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Colle del Malatrà 2.925 m. – da Lavachey – (Italia – Val Ferret)
lunga, panoramica, piacevole e solitaria escursione di trekking che si svolge in un contesto di grande prestigio,
con ambienti che variano completamente man mano che si prende quota.

1.200 m. di dislivello da prevedere, e tutti appaganti, dall’inizio alla fine: un incanto

colle del malatra - val ferret


Località di partenza:
 Val Ferret, località La Remisa 1.698 m. (poco dopo Lavachey), nei pressi del ponticello,
punto di partenza per la salita al Rifugio Bonatti

1° Punto intermedio: Rifugio Bonatti
2° Punto intermedio: Vallone del Malatrà

Punto di arrivo: Colle del Malatrà 2.925 m.
Quota di partenza: 1.698 m.
Quota di arrivo: 2.925 m.
Dislivello: circa 1.227 m.
Posizione: nel cuore della Val Ferret
Difficoltà: E [scala delle difficoltà]
Ore: circa 3h 30 minuti per il percorso di salita e 2h 45 minuti per la discesa
Periodo: dal mese di giugno al mese di ottobre, previa attenta verifica delle eventuali condizioni del manto nevoso
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Segnavia: n° 28A da La Remisa al Rifugio Bonatti e n°1 (Alta Via n° 1) dal Rifugio Bonatti al Colle del Malatrà
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

 

Se amate il trekking, la montagna, i panorami che cambiano nel corso del tragitto, il silenzio, la pace di posti
“quasi sperduti” e le lunghe escursioni, il Colle del Malatrà rispecchia a pieno tutte queste preziose caratteristiche.

Nonostante sia una meta ambita, il sentiero 28A che dopo il Rifugio Bonatti si trasforma nell’Alta Via n° 1
è poco frequentato e vi troverete “a tu per tu” con l’ambiente montano e le sue grandiose qualità, che per me
hanno da sempre rappresentato una ragione di vita.

Considerate, che ho fatto questa escursione il 14 di agosto, quindi nel pieno del periodo estivo, ma come potrete vedere
dalla documentazione fotografica, non ho incontrato quasi nessuno lungo tutta la tratta: una favola.

Il Colle del Malatrà è raggiungibile da due versanti opposti tra loro.
Si può salire da Saint-Rhémy-en-Bosses, oppure dalla Val Ferret, poco dopo aver superato la minuscola frazione
di Lavachey.

Per mia comodità logistica, (e anche molto per amore di questa vallata, che considero come una tra le più belle
della regione), ho optato per la Val Ferret.

Il meteo è stato un pò birichino, (ed era previsto), ma non ho voluto rinunciare a questo giro in solitaria che ho amato
dall’inizio alla fine.

Vi spiego i dettagli del grandioso trekking di oggi e le mie impressioni.
La Val Ferret nel periodo estivo, è raggiungibile (quasi solo) tramite la comoda navetta che parte da Courmayeur.
Il Comune, ha “contingentato” l’accesso con l’auto alla Val Ferret che oltre ad essere piuttosto oneroso se si opta
per la soluzione “macchina”, è limitato a poche vetture e oltre Lavachey la strada è chiusa al traffico veicolare,
quindi bisogna per forza avvalersi della navetta, che a mio avviso è la soluzione più economica e comoda.

Partito da Courmayeur con la prima corsa disponibile, in poco più di 20 minuti, il bus ha raggiunto la frazione di Lavachey,
formata da non più di 5 o 6 baite.

Bisogna scendere alla fermata subito dopo Lavachey, dove inizia il sentiero di salita per il Rifugio Bonatti,
nei pressi di un ponticello di legno in località La Remisa.

Si trovano fin da subito le indicazioni, e il sentiero 28A ampio e ben visibile, si inoltra all’interno di un fitto bosco di larici,
dove verrete accolti dal profumo della resina degli alberi.

Il silenzio è interrotto solo dal piacevole “rumore” del torrente che scorre accanto a voi.
L’ascensione al Colle del Malatrà si suddivide sostanzialmente in tre tratte (vedi mappa) e l’ambiente cambia in modo
considerevole, man mano che si prende quota.

La prima tratta è quella che dal ponticello di legno dove si ferma il bus, conduce in circa un’ora di costante salita,
al Rifugio Bonatti, incastonato ai piedi delle Grandes Jorasses, di fronte al ghiacciaio di Fréboudze.

Purtroppo entrambi i ghiacciai, (così come per tutti gli altri), sono in forte ed evidente ritiro.
Dove fino a qualche anno fa, era ben presente la massa di ghiaccio, oggi di quest’ultima restano enormi pareti
di granito levigate ed erose dal tempo.

E’ andata persa, e si sta tuttora perdendo, una risorsa idrica fondamentale per tutti, ma questo problema è tuttora
ampiamente sottovalutato e probabilmente sconosciuto alla maggior parte delle persone.

