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“I Sentieri del Barolo”:
sentiero “verde” Barolo – Novello – Barolo (Italia – Barolo)

stupendo giro ad anello “intrecciato come un 8”, in luoghi di una bellezza quasi indescrivibile e
percorso molto vario come ambiente, attraversando vigneti infiniti e non solo….


Località di partenza:
 Barolo 213 m. (CN)
Località intermedia: Novello 471 m. (CN)
Località di arrivo: Barolo 213 m. (giro ad anello)
Tempo richiesto: 2 h percorso di andata e 1h 15’ percorso di ritorno
Lunghezza del percorso ad anello: 10,2 km
Dislivello: 258 m.
Livello di difficoltà: E [scala dei livelli]
Periodo: tutto l’anno
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

Oggi vi portiamo alla scoperta di un “giro ad anello” o meglio un giro che andrà a disegnare un “grande 8”,
passando quasi per intero attraverso la campagna, attraverso i vigneti e altre varie coltivazioni, lambendo
il Castello Della Volta e attraversando due frazioni.

Punto di partenza un borgo splendido: Barolo.
Punto intermedio un borgo splendido: Novello.
Mettetevi comodi perchè abbiamo un bel pò di cose da raccontare.

Benvenuti o bentornati sulle pagine del nostro sito.
E’ il primo giorno del mese di maggio.
Cielo azzurro, giornata splendida, sole caldo, temperatura perfetta, ci sono tutti gli ingredienti per scoprire uno dei
tanti sentieri di queste zone da favola, patrimonio dell’Unesco.

Il giro di oggi prevede di partire da Barolo per arrivare a Novello e successivamente rientrare a Barolo.
Il percorso di andata sarà in gran parte differente da quello di ritorno.
Attraverseremo il paese di Vergne e le frazioni di Bergera e Ciocchini.
A differenza dei 7 sentieri di La Morra, molto ben segnalati con i tanti cartelli in legno posati lungo i vari bivi e
sempre nei posti giusti, qui, alle volte, soprattutto nel percorso di andata, bisogna affidarsi ai bollini bianchi e rossi,
perché le indicazioni in alcuni punti scarseggiano.

Tuttavia seguendo i bollini e alcuni miei suggerimenti, non dovreste avere dubbi.
E’ mattina presto quando arriviamo in macchina a Barolo dove parcheggiamo senza difficoltà.
Il punto di partenza dell’escursione è piazza Cabutto che si trova all’ingresso del paese.
Da piazza Cabutto, prendiamo la strada statale, andando in direzione di Alba. 
Dopo circa 150 metri, troviamo alla nostra destra le Cantine dei Marchesi di Barolo che superiamo, proseguiamo
ancora per circa 50 metri e svoltiamo a sinistra (bollino bianco e rosso), prendendo la ripida salita che si
inerpica tra le vigne di Pajagallo.

Parliamo di una strada sterrata in mezzo ai vigneti, che nel giro di 15 minuti ci farà prendere quota,
regalandoci una visuale magnifica e appagante, su tutto il borgo di Barolo e sulle centinaia di colline alle sue spalle
che si disperdono nella loro immensità.

Si comincia fin da subito con una super cartolina: che bellezza!!

Facciamo visita al primo “ciabot” che incontriamo, messo in una posizione talmente bella e panoramica,
che ci verrei ad abitare……

– il “ciabòt” (nella definizione piemontese) è un ricovero per gli attrezzi agricoli –
Ma nel passato queste piccole e semplici costruzioni avevano un compito ben preciso che era quello di offrire un ristoro
ai contadini, spesso utilizzati anche per dormire in quanto le abitazioni erano piuttosto lontane dai terreni e
dalle coltivazioni.

Inoltre nei tempi con un prolungato periodo di siccità, il ciabòt era particolarmente utile per conservare l’acqua per
innaffiare le viti e preparare il verderame. 
La ripida salita ci porta ad attraversare la strada statale e proseguire in direzione del Castello Della Volta
che troviamo dritto davanti ai nostri occhi.

Parliamo di una grande e meravigliosa struttura medioevale a più piani, risalente al XI secolo, posta in una
location incredibilmente panoramica, e….. oggi purtroppo abbandonato…..

