Langhe in e-bike – 1° giorno
Novello – Barolo – La Morra – Verduno
2 giorni sù e giù per i sentieri e per le stradine poderali che attraversando le immense coltivazioni di vigneti,
collegano tra loro borghi millenari considerati tra i più belli d’Italia, tra “panchine dei giganti” e panorami da sogno,
intrisi di poesia
Per chi ci conosce e frequenta il nostro sito, sa bene che amiamo il trekking, adoriamo camminare lungo sentieri
spesso solitari, che ci accompagnano verso destinazioni montane dalle quali si resta innamorati e non si ha mai voglia
di scendere e di lasciarle.
Le Langhe, con le loro dolci colline, ci hanno stregato fin dal primo momento.
Ed è per questo che poco per volta, stiamo cercando di “mappare” il territorio, percorrendolo a piedi, passo dopo passo,
lungo percorsi che uniscono paesi, tradizioni e paesaggi, per poi illustrare tutto, raccontandolo al meglio e facendolo
scoprire a chi ancora non conosce questi luoghi.
Questa volta, abbiamo lasciato a casa gli scarponi a noi tanto amati.
Per due giorni, abbiamo noleggiato le e-bike e siamo andati a percorrere una serie di tracciati che uniscono borghi
a dir poco meravigliosi.
Vi raccontiamo la nostra esperienza, le nostre sensazioni, e cosa c’è particolarmente piaciuto.
Com’è facilmente intuibile, la e-bike permette in poco tempo di spostarsi su distanze che se percorse a piedi,
richiederebbero molte ore in più.
Questa è la prima grande differenza e il primo grande vantaggio.
Lo sforzo e la fatica soprattutto nel risalire (com’è qui nelle Langhe), stradine ripide con terra smossa, è decisamente
agevolata dall’assistenza del motore elettrico che spinge e rende la pedalata sempre leggera.
L’autonomia della batteria è generalmente più che sufficiente a coprire l’intera giornata di viaggio.
Nel nostro caso, usandola dalla mattina alla sera, risalendo e scendendo continuamente colline e percorsi sterrati,
siamo sempre arrivati a fine giornata con ancora il 40% di energia disponibile.
Niente male.
E’ un mezzo che regala un senso di libertà incredibile, permettendoci di andare un pò tutto dove si vuole.
Ma quando farete delle soste, non separatevi troppo a lungo dalla vostra bici e tenete sempre bene in vista l’e-bike,
perché il furto di mezzi così tecnici e tecnologici non è purtroppo remoto.
Viaggiando rapidi, se da un lato ci si sposta agevolmente, dall’altro (rispetto al trekking a piedi), si colgono meno
i dettagli del tracciato, che siamo abituati ad osservare e fotografare: fiori, oggetti, piante, sfumature di colori, sensazioni….
I percorsi per le e-bike, anche nelle zone di montagna, si stanno moltiplicando.
Le Langhe non fanno eccezione, anzi al contrario, qui hanno sviluppato il “Bar to Bar”, che è l’abbreviazione
da Barbaresco a Barolo.
Un percorso ad anello suddiviso in 7 tappe che si dirama su strade a bassa percorrenza, per una lunghezza totale
di 137 km di poesia.
Noi oggi vi descriviamo due percorsi che ci siamo “inventati”, seguendo le indicazioni dei sentieri di trekking
che collegano i vari borghi.
Giorno 1: (vedi mappa) Novello – Barolo – La Morra – Verduno
Giorno 2: (vedi mappa) Verduno – La Morra – Castiglione Falletto – Serralunga d’Alba – Monforte d’Alba – Novello
Vi anticipo fin da subito che sono state due giornate da favola e che ci sono piaciute veramente tanto.
Località di partenza: Novello 471 m. (CN – Langhe)
Punti intermedi: Barolo 213 m. – La Morra 513 m.
Punto di arrivo: Verduno 381 m.
Quota di partenza: 471 m.
Quota di arrivo: 381 m.
Dislivello: circa 370 m.
Posizione: partenza dal borgo di Novello – colline della Langa
Difficoltà: E [scala delle difficoltà]
Ore: 3h 45 minuti in andata
tempistica che non considera la visita nei vari borghi
Periodo: tutto l’anno
Attrezzatura richiesta: casco, guanti e protezioni per le ginocchia
Segnavia: 307 – 310 – 303 – n° 7 di La Morra – 301
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli
1° GIORNO
In una splendida mattinata di metà giugno, abbiamo raggiunto il borgo di Novello, punto di partenza del giro previsto
per oggi.
Novello è un piccolo borgo delle Langhe del Barolo in Val Tanaro, e fa parte del paesaggio vitinicolo di Langhe,
Roero e Monferrato, patrimonio dell’Unesco.
Paesino che conta circa 950 abitanti, dove l’attività principale è la produzione agricola vitinicola, in particolare dei
prestigiosi vini quali il Barolo, il Dolcetto e il Barbera.