Questo primo percorso che conduce al rifugio, avviene quasi per 3/4 della sua estensione all’interno di un bosco,
dove sarete deliziati dal panorama sull’intero versante italiano della catena del Monte Bianco.

La visuale è ampissima fin da subito, e già dopo i primi metri di salita, all’orizzonte è ben visibile la conca della Val Veny
con le Pyramides Calcaires. 
Salendo, e andando a completare i circa 350 m. di dislivello che separano la fermata dell’autobus al Rifugio Bonatti,
il panorama si ampia ulteriormente e ben presto vi troverete uno spettacolo a 180° che spazia dalla Val Veny
al Col Ferret.

Questa “balconata sul Monte Bianco” lascia senza fiato per la sua maestosità.
In circa 50 minuti di salita, si esce dal bosco e ci si ritrova su ampi pianori erbosi, dove ben presto si intravvede
il tetto del rifugio.

Il silenzio di questi paesaggi alpini, vi farà apprezzare la pace di questi luoghi incantevoli.

la vista sul Monte Bianco offre fin da subito uno spettacolo
il rifugio bonatti
rifugio bonatti - val ferret
bandiere al rifugio bonatti in val ferret
rifugio bonatti in val ferret

Il Rifugio Bonatti, definito come “una casa di montagna al cospetto del Monte Bianco”, è nato dall’amicizia e dalla
passione per la montagna di 4 amici che dopo attente valutazioni, hanno deciso di costruirlo in una zona facilmente
accessibile e al riparo da eventuali condizioni di criticità ambientali.

Inaugurato il 1° agosto del 1998, oggi è una struttura molto bella, in legno e pietra, perfettamente integrata nel cuore
della Val Ferret.

La seconda tratta è quella che partendo dal rifugio e tenendo la destra, si inerpica sul sentiero dell’Alta Via n° 1
e ben presto ci porta nei pressi di alcune malghe in Località “Malatrà Inferiore” 2.054 m.

Questo lungo percorso, dopo aver attraversato una passerella in legno, si snoda e si addentra in un ampio e magico
vallone erboso, denominato Vallone del Malatrà.

Fermatevi un momento e guardatevi indietro.
La “balconata sul Bianco” che avete visto prima, mentre salivate al rifugio, adesso è ancora più maestosa,
ed è ben evidente la linea di cresta che da Punta Walker scende fino alla Punta del Frebouze, per poi risalire
alle Petites Jorasses.

Guardando verso la nostra destra si arriva fino a individuare il Mont Dolent che segna il confine di stato tra Italia e Svizzera.
Al contrario, spostando il nostro sguardo verso sinistra, abbiamo in bella vista il Monte Bianco, le Aiguille Noire de Peuterey,
fino ad attraversare tutta la Val Veny arrivando sul confine di stato questa volta tra Italia e Francia, segnato dal
Col de La Seigne.

Una vista strepitosa…. 
Nel frattempo i primi raggi del sole sono arrivati ad illuminare e accendere i colori dei pascoli verdi che contrastano
con l’azzurro del cielo e le pareti grigie delle montagne.

sentiero di salita verso il Colle del Malatrà in Val Ferret
sentiero di salita verso il Colle del Malatrà in Val Ferret
sentiero di salita verso il Colle del Malatrà in Val Ferret
sentiero di salita verso il Colle del Malatrà in Val Ferret

Si prosegue entrando in una conca ampissima, dove l’unica presenza che ho trovato è stata quella di alcune
marmotte intente a correre sull’esteso manto erboso.

Il silenzio e la pace che si trovano in questi luoghi, permettono di apprezzare a pieno il paesaggio solitario, veramente
bello, piacevolissimo.

Il sentiero è ottimamente tracciato e le frequenti frecce gialle, unite al “numero 1” del segnavia, permettono un facile
orientamento. 
La conca quasi tutta in piano la si attraversa in circa 20 minuti di rilassante cammino.

sentiero di salita verso il Colle del Malatrà in Val Ferret
sentiero di salita verso il Colle del Malatrà in Val Ferret
sentiero di salita verso il Colle del Malatrà in Val Ferret
sentiero di salita verso il Colle del Malatrà in Val Ferret
sentiero di salita verso il Colle del Malatrà in Val Ferret

Successivamente il sentiero riprende a salire verso sinistra e si inerpica in modo deciso, per poi proseguire a mezza
costa per circa 25 minuti, solcando vaste estensioni di prati.

Ma poco dopo, il paesaggio incomincia a cambiare, e da inizio alla terza e ultima tratta, quella che ci condurrà sulla
selletta del colle.

I prati che abbiamo attraversato fino a poco fa, nel giro di alcuni metri, lasciano spazio a un’immensa distesa di pietre.
Sembra di essere entrati quasi in un paesaggio lunare.
Ci troviamo nel pieno di un vallone formato prevalentemente da pietre di media dimensione e sfasciumi vari.
Mentre saliamo, alla nostra destra abbiamo la catena montuosa che dall’Aiguille de Malatrà, arriva fino
all’Aiguille D’Artanavaz.