Sembra che questo castello racchiuda all’interno delle sue mura molte leggende e molti segreti.
A mio avviso un patrimonio del genere andrebbe ristrutturato e rivalutato.
Lasciarlo così è un vero peccato.
Seguendo sempre i bollini bianchi e rossi, arriviamo in prossimità del castello, camminiamo tra i vigneti lungo
la strada statale, (tenendo il castello alla nostra sinistra) e proseguiamo fino ad arrivare a una rotonda dove
andremo dritti in direzione di Vergne.

L’ingresso in Vergne prevede di camminare sul marciapiede per circa un km, attraverseremo l’intera frazione,
per poi svoltare a sinistra (dove troviamo i bollini rossi e bianchi), entrando nella frazione di Bergera.
Da qui in poi, seguiremo il sentiero numero 307 e saremo completamente immersi nella campagna.
Passeremo su ampie poderali accanto a infiniti vigneti, con migliaia di paletti a sostegno dei vari filari.
Davanti ai nostri occhi all’orizzonte, un sali scendi unico di colline ci delizia.
Il sentiero 307 che abbiamo preso è un percorso che non stanca mai, piacevole, romantico, ottimo per il trekking o per
una passeggiata lontano dal traffico e dal caos, immerso in un ambiente grandioso.
Parliamo di un sentiero che cambia continuamente aspetto, alternando vigneti e coltivazioni, facendoci apprezzare
la semplicità della campagna, ma anche il grande valore di questi posti, dove si produce un vino di altissima qualità
esportato e apprezzato in tutto il mondo.

Il sentiero 307, ci conduce dalla frazione di Bergera fino alla frazione Ciocchini in circa 30 minuti, un paesino
formato da poche case e con una ventina di abitanti, dove regna la tranquillità e la pace.

Arrivati in frazione Ciocchini, troveremo alla nostra destra la cantina Stra Roberto.
Noi seguiamo la strada asfaltata portandoci sulla sinistra e riprendendo da lì a breve il percorso che si alterna tra vigneti ed
estese coltivazioni di avena, dalle quali spuntano vari “ciabot” sparpagliati tra i campi.

Uno sguardo indietro e all’orizzonte il Borgo di La Morra e il Castello Della Volta.
Uno sguardo in avanti ci permette di vedere in lontananza il Borgo di Novello.
Uno sguardo a destra ci porta ad ammirare prima tutta la Valle Tanaro che confina con l’intera catena delle Alpi,
dove svetta il Monviso, e poi ancora colline e paesini minuscoli, abbarbicati qua e là, collegati tra loro da piccole
stradine in terra battuta, quasi a formare un presepio, degno della tela di un pittore.
Ma quale spettacolo ci offre questo giro ad anello tra Barolo e Novello?
Ma dove siamo?
In quale paradiso?
La risposta è semplice: siamo nelle Langhe, dove tutto è naturale, curato e mantenuto.

ciabot colline di novello
ciabot colline di novello
sentiero verde barolo - novello - barolo

Passeggiando su un tappeto di fiori di “Tarassaco Comune”, (più comunemente conosciuti come i fiori sui quali è
possibile soffiare e far volare via i piumini), ecco avvicinarsi sempre di più il paese di Novello.
In circa 30 minuti dal nostro passaggio in frazione Ciocchini, dopo aver attraversato diverse coltivazioni, ci ritroviamo
sulla strada asfaltata che ci porta all’interno di Novello. 
Parliamo di un piccolo borgo delle Langhe che conta circa 950 abitanti, dove l’attività principale è la produzione
agricola vitinicola, in particolare dei prestigiosi vini quali il barolo, il dolcetto e il barbera.

Novello fa parte degli undici comuni che formano il comprensorio della produzione del vino barolo e si presenta
pulito, accogliente e curato.

All’ingresso del paese troviamo la Cattedrale di San Michele Arcangelo e poco dopo sulla sinistra una piazza con
una vista incantevole sulle colline del Roero.

Le strade in acciottolato si diramano in piccole viuzze nelle quali troviamo a decorazione, due antichi torchi,
una botte, e vasi di fiori.

A sud del paese il Castello di Novello.
Il nostro consiglio è quello di fare un giro del borgo perché oltre ad essere particolarmente piacevole, sono state
ricavate due magnifiche terrazze panoramiche.

