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Monte Croce 2.331 m. (Italia – Alpe Devero)
dalla cresta del Monte Croce la vista è bellissima e il panorama sulle Alpi meraviglioso,
mancano completamente le indicazioni per arrivare alla meta e il sentiero è in larga parte inesistente

monte croce alpe devero


Località di partenza:
Alpe Devero 1.634 m.

Località di arrivo: Monte Croce 2.331 m.
Quota di partenza: 1.634 m.
Quota di arrivo: 2.331 m.
Dislivello complessivo: 697 m.
Posizione: il Monte Croce si trova su una cresta circa 700 m. sopra la Piana del Devero
Difficoltà: E / EE (per il tratto che dai Piani della Rossa sale in vetta al Monte Croce, dove manca il sentiero e
prevede “ad orientamento” la risalita di una lunga pietraia)
[
scala delle difficoltà]
Ore: 3 per il percorso di salita e 2 ore 1/2 per il percorso di discesa
Periodo: da metà / fine giugno a fine settembre (previa attenta verifica delle condizioni di innevamento)
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Discesa: per la via di salita
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

E’ una domenica di fine agosto, e non vogliamo rassegnarci all’idea che l’estate stia volgendo lentamente al termine.
Abbiamo voglia di girare, di scoprire, di camminare su sentieri e percorsi per “gustarci il meglio della vita di montagna”.
La meta di oggi è il Monte Croce all’Alpe Devero, molto bello, e tenuto stranamente nascosto….
Mettete comodi, perché abbiamo un pò di cose da dirci…..

Benvenuti o ben tornati sul nostro sito.
Il percorso di avvicinamento in auto prevede di prendere l’autostrada in direzione Gravellona Toce e proseguire sulla
strada statale fino all’uscita di Crodo.

Da qui bisogna seguire la strada per la Val Formazza e arrivati a un tornante, poco dopo il centro di Baceno, si gira a
sinistra seguendo per l’Alpe Devero.

La strada statale che sale all’Alpe Devero è abbastanza ripida, e tortuosa, ma non presenta difficoltà, passerete in
alcune gallerie ricavate all’interno della roccia, attenzione alla presenza di buche lungo il percorso.

A un certo punto troverete una sbarra dov’è necessario ritirare un ticket e si prosegue fino ad arrivare a un ampio
parcheggio scoperto, ma volendo c’è anche coperto all’interno di un silos, dove siamo andati noi, in quanto più comodo e
più ampio, anche se poco economico.

Va detto però, che il parcheggio è a ridosso della Piana del Devero, è molto ampio, e noi abbiamo sempre trovato posto,
anche nelle domeniche di maggior affluenza.

Sono le 8:15 della mattina, la temperatura è frescolina e l’aria frizzante con 6°.
Il cielo è sereno, ma la luce del sole è già cambiata e inizia a ricordare “qualcosa di autunnale”.

Appena entrati nella Piana del Devero, superiamo il ponticello di legno che troviamo in Località Ai Ponti, e si prosegue
sempre dritto su ampia mulattiera, seguendo le indicazioni (che si trovano fin da subito), per i Piani della Rossa.

Eh già…..ho scritto i Piani della Rossa, anche se la nostra meta è il Monte Croce, perché quest’ultima non è indicata da
nessuna parte.

Non abbiamo trovato nessun cartello lungo l’intero percorso che segnali la salita al Monte Croce.
Chi non conosce l’esistenza del Monte Croce, (che noi abbiamo scoperto per caso nel mese di giugno facendo un’altra
escursione in zona), non ci arriverà mai, anche per altri motivi che a breve spiegherò.

In circa 15 minuti la poderale della Piana del Devero, lascia il posto al sentiero che incomincia a risalire e ad addentrarsi in
un fitto bosco di larici.

Sentiero che privo di difficoltà e ben tracciato, sale senza sosta e ci porterà fino a Piani della Rossa.
Il sole incomincia lentamente a lambire le punte dei larici e successivamente anche noi.

Per i primi 40 minuti si attraversa tutta la pineta, e la progressione non è mai particolarmente faticosa: alle nostre spalle
iniziamo a vedere verso il basso la Piana del Devero che abbiamo da poco lasciato.

Alla nostra sinistra lungo tutta la via, ci farà compagnia il Rio della Rossa, un torrente che forma delle piacevoli cascate e
alla nostra destra fiori e tratti erbosi non mancano mai.

Superiamo un breve tratto aiutandoci con una catena fissa, che ci permette di riguadagnare facilmente il sentiero,
nulla di complicato.

Ci fermiamo lungo il percorso a fotografare alcuni ruscelli che scendono tra i pendii accanto a erba dal colore verdissimo,
e ai sassi posati sul fondo, ben visibili data la purezza e la trasparenza di quest’acqua meravigliosa.

