via Vittorio Emanuele II, che andremo a percorre per intero
camminando su un terreno in acciottolato.

Proseguiamo andando sempre dritto, prendendo via Cap Laneri.
Scendiamo per circa 500 m. lungo una strada asfaltata, fino a trovare sulla destra un albero con disegnato
il classico simbolo bianco e rosso che indica il percorso da seguire.

Lasciamo quindi questo breve tratto di asfalto, per risalire la poderale e addentrarci tra i vigneti.
Il sole autunnale, illumina i grappoli d’uva dal colore violaceo, che sono restati ancora appesi dopo la vendemmia.

sentiero Verduno - Roddi - Verduno

Questi primi passaggi tra i filari dei vigneti, regalano fin da subito degli scorci incantevoli tra le colline delle Langhe
che compaiono alla nostra destra.

La leggera nebbia mattutina che avvolge i vari paesi, i cascinali e i filari delle sterminate coltivazioni di viti,
rende particolarmente romantico il paesaggio.

Lo scenario sembra quasi un quadretto disegnato da un pittore, e ci fermiamo per ammirare questa meraviglia
che si disperde all’orizzonte.

Quasi tutti i trekking che abbiamo percorso in queste zone, ci hanno sempre regalato degli scorci simili a quello
che stiamo vedendo adesso, anche se in location differenti.

sentiero Verduno - Roddi - Verduno
sentiero Verduno - Roddi - Verduno

Il sentiero sempre ben marcato e ben segnalato, ci fa inizialmente attraversare dei vigneti, per poi portarci
all’interno di un bosco che andiamo a superare in pochi minuti.

All’uscita del bosco, si gira a destra e si sbuca su un’ampia poderale che si snoda attraverso le vigne.
Alle nostre spalle, in lontananza abbiamo il grande e moderno ospedale di Verduno che raccoglie un
ampio bacino di utenti.

Proseguendo tra vigneti, in gran parte ricoperti da foglie ancora verdi, nonostante l’avanzata stagione autunnale,
giungiamo nei pressi di un primo “ciabot”.

Il “ciabot” è un termine piemontese che identifica delle piccole casette in pietra che si trovano prevalentemente
tra le vigne.

Parliamo di caratteristiche costruzioni, disseminate un pò ovunque qui nei terreni della Langa.
La loro origine risale a tanti anni fa, e servivano ai contadini come posto di ristoro per la notte, in quanto
abitando lontani non potevano fare ritorno a casa.

Ma la funzione del “ciabot” è spesso stata anche quella di deposito di riserve d’acqua, che veniva successivamente
prelevata per innaffiare le coltivazioni nei periodi di prolungata siccità.

Oggi queste affascinanti casette sono prevalentemente utilizzate come deposito dei mezzi e degli attrezzi agricoli.
Man mano che percorriamo i sentieri di questi luoghi da favola, stiamo “censendo” i vari “ciabot”.
Andremo così a preparare un libricino sfogliabile online sul nostro sito, che conterrà le fotografie più belle raccolte
durante le nostre escursioni.

Il primo “ciabot” di oggi è in una posizione incantevole, immerso tra i filari delle viti, con vista a 270° sulle colline.
Accanto alla porta, sono accatastati decine di pali di legno che una volta servivano per sorreggere i filari e che
adesso vengono sostituiti dai pali di cemento, più longevi e che richiedono una minor manutenzione.

sentiero Verduno - Roddi - Verduno

Passeggiare sul prato tra i lunghi filari verdi, oltre che rilassante è particolarmente piacevole.
Sono luoghi che riescono a trasmettere serenità e pace e vi assicuro che i trekking presenti in queste zone,
sono tutti colorati, tutti ben tenuti, vi innamorerete senza difficoltà di questi ambienti.

Qui si riesce facilmente a “rigenerarsi” dopo una lunga settimana lavorativa, ma è anche un’ottima idea per
una passeggiata romantica con la persona a noi cara.

Fermarsi a scattare fotografie ai tanti dettagli presenti lungo il percorso è appagante, e riuscirete a portare a casa
dei ricordi meravigliosi.

Un altro aspetto è il paesaggio che cambia i suoi colori con il trascorrere delle ore, e tra le colline si riescono
a individuare i tanti borghi medioevali che sono una delle caratteristiche storiche della Langa.

Le stradine che salgono e scendono in modo sinuoso i colli, si disperdono tra centinaia di filari, e sono percorse
da chi come noi, ama immergersi in questi paesaggi naturali, oppure da chi lavora sapientemente la terra,
dedicando ad essa una vita intera.

sentiero Verduno - Roddi - Verduno
sentiero Verduno - Roddi - Verduno

Ma quello che ci ha particolarmente colpito è l’attenzione ai dettagli.
Lungo questo sentiero che si snoda tra Verduno e Roddi, abbiamo trovato delle gigantesche matite colorate,
posate all’interno di un piccolo cilindro di cemento che ricorda il portapenne che generalmente troviamo
sulla nostra scrivania.

Abbiamo incontrato delle simpatiche raffigurazioni di un “lui e lei”, ricreati da ceppi di legno lavorati e posati
su un improvvisato dondolo, altri che “spuntano” dal prato che ci corre a fianco, altri ancora che sbucano
tra i grappoli d’uva.

