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“I Sentieri di La Morra”:
sentiero “numero 5” dei Grandi Orizzonti
(Italia – La Morra)

percorso semplice, romantico, parzialmente ombreggiato, con vista su tutta la catena delle Alpi, sul Monviso e su Cherasco

sentiero numero 5 la morra


Località di partenza:
La Morra (CN)

Località di arrivo: La Morra (giro ad anello)
Tempo richiesto: 1 h 45 minuti
Lunghezza del percorso: 6,5 km
Altezza: 513 m.
Dislivello: 120 m.
Livello di difficoltà:[scala dei livelli]
Periodo: tutto l’anno
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

Siamo ritornati a La Morra, una location fantastica per rilassarsi e per apprezzare i vigneti, le colline delle Langhe e
panorami unici per bellezza: luoghi patrimoni dell’Unesco.

Oggi, in una calda domenica di inizio giugno, abbiamo deciso di percorrere il “sentiero numero 5”, denominato anche
“sentiero dei grandi orizzonti”.

A differenza del sentiero numero 6 e del sentiero numero 7, questo percorso è esattamente dalla parte opposta
del paese di La Morra e non si affaccia sulle colline delle Langhe, ma verso la catena delle Alpi, con il Monviso ben
riconoscibile con il suo profilo a punta.

Un sentiero diverso dagli altri, anche per tipologia di coltivazioni, ma andiamolo a scoprire insieme.
Il punto di partenza è il borgo di La Morra dove parcheggiamo in piazza Vittorio Emanuele, un ampio spiazzo e
nostro appoggio, per poi incamminarci per i vari sentieri che abbiamo conosciuto e documentato in questa zona.

Come d’abitudine, arriviamo sul presto per poter sfruttare a pieno la giornata.
Per raggiungere l’inizio del sentiero numero 5, bisogna percorrere via Roma (la via dalla quale siete quasi sicuramente
arrivati con l’auto), e scendere a piedi fino a incontrare la chiesetta di Santa Brigida.

La chiesetta di Santa Brigida sarà il punto di partenza del sentiero numero 5, la si supera e si sale a sinistra su
un sentiero sterrato accanto ad alcuni vigneti, dai quali è possibile apprezzare il borgo di La Morra in tutta la sua
bellezza, arroccato sulla collina.

Tenendo il borgo di La Morra alle nostre spalle, si prosegue inizialmente su una strada asfaltata che attraversa
degli edifici residenziali e delle cantine dove si “lavora” il vino.

Ma ben presto la strada asfaltata ci porterà fuori dall’abitato, e le indicazioni (sempre presenti lungo tutta la via), ci
faranno svoltare a destra per prendere il sentiero, che inizialmente passa accanto a dei vigneti, ma poco dopo si
addentra in un fitto bosco, che costituisce un pò la particolarità del percorso, che a differenza del
sentiero n° 6 e del sentiero n° 7 è molto ombreggiato.

Sembra banale, ma ci fermiamo a fotografare alcune margherite, con forme e colori perfette.
Oggi nel mondo frenetico nel quale viviamo, abbiamo perso la capacità di osservare e apprezzare anche le
cose semplici, che però, come in questo caso arricchiscono e colorano il nostro passaggio.

Ben presto attraverseremo delle importanti coltivazioni di nocciole, con accanto ampie estensioni di prati adibiti a
foraggio per gli animali.

Le coltivazioni di nocciole sono molto curate, e la terra sulla quale crescono le piante, sembra pettinata,
senza neppure un filo d’erba fuori posto…incredibile…

Ma attraverseremo anche qualche vigneto e alberi da frutta, fino ad arrivare alla Cappella di Sant’Antonio Abate posta
nella frazione Berri, luogo molto tranquillo.

Considerate che noi lungo tutto il giro del sentiero numero 5, non abbiamo incontrato nessuno, salvo due
contadini che lavoravano con dei mezzi agricoli in alcuni vigneti.

Passeggiata romantica, rilassante e piacevole.

Dalla Cappella di Sant’Antonio Abate, si prosegue per un breve tratto su una strada asfaltata, che abbiamo
ben presto abbandonato per ritornare sul sentiero, attraversando campi di granoturco, con spighe verdissime e
fittissime, posti accanto ad altri vigneti che però qui sono in minoranza rispetto alle coltivazioni di nocciole e alberi da
frutta, molto più gettonati.

La vista è tutta esposta verso la catena delle Alpi e verso Cherasco.
Oggi purtroppo la giornata presenta un pò di foschia che non ci permette di apprezzare al meglio questa visuale
che in una giornata limpida resterebbe da cartolina, con accanto a voi le spighe di grano e all’orizzonte la catena
delle Alpi dalle quali svetta con la sua classica forma a punta il Monviso.

Che posto!!
Molto diverso dai sentieri che si affacciano sulle Langhe, ma niente male, piacevole e ricchissimo di vegetazione.

Proseguiamo su strada sterrata con accanto alcune querce, per poi ritornare su una strada asfaltata che ci riconduce
in circa 20 minuti alla chiesetta di Santa Brigida che è stata il nostro punto di partenza.

Si è così concluso un giro, poco impegnativo a livello fisico e poco lungo, ma molto vario come paesaggio e ricco di
coltivazioni di vario genere.

Ideale anche per essere percorso in MTB.

Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Andreina Baj


Note:
sentiero semplice, poco impegnativo, che attraversa molte coltivazioni di nocciole, alberi da frutta e grano.

Indicazioni sempre presenti e chiare lungo il percorso che è parzialmente ombreggiato.
Romantico e piacevole, permette di ammirare all’orizzonte tutte le Alpi con il Monviso:
da qui il nome “sentiero dei grandi orizzonti”.