I pini si fanno più radi fino a scomparire, l’ambiente si trasforma in piccoli cespugli, il sentiero sale a zig – zag fino ai
Piani della Rossa che si presenta con un piccolo laghetto di acqua limpidissima tra rocce. 
Tutto attorno ampi massi di colore marrone tendente al rossastro, e una piccola croce di vetta su un grosso masso,
in ricordo di un’alpinista. 
Accanto a questo masso, il cartello indica l’arrivo ai Piani della Rossa 2.051 m. che dalla Piana del Devero abbiamo
raggiunto in un’ora e venti minuti.

Ci sono delle indicazioni che segnalano verso destra la salita al Passo della Rossa, ma nessun cartello per il Monte Croce
che non rimane indicato da nessuna parte.

Ma perché?

Intuiamo che al grosso masso in ricordo dell’alpinista caduto, dobbiamo andare a sinistra dove c’è un sentiero
tracciato e marcato solo da ometti, senza nessun bollino, che si addentra in una pietraia che percorriamo per circa 20
minuti tra grossi massi dal colore marrone – rossastro.

Superata questa pietraia, il sentiero prosegue sulla destra per un’altra non precisata destinazione, ma la nostra meta la intravvediamo all’orizzonte, su una cresta tutta a sinistra.
Abbandoniamo quindi questo sentiero per attraversare un grande pianoro quasi tutto ricoperto di pietre, dov’è ben
evidente il passaggio di ampi torrenti d’acqua di fusione dei nevai e dei ghiacciai.

Stiamo parlando del torrente del Rio della Rossa ed essendo a fine agosto, l’acqua è scarsa e molti di questi letti sono
oramai in secca.

Ma nel periodo compreso tra giugno – luglio e metà agosto, con il caldo e in piena fusione dei nevai, la portata d’acqua
renderebbe quasi impossibile l’attraversamento.

Non c’è nessun ponticello di legno che agevola il percorso e questo aspetto in alcuni periodi dell’anno andrà valutato
con attenzione.

L’attraversamento di questo ampio pianoro, richiede circa 20 minuti e ci porterà a ridosso del ripido pendio da risalire.
Non c’è nessun sentiero, nessuna traccia, nessun ometto, bisogna andare a intuito.
Osserviamo con attenzione l’ampio pendio (sulla cui cima si intravvede la croce, grande come un puntino).

La parte destra del pendio è formata da un’immensa pietraia con rocce di media dimensione, mentre la parte sinistra
è un misto erba – pietraia.

Essendo mattina presto e considerando che l’erba è ancora notevolmente bagnata dalla rugiada della notte, ed essendo
piuttosto ripida la salita, optiamo per risalire la pietraia, che ci rassicura maggiormente sull’aderenza con il terreno.

Vedi “mappa”, dove la “traccia rossa” indica il percorso di salita e la “traccia arancione” indica il percorso di discesa.
Inizia qui una salita di circa 50 minuti che affrontiamo per oltre metà superando grossi massi, aiutandoci anche con le mani.
Si prende quota rapidamente e in breve tempo guadagnato un buon dislivello.
Dopo circa 30 minuti, i grossi massi lasciano il posto a sassi più piccoli che poi si trasformano in sfasciumi e
successivamente si alternano con passaggi su parti erbose.

La pendenza è notevole, bisogna fare attenzione a non scivolare sugli sfasciumi, ma il nostro sguardo è sempre rivolto
verso l’alto per cercare di intravvedere la meta.

Ancora qualche minuto e compare la croce, ci siamo quasi.
Entusiasti percorriamo gli ultimi minuti fino a raggiungere la cresta del Monte Croce.
Ci troviamo su un lembo di terreno dove da un lato vediamo bene la salita che abbiamo affrontato per arrivare fin quassù,
e dal lato opposto abbiamo un salto nel vuoto di circa 700 m. con al di sotto la spettacolare Piana del Devero e il suo
percorso ad anello.

La vista da quassù è grandiosa: ben visibile il Monte Cazzola 2.330 m., tutta la conca verso l’Alpe Buscagna, il Lago Nero
che si intravvede tra le pinete di larici, il Pizzo Diei 2.905 m., il Monte Cistella 2.880 m. e un infinito accavallamento
fantastico di vallate.

Se ci voltiamo indietro, vediamo tutto il percorso di salita che porta al Passo della Rossa 2.474 m., il Pizzo Stange 2.415 m.,
il Pizzo Crampiolo Sud 2.766 m. e anche qui un’infinità di accavallamenti di vette meravigliose che vorrei percorrere
una dopo l’altra.

Siamo in un posto magnifico, perché da questa cresta la visuale è totalmente aperta permettendo di fare fotografie
meravigliose.

Immagino cosa dev’essere qui all’alba o al tramonto.

Accanto a noi la croce di vetta, (piuttosto “vissuta dal tempo”) e attaccata ad essa un contenitore in alluminio parzialmente
chiuso, che apriamo senza fatica, aspettandoci di trovare all’interno il “libro di vetta”.

Ma c’è solo un secondo contenitore in plastica, pieno di acqua piovana, (che svuotiamo) con all’interno due penne
e una matita.

Del libro di vetta non c’è traccia, che peccato.
Il posto è tranquillissimo, veramente molto bello, ne vale la pena arrivare fin qui e in tutta la giornata non è salito nessuno:
che bellezza.

Tuttavia il Monte Croce dell’Alpe Devero, sembra un pò abbandonato, come detto in precedenza non c’è nessuna
indicazione che segnala questa meta e per un lungo tratto manca anche il sentiero…

Non so spiegarvi il motivo di questa assenza totale di informazioni.
C’è un pò di vento in cresta, ma sedendosi rivolti verso la Piana del Devero, non si sente assolutamente e, il sole
ci riscalda permettendoci di goderci un panorama da sogno.

Ogni tanto sentiamo lo scricchiolio del legno della croce che viene mosso dalla folate di vento che arrivano di volta in volta.
Che posto!!
Poco distante un grosso ometto.
Ci rilassiamo osservando l’infinito, e mi rendo conto che più salgo in montagna e meno ho voglia di andare via da
questi posti.

Le nuvole nel cielo corrono veloci lasciando ampi spazi di sereno.

Trascorriamo qui due orette abbondanti in assoluto relax, approfittando per guardare e ammirare in silenzio
una vista pazzesca.

Il Monte Croce si trova sul sentiero denominato “via dei Camosci”, che permette di raggiungere da qui l’Alpe Buscagna
facendo un lungo itinerario a mezza costa.

Ma da alcune informazioni, questo sentiero (che noi non siamo riusciti a individuare e che non è segnalato), risulta
chiuso per frana.

Un vero peccato, perché un anello Alpe Devero – Piani della Rossa – Monte Croce – Alpe Buscagna – Lago Nero e
rientro all’Alpe Devero, sarebbe stupendo.

Nel primo pomeriggio decidiamo a malincuore di iniziare la discesa.
Dall’alto della cresta guardo verso i Piani del Rossa che andremo a raggiungere.
Decidiamo di scendere tenendoci verso la destra del ripido pendio, evitando il lungo tratto di pietraia che abbiamo
risalito in mattinata.

Affrontiamo quindi il percorso parzialmente su manto erboso, adesso asciutto dalla rugiada della notte e in breve
tempo perdiamo decisamente quota.

Dopo circa 30 minuti di discesa, alternata tra erba e pietre, intravvediamo un timido accenno di sentiero che questa
mattina non avevamo assolutamente individuato e che ci porterà al grande pianoro dove scorre il Rio della Rossa,
oggi con scarsa portata d’acqua.

C’è un forte contrasto di colore tra il verde dei prati e il grigio chiaro dei sassi del letto del torrente (oramai in secca)
che scorre in questi pianori erbosi.

Attraversiamo il pianoro e scendiamo fino a raggiungere i Piani della Rossa, e curiosità, troviamo i resti di una malga
addossata a un grande masso, con inciso sulla roccia la data del 1876.

Lungo il percorso ci fermiamo a prendere ancora un po’ di sole e ad ammirare, ancora una volta, la vista verso
il Passo della Rossa e le nuvole del cielo illuminate dal sole che tende a nascondersi, formando delle colorazioni
particolarmente belle.

Le ombre del riflesso del sole sulle montagne si allungano, siamo oramai giunti al tardo pomeriggio, purtroppo
bisogna scendere.

Arrivati ai Piani della Rossa, prendiamo il sentiero percorso in mattinata che ci riporta verso l’Alpe Devero in circa
un’oretta, che ritroviamo oramai in ombra.

Si chiude una giornata che abbiamo apprezzato molto, contenti di aver raggiunto e documentato un luogo (a oggi),
praticamente sconosciuto, ma con una vista spettacolare.

Con le foto, la mappa e alcune tracce che trovate in questa relazione, ho cercato di illustrarvi al meglio la zona della
quale stiamo parlando e da dove salire.

Relazione, fotografie e riprese video di: Michele Giordano e Andreina Baj


Note:
bel giro di trekking all’interno del Parco del Devero.

Percorso fattibile in giornata che non presenta particolari difficoltà tecniche.
Tuttavia, segnaliamo l’assenza totale di indicazioni dall’inizio alla fine della tratta (nessun cartello riporta questa escursione),
e manca il sentiero di salita che dai Piani della Rossa teoricamente dovrebbe portare al Monte Croce.

Negli ultimi 50 minuti di salita al colle, bisogna “inventarsi” il percorso.
Da valutare la fattibilità dell’attraversamento del torrente Rio della Rossa nei mesi caldi, dove il disgelo potrebbe
aumentare notevolmente la portata d’acqua e rendere difficile in più punti il passaggio.

Giunti sulla cresta, sarete ampiamente ripagati da una vista favolosa e resterete contenti di aver raggiunto questa
ambiziosa meta.