E poi cosa dire della raffigurazione della coppia di contadini, seduta attorno al tavolo, con la bottiglia nel mezzo,
lo scolapasta appeso al muro della loro casetta, i libri appoggiati sulla tavola e la tendina sulla finestra…

Il tutto ricavato da uno dei “ciabot”… presenti lungo il tracciato di oggi.
Dettagli che fanno la differenza e rendono l’ambiente già bello, ancora più gradevole da frequentare.
Sono attenzioni che oltre a farci amare questi luoghi, regalano un’atmosfera famigliare.

sentiero Verduno - Roddi - Verduno
sentiero Verduno - Roddi - Verduno
sentiero Verduno - Roddi - Verduno
sentiero Verduno - Roddi - Verduno
sentiero Verduno - Roddi - Verduno

La poderale ci porta nei pressi della Frazione Toetto 240 m. nella quale non ci addentriamo, proseguendo dritti
in una zona dove alla nostra destra avremo i vigneti, mentre alla nostra sinistra i noccioleti.

Ci fermiamo a fotografare i grappoli d’uva dal colore violaceo, illuminati dal sole, creando un contrasto marcato
con il verde di alcune foglie, il rosso di altre e il bianco del terreno particolarmente arido in questo periodo.

I colori autunnali sono ancora un pò indietro, si fanno desiderare, e anche se sul calendario l’autunno è già iniziato
da un pezzo, l’estate fatica a lasciare il passo.

Lungo il percorso troviamo una piccola casetta in legno, dove sono custoditi dei libri a disposizione del viandante.
Poco distante una panca e una sediolina per ospitare grandi e piccoli: questo è uno dei valori della vita.
Trascorsa circa un’oretta di cammino, e dietro una curva della nostra poderale, ecco comparire davanti a noi,
all’orizzonte, il borgo di Roddi che raggiungiamo in pochi minuti.

Le strade del paese disegnano dei cerchi concentrici e risalgono verso il castello.
Il castello medioevale, che nel lontano passato è stato un antico monastero, rappresenta il centro di questo borgo,
ed è formato da tre piani e due grandi torri che gli conferiscono un aspetto imponente.

Risaliamo via Roma, e lungo il muro di cinta troviamo dei libri in ferro battuto, con le ricette di primi e secondi piatti,
tutti a base di tartufo.

Eh si, perché una delle particolarità di Roddi, è il legame che unisce questo paese al tartufo, insieme all’attività
di ricerca che si svolge da molti secoli.

Roddi via Roma
via Roma a Roddi
il castello di Roddi

Pensate che in questo borgo, fondata da un contadino locale, è nata alla fine dell’Ottocento e ufficializzata nel 1935,
la prima e unica al mondo, “Università per i cani da tartufo”. 
Qui vengono addestrati i migliori cani per la ricerca del tubero più prezioso.

E’ una Università particolare, nella quale non esistono banchi o lavagne, e le lezioni si tengono a cielo aperto,
allenando il naso del cane, prima nel cortile e poi nei boschi.

L’addestramento serve a far riconoscere al cane il profumo del tartufo attraverso il gioco.
Successivamente le difficoltà aumentano, e le trifole vengono nascoste in profondità e ogni volta che l’animale le trova,
viene premiato con delle crocchette.

Un animale ben addestrato ha un valore che può arrivare anche ai 10.000€, ma quasi nessuno lo vende,
quasi nessuno lo fa sapere, così come non si fa sapere quanti tartufi vengono raccolti e soprattutto dove.

Langhe, Roero e Monferrato, sono territori noti per i pregiati tartufi sia bianchi che neri, profumati e ricchi di aromi,
che in questi luoghi crescono in abbondanza.

Il percorso a cielo aperto intitolato “Roddi il borgo dei tartufi”, si snoda lungo le vie del paese e tramite fotografie,
descrizioni e riproduzioni, vengono spiegate e illustrate le varie fasi di ricerca e il legame che unisce l’uomo,
il cane e il tartufo.

Ma viene anche spiegato il meccanismo meraviglioso che nel sottosuolo, porta alla nascita del tartufo che
troviamo in tavola.

Roddi è un altro borgo accogliente, particolare come tutti quelli presenti in queste zone, dove ognuno ha la sua storia,
la sua tradizione, il suo fascino.

Dopo una piacevole sosta, riprendiamo il percorso di rientro che ci riporterà a Verduno,
ed è lo stesso affrontato in andata.

Verduno è un piccolo paese con meno di 600 abitanti che a me è piaciuto particolarmente.
Qui la grande parte dell’economia ruota attorno alla produzione del Barolo.
La produzione del vino DOC Verduno Palaverga, è una rara eccellenza delle Langhe, circoscritta a soli 18 ettari,
in prevalenza all’interno di questo comune.

La sua produzione di élite, è pari a circa 140.000 bottiglie all’anno, e gli agricoltori che lavorano su questi
vigneti particolari, sono circa una decina. 

Verduno
Verduno

Il paese è incentrato attorno al suo castello e alla chiesa, in prossimità della quale si accede al Parco Belvedere,
che oltre ad essere particolarmente curato, offre una visuale magnifica sulle colline delle Langhe, su Alba e
sui vari borghi che “spuntano” come funghi tra le colline.

Le varie vie in acciottolato, che aggirano le antiche case in pietra, donano un’atmosfera particolare a questo borgo,
ubicato a 381 m. di altitudine, che ha saputo farci innamorare e sognare di venirci a vivere.

La giornata è iniziata e si è chiusa con Verduno: meglio non poteva andare.

Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Elfrida Martinat


Note:
il sentiero 301 unisce due borghi di assoluto prestigio: Verduno e Roddi

Questo trekking particolarmente piacevole, offre dei panorami magnifici sulle colline e attraversa immense
distese di vigneti e noccioleti.

Lungo la strada poderale, ben segnalata, romantica e curata nei dettagli, si incontrano gli antichi “ciabot”,
alcuni di essi con “rappresentazioni” che rievocano i “tempi passati”.

Come molti dei trekking che vi abbiamo descritto all’interno del sito, qui nelle Langhe, vi immergerete in zone
particolarmente piacevoli, dove la difficoltà è solo quella dello scegliere quale percorso intraprendere oggi.