Bivacco Claudio Brédy (2.530 m.) e Laghi di Dzioule (2.553 m.) – via Vedun –
(Italia – Vallone di Vertosan)
lungo percorso di trekking, ottimamente tracciato, che vi accompagna, vi farà raggiungere e risalire
il solitario Vallone di Vertosan
Il Bivacco è una struttura meravigliosa, contornato dai due laghi di Dzioule
Località di partenza: Vedun 1.525 m. (Comune di Avise)
Quota di partenza: 1.525 m.
Quota di arrivo: 2.553 m. ai Laghi di Dzioule
Dislivello: 1.028 m.
Posizione: sia il Bivacco Claudio Brédy, che i Laghi di Dzioule, si trovano sulla cima del Vallone di