Pur essendo il mese di agosto, non è raro incontrare ancora dei residui di nevai, formati da accumuli nevosi di
precedenti slavine cadute nel periodo invernale.

sentiero di salita al Colle del Malatrà - val Ferret
sentiero di salita al Colle del Malatrà - val Ferret
sentiero di salita al Colle del Malatrà - val Ferret
sentiero di salita al Colle del Malatrà - val Ferret

Questo posto, anche nel pieno dell’inverno dev’essere un paradiso, con il bianco della neve immacolata
e “soffiata e pettinata” dal vento.

Ma qui è alto il rischio per la formazione di valanghe che inevitabilmente si andrebbero a creare “tagliando”
il manto nevoso, “appoggiato” sui ripidi versanti.

Infatti il sentiero prosegue (come potete vedere dalla foto che vi riporto qui sotto), formando un lunghissimo traverso
su pendio che taglia in due le ripide pareti e, in circa 30 minuti ci accompagna fino alla selletta, dove troviamo
l’immancabile targa di vetta: Colle del Malatrà 2.925 m.

In totale la tempistica completa del percorso di salita dal ponticello di legno in località La Remisa, fino al Colle
è di circa 3h 30 minuti, per un dislivello complessivo di circa 1.200 m.

sentiero di salita al Colle del Malatrà
Colle del Malatrà
Colle del Malatrà targa di vetta
Colle del Malatrà

Una volta giunti al Colle del Malatrà, rappresentato da una stretta apertura nella cresta rocciosa, potrete ammirare
da un lato la vista sul percorso di salita della Val Ferret (quello da me affrontato), mentre dal lato opposto,
trovate Saint-Rhémy-en-Bosses, con il grande vallone di Belle Combe che andrà risalito per intero, per chi parte da
quella zona e intende arrivare fino qui.

Oggi (come preannunciato dal meteo), era previsto un peggioramento delle condizioni e partito con il sole,
sono arrivato a destinazione con le nuvole che hanno purtroppo “nascosto” il panorama su Saint-Rhémy-en-Bosses,
che ho solo parzialmente intravisto.

Un peccato, ma ho comunque apprezzato un giro di trekking entusiasmante dall’inizio alla fine.
Il Colle del Malatrà è una stretta apertura che mette in comunicazione la Val Ferret con Saint-Rhémy-en-Bosses,
ed è la massima elevazione che raggiunge l’Alta Via n° 1.

Il nome “Malatrà” probabilmente nei tempi passati era stato scelto con il significato di “passaggio disagevole”,
in ragione della sua stretta fenditura nella roccia, che divide la Val Ferret dalla Comba di Merdeux, nella zona
del Gran San Bernardo.

Colle del Malatrà
Colle del Malatrà la pietra del sorriso

Per ritornare a Lavachey, il percorso di discesa è il medesimo affrontato all’andata e lo si compie in circa 2h 45 minuti,
nei quali verrete deliziati da un panorama da favola.

Quella di oggi è un’escursione di trekking che non presenta difficoltà tecniche, ma richiede un buon allenamento
in virtù dei 1.200 m. di dislivello previsti.

La Val Ferret offre tante possibili mete, e sono tutte bellissime.
E’ difficile consigliare e fare una scelta o una selezione.
Quello che posso dirvi è che la salita al Colle del Malatrà avviene in un ambiente naturale di grande prestigio,
e il vallone è (fortunatamente) poco frequentato anche nei periodi di maggior afflusso turistico.

Se ricercate un’uscita piuttosto “solitaria”, ma al contempo panoramica, qui non resterete mai delusi.
Il paesaggio è di prim’ordine dall’inizio alla fine dell’escursione.
In fase di salita, fermatevi e voltate spesso lo sguardo all’indietro: ogni volta comparirà ai vostri occhi una cartolina
che porterete e custodirete per lungo tempo nel vostro cuore.

Relazione e fotografie di: Michele Giordano

Vallone del Malatrà
Vallone del Malatrà
farfalla al Colle del Malatrà
Monte Bianco


Note:
escursione di trekking che prevede oltre 1.200 m. di dislivello, e si svolge in un contesto di alta montagna
tra i più prestigiosi della Val Ferret.

Le oltre 3h 30 minuti del percorso di salita, si suddividono sostanzialmente in tre tratte.
La prima conduce al Rifugio Bonatti, la seconda attraversa l’intero Vallone del Malatrà e la terza e ultima tratta,
avviene in un paesaggio lunare che vi porterà a quasi 3.000 m. di quota fino al raggiungimento della stretta selletta.

Volendo è possibile scendere dal versante opposto, quello che si affaccia su Saint-Rhémy-en-Bosses,
con il grande vallone di Belle Combe.

Ma, in questo caso, bisogna prevedere o organizzare il rientro con la macchina di qualche vostro amico,
che verrà a recuperarvi nella vallata contrapposta rispetto a quella da dove siete saliti.

Escursione molto molto panoramica e appagante.