La prima è  “l’anfiteatro sulle Langhe”, che si trova in Piazza Oreste Tarditi dalla quale ammirerete le colline del Roero,
la seconda è “l’arco del Monviso”, poco distante dalla prima, ma esattamente dalla parte opposta, con una vista
su tutta la pianura del cuneese, sulla Valle Tanaro e sulla catena delle Alpi dalle quali è ben evidente la punta del Monviso.

Oggi purtroppo un pò di foschia, permette di intuire solo i profili.

Dopo una sosta rigeneratrice di un’oretta sulle comode panche, (dov’è possibile allungarsi ammirando il panorama),
riprendiamo il percorso di rientro.

Inizialmente per l’uscita da Novello percorriamo per circa 500 m. la strada asfalta, fino a giungere a una rotonda in
prossimità della Farmacia Novello, dove gireremo a sinistra, seguendo sia il bollino bianco e rosso che l’indicazione
del sentiero numero 307.

Questa parte di percorso di rientro è diversa dalla precedente, particolarmente piacevole in quanto la si affronta quasi
tutta su strada poderale immersa nei vigneti, portandoci a lambire diversi “ciabot” e alcune nuove coltivazioni di nocciole.

Qui nei vari bivi e nelle varie deviazioni, troveremo quasi sempre i cartelli e i soliti bollini bianchi e rossi ci
permettono di orientarci senza difficoltà.

Chiacchierando e procedendo con calma, rilassati dall’ambiente che ci circonda, ammirando un paesaggio
bellissimo e facendo foto, arriviamo nuovamente nella frazione di Ciocchini, ma passando da una via differente rispetto
a quella di andata.

ciabot colline di novello

Proseguiamo quindi su poderale, tra querce secolari ed estensioni senza fine di vigneti, incominciando a intravedere
sulla destra il Castello Della Volta.

Ma ecco che inaspettatamente ci troviamo a lambire un laghetto piccolino….
Probabilmente utilizzato per irrigare le coltivazioni, al suo interno si rispecchiano le nuvole, i vigneti e parte del castello.
Un altro bel regalo a quasi conclusione del nostro giro.
Riprendiamo quindi il cammino lungo la strada statale, ma passando tra le vigne, questa volta mantenendo alla nostra
sinistra il Castello Della Volta, per poi ritrovarsi “sopra” Barolo che compare davanti a noi in tutta sua bellezza.

L’orizzonte è difficile da descrivere, perché ovunque si guarda si resta estasiati.
Spuntano come funghi decine di borghi magnifici, tra i quali Castiglione Falletto, Serralunga d’Alba, Monforte D’Alba,
Dogliani, Diano D’Alba e poi colline infinite tutte collegate tra loro da centinaia di percorsi che con il tempo andremo
a esplorare uno per uno, perché questi sono posti che meritano tantissimo e in tutte le stagioni dell’anno, con
colori e ambienti completamente diversi tra loro.

Prendiamo la ripida discesa tra le vigne di Pajagallo (che in mattinata avevamo percorso in salita), fino ad arrivare
alla strada statale dove giriamo a destra e in 200 m. ci ritroviamo all’interno del borgo di Barolo.

Si conclude un giro magnifico per il panorama, per l’ambiente, per la bellezze di queste campagne, per il verde che
ci ha accompagnati dall’inizio alla fine, per le varie tipologie di coltivazioni, per i vigneti, per le frazioni…..

A malincuore dobbiamo partire per rientrare, ma il nostro pensiero corre già verso la prossima meta e con la cartina
alla mano, andremo ben presto a ragionare sul prossimo sentiero.

Relazione, fotografie e riprese video di: Michele Giordano e Elfrida Martinat


Note:
stupendo giro ad anello “intrecciato come un 8”, in luoghi di una bellezza quasi indescrivibile.

Colline, coltivazioni, borghi, panorami, colori, fiori, vigneti, noccioleti, sentieri, strade poderali: è un percorso di
trekking semplice ed estremamente vario, oltre che  piacevole, e vi permetterà in circa due ore di partire da Barolo e
arrivare a Novello.
Consigliato e ricco di emozioni.

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