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Lago del Bianco 2.157 m. (Italia – Alpe Veglia)
piccolo lago di origine glaciale, in un contesto montano selvaggio e isolato, con vista sulla Piana del Veglia

lago bianco alpe veglia


Località di partenza:
Ponte Campo 1.319 m.
Località di arrivo: Lago del Bianco 2.157 m.
Dislivello: 838 m.
Posizione: Alpe Veglia
Difficoltà: E [scala delle difficoltà]
Ore: 2h 30 minuti
Periodo: da metà giugno a metà ottobre (da valutare a secondo delle condizioni dell’innevamento)
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

Siamo stati al Lago del Bianco in una domenica di fine luglio.
Il percorso di avvicinamento in auto all’Alpe Veglia, prevede di prendere l’autostrada A26 in direzione di Gravellona Toce
e andare in direzione del paese di Varzo, per poi salire lungo la strada stretta e tortuosa fino a San Domenico e
successivamente proseguire sempre in macchina ancora per qualche minuto, fino a Ponte Campo dove la strada termina.
A Ponte Campo si può parcheggiare in un ampio prato con una modesta cifra per l’intera giornata.
Inizia da qui, appena attraversato il ponte, il percorso di salita per l’Alpe Veglia.
La strada (superato il ponte), è un’ampia poderale che si addentra subito in un fitto bosco di larici che nel periodo
primaverile ed estivo si presenta verdissimo e con il classico profumo della resina dei pini.
Questa poderale denominata “strada per il Veglia”, è l’unica via di accesso all’Alpe Veglia partendo da Ponte Campo, è
una sorta di “traverso” lungo tutta la linea di una montagna molto ripida che termina nel torrente Cairasca.
Dalla poderale, se guardiamo verso il basso dove scorre il torrente Cairasca, restiamo impressionati dal salto nel vuoto di
decine e decine di metri.
Questo è il motivo per il quale dal mese di novembre, fino al mese di maggio, non è possibile salire in alcun modo al
Veglia, in quanto i ripidi pendii favoriscono la formazione di ampie e frequenti slavine lungo tutto il percorso.
La salita è continua fino alla Cappella del Groppallo 1.723 m. un piccolo edificio religioso, tuttavia da qui in poi la
pendenza per raggiungere la Piana del Veglia è terminata, avremo percorso 400 metri di dislivello, e la strada prosegue
su un falso piano ancora per una quindicina di minuti, prima di arrivare all’ingresso della Piana.

Ingresso contrassegnato da una croce e da una staccionata in legno che funge da cancello sempre aperto, quasi
un accesso in paradiso, perché davanti ai nostri occhi si apre un immenso pianoro percorribile a piedi su mulattiera,
formando un grande anello.
Tutto attorno le imponenti cime delle Alpi, il Monte Leone, le pinete, i prati, i corsi d’acqua, i pascoli, diverse panchine, e
alcuni minuscoli borghi.
Un’oasi di pace raggiungibile solo a piedi, preservato dal caos e dall’affollamento: un grande valore aggiunto.
Dalla Piana del Veglia bisogna tenersi sulla parte destra, andando verso l’albergo Lepontino, dove troviamo le
indicazioni per il Lago del Bianco.
Il cartello indica un percorso di salita di 1h 30 minuti per raggiungere il lago, partendo dalla Piana.
La prima parte del percorso che conduce al Lago Bianco attraversa un fitto bosco di larici, successivamente si passa su
manto erboso arricchito dai rododendri e dai tanti fiori colorati, che apprezziamo e fotografiamo.
Si risale quindi il sentiero e man mano che prendiamo quota, usciamo dalla pineta, gli alberi si fanno sempre più radi,
fino a lasciare il posto solo ai prati che vengono attraversati dal nostro percorso sempre ben tracciato e marcato dai
classici bollini rossi e bianchi.
Si prende quota rapidamente e voltandosi, notiamo la Piana del Veglia diventare sempre più piccola, con le minuscole
casette in pietra e la sua strada poderale che permette di percorrerla ad anello.

Prendete un po’ di fiato, perché da qui in avanti il sentiero sarà in salita costante fino al lago, ma verrete
ripagati dallo spettacolo del Monte Leone.
L’ambiente di salita è per quasi tutta la tratta, immerso nei rododendri, salvo qualche breve zona di pietraia con tornanti.
Considerate un tempo complessivo dall’albergo Lepontino fino al lago, di un’ora 1/2.
Noi in totale da Ponte Campo al Lago del Bianco abbiamo impiegato dalle 2 ore 1/2 alle 2 ore 3/4
Arrivati a destinazione troverete uno specchio d’acqua molto pulito, con il colore che cambia a secondo del
riflesso del sole e delle nuvole.
Il Monte Leone e il Terrarossa, si riflettono nelle acque cristalline di questo lago posizionato ai piedi del Boccareccio
e del Pian d’Erbioi.
L’ambiente circostante, dato dalle ripidi pareti, ricorda un angolo delle Dolomiti.
Attorno al lago, da un lato avrete un piacevole manto erboso con rododendri e dall’altro, pietre e rocce.
Nel nostro caso, pur essendo verso la fine del mese di luglio, abbiamo ancora trovato dei nevai: che bellezza !!

Il Lago del Bianco è più piccolo rispetto al Lago D’Avino che si trova sul fronte opposto, (vedi relazione dettagliata),
ed è inserito in un ambiente montano, selvaggio e isolato.
Tuttavia, qui c’è più passaggio di escursionisti rispetto al D’Avino.
Nessuna copertura cellulare, assenza totale di segnale.
Portate con voi tutto il necessario per poter bere e mangiare, perché non c’è alcun punto di ristoro.
Giacca a vento, scarponi e attrezzatura da trekking completano l’abbigliamento per poter trascorrere
una piacevole giornata.

Il dislivello complessivo da Ponte Campo al Lago del Bianco è di circa 850 m.
Merita andarci, non resterete delusi.
Intorno a voi i fischi delle marmotte, e le imponenti pareti delle montagne.
Bella giornata, bel luogo, bella escursione !!
In fase di rientro, quando siamo arrivati alla Piana del Veglia, abbiamo potuto assistere alla mungitura delle mucche.
Il tutto è avvenuto in uno dei prati della Piana, con delle mungitrici automatiche e portatili.
La purezza di questo latte, viene versato da mani esperte, di chi lavora a contatto con il bestiame,
dentro dei contenitori e successivamente lavorato per la produzione dello yogurt e dei formaggi.
Poco distante, tre semplici sedie di legno, ci hanno permesso di riposare, guastando degli ottimi prodotti locali,
in un ambiente meraviglioso.
Ancora una volta, mi sono reso conto che la semplicità delle cose è impagabile, ci rende liberi e ci fa stare bene.
Nella relazione, trovate alcune foto di questo improvvisato ristoro.

Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Andreina Baj


Note:
escursione di trekking molto piacevole in un ambiente montano generalmente poco frequentato.
La Piana del Veglia sarà la prima tappa intermedia, poi si sale attraverso un bosco di larici e successivamente
sempre su sentiero fino a raggiungere il lago.
Percorso agevole, ben segnalato dove si respira lo “spirito della montagna di una volta”.