Paese accogliente, tranquillo, tutto molto curato.
Lungo le vie troverete delle riproduzioni di leggii con aperte alcune pagine e citazioni di scrittori, che arricchiscono
un luogo già bello di suo per la localizzazione geografica che, lo posiziona nel pieno di uno dei posti più caratteristici
del Piemonte.
Dopo aver attraversato il borgo, abbiamo seguito le indicazioni del percorso di trekking in direzione di Barolo.
Quasi subito ci troviamo a pedalare su un’ampia strada poderale che attraversa vigneti e filari che troviamo su entrambi
i lati, in un contesto di aperta campagna, colorato, rilassante, lontano dal traffico e dove della parola “caos”
non si conosce neppure l’esistenza.
All’orizzonte le colline quasi pettinate, dove i vigneti sono posati uno accanto all’altro e dai quali sbuca il campanile
bianco immacolato di una minuscola chiesetta.
Passiamo accanto a un primo “ciabot”.
In piemontese, con il termine “ciabot”, si identificano delle vecchie casette in pietra, che un tempo servivano ai contadini
che abitavano distanti, come “punto di appoggio” dove riposarsi e dove fermarsi per più giorni.
Oggi questi minuscoli edifici, sono usati prevalentemente come deposito di attrezzi agricoli e sono parte integrante
del paesaggio di questi luoghi.
Arriviamo alla Borgata Ciocchini che superiamo seguendo le indicazioni in direzione di Barolo.
Ed ecco che dopo una quindicina di minuti di e-bike, mentre passiamo tra i filari, poco prima di trovarci nei pressi
di un laghetto artificiale, intravvediamo all’orizzonte il Castello Della Volta, una gigantesca struttura risalente all’XI secolo
e posta sulla sommità di una collina, lungo la dorsale che da Novello conduce a La Morra.
Oggi purtroppo il castello è abbandonato e le sue mura custodiscono leggende e misteri.
La fantasia popolare narra che il crollo della volta del salone centrale, avvenuto all’inizio del XIV secolo, fu voluta
dal diavolo per punire uomini e donne durante una festa e in preda a un’orgia collettiva.
Il diavolo si impossessò così delle loro anime.
La storia del Castello della Volta è complicata, spesso al centro di possibili cessioni e tentativi di demolizioni,
fu danneggiato nel 1944 a causa di alcune cannonate da parte dei tedeschi.
A mio modesto parere, essendo questa struttura posta in una location da sogno, andrebbe ristrutturata mantenendo
il suo aspetto originale, e convertita in una dimora lussuosa per accogliere e ospitare i tanti turisti che frequentano
queste prestigiose zone.
Dal Castello della Volta, il tracciato prosegue con una ripida discesa su strada sterrata che ci permette di ammirare
dall’alto il Borgo di Barolo che andremo a raggiungere nel giro di pochi minuti.
Arrivati tra le vie di questa cittadina medioevale che conta meno di 700 abitanti e fa parte dei
Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco, è chiaro fin da subito che qui, tutto è incentrato sul vino da cui ne deriva il nome
del borgo.
La presenza del Barolo si respira ovunque, e all’interno del Castello dei Marchesi Falletti troverete il museo
enologico del vino.
Ma qui c’è anche il Museo dei Cavatappi, con i suoi 500 esemplari di cavatappi provenienti da tutto il mondo,
di cui alcuni di essi, realizzati a partire dalla seconda metà del 1600.
Le vie del paese sono in acciottolato e si snodano tra le antiche case in pietra.
I negozi, le botteghe, i locali, il paesaggio, le chiese, i fiori, la fontanella di acqua fresca, con accanto le panchine
in pietra (che abbiamo tanto apprezzato), rendono questo borgo uno dei gioielli della Langa.
Lentamente le ruote delle nostre e-bike girano accompagnandoci tra i vicoli di un borgo meraviglioso.
Seguendo le indicazioni per il sentiero n° 310, passiamo accanto a Cascina Adelaide, per poi prendere un’ampia
strada sterrata che ben presto ci riporterà nuovamente nel pieno dei vigneti.
La direzione che andremo a seguire adesso è quella di La Morra (3° tappa, delle 4 previste per il giro di oggi).
Il tracciato che porta in direzione del borgo di La Morra, ripercorre in parte il sentiero n° 7, uno tra i più belli e più lunghi
giri ad anello di trekking, che fanno parte dei 7 sentieri che ruotano attorno al borgo.
Bisogna mettere in conto una salita un pò ripida su strada sterrata, dove abbiamo dovuto per un breve tratto spingere
la nostra e-bike.
Questo percorso è una delle parti più panoramiche e particolarmente piacevoli del giro di oggi.
Da Barolo a La Morra abbiamo impiegato circa 50 minuti di bicicletta, passando quasi sempre nel mezzo delle coltivazioni,
che si alternano a limitati tratte di strada asfaltata quasi sempre deserte.
La Morra è un comune di circa 3.000 abitanti, ed è più grande rispetto a Barolo.
E’ anch’essa inserita tra i patrimoni mondiali dell’Unesco.
La sua posizione particolarmente privilegiata, in quanto sorge sopra una collina, beneficia di una vista da sogno
sulle colline della Langa.
In particolare da Piazza Belvedere, il panorama si perde a vista d’occhio tra le migliaia di viti che salgono e scendono
lungo i crinali, dai quali si individuano decine di sentieri e stradine che collegano tra loro i prestigiosi borghi.
Sul lastricato della pavimentazione della piazza, sono impressi i nomi dei borghi che si vedono all’orizzonte,
in modo da poterli riconoscere uno per uno.
Le stradine di La Morra sono in acciottolato e passano accanto agli antichi edifici.
La Torre Campanaria alta circa 30 metri a pianta quadrata, che si trova in Piazza Castello e costruita nel 1700
è possibile risalirla, per ammirare ulteriormente il paesaggio.
Con le nostre e-bike abbiamo girovagato tra le vie della cittadina, arrivando fino ai Bastioni Medioevali,
presso la chiesa di San Martino.
Superfluo dire che La Morra (già precedentemente visitata nei nostri vari giri di trekking), ci è piaciuta
veramente tanto.
Prendendo via Vittorio Emenuele, ci siamo diretti verso il cimitero e abbiamo proseguito per pochi minuti sulla SP58,
prima di intersecare sulla destra, una stradina asfaltata secondaria, dove alcuni pannelli indicano la direzione
per raggiungere il borgo di Verduno, (ultima tappa del giro previsto per oggi).
Si ritorna così nel pieno della campagna e una strada in terra battuta ci conduce nei pressi della chiesetta
Madonna di Loreto, che spunta quasi per magia nel pieno dei vigneti.
Anche da qui il panorama è strepitoso.
All’orizzonte intravvediamo sopra un collinetta il borgo di Verduno, che raggiungiamo in una quindicina di minuti,
seguendo una piacevole poderale.
Verduno è il punto di arrivo della prima giornata in e-bike.
E’ un piccolo borgo che fa parte dell’Unione dei Comuni delle colline della Langa e del Barolo.
Anche in questo caso, il paese non delude, anzi al contrario, a mio modesto parere, la sua posizione un pò più defilata
rispetto agli altri borghi, lo rende più intimo e forse un pò meno frequentato.
Aggirandosi tra le vie, tutte con una pavimentazione in acciottolato, Verduno si presenta accogliente, pulito e curato.
L’economia ruota interamente attorno alla produzione del Barolo e del vino DOC Verduno Palaverga, che è una rara
eccellenza delle Langhe, circoscritta a soli 18 ettari, in prevalenza all’interno di questo comune.
Un grande valore aggiunto è dato dal Parco del Belvedere di Verduno, ossia un’ampia balconata che si trova
accanto alla chiesa di San Michele, con un prato molto curato e circondato da tigli, con una vista impagabile su tutte
le colline della Langa.
Su questa balconata, è stata ricavata una ringhiera in ferro battuto con sopra indicati i nomi dei paesi arroccati
tra le colline che sono visibili all’orizzonte.
Così, oltre a poter godere di una vista straordinaria, è possibile riconoscere e scoprire i vari borghi che si intravvedono
in lontananza.
Le panchine, l’ombra, la cura dei dettagli e la tranquillità, rendono questo parco uno dei motivi per i quali una visita
qui è d’obbligo.
Al centro del Parco del Belvedere troviamo un monumento dedicato ai caduti per la patria, motivo di riflessione
che dovrebbe insegnarci a coltivare l’amore e la tolleranza anziché l’odio e la battaglia.
Il tracciato che vi ho descritto, Novello – Barolo – La Morra – Verduno, che si snoda tra sentieri e stradine di campagna,
si riesce a completare comodamente in giornata con la e-bike.
Tuttavia, all’interno del nostro sito, troverete descritti i percorsi di trekking che abbiamo fatto a piedi, ma in più giorni,
e che uniscono tra loro i vari paesi, passando per le stesse stradine.
Si conclude così la prima giornata delle due previste.
Inutile dire che paesaggi, panorami, ambiente e qualità di vita, sono di prim’ordine.
Vi lascio con qualche fotografia di Barolo in vista notturna: che spettacolo.
Domani ci aspetta un giro molto lungo e particolarmente interessante.
Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Gaia Giordano
Note: stradine, poderali, sentieri e brevi tratti di asfalto poco frequentato, uniti ai tanti cartelli con i numeri dei tracciati
da seguire, ci hanno permesso di muoverci con disinvoltura in un ambiente considerato tra i più belli al mondo
e non caso Patrimonio dell’Unesco.
Quello che vi abbiamo descritto oggi, a differenza dei percorsi di trekking, può essere una valida alternativa
per visitare più paesi nell’arco della giornata.
Borghi uno più bello dell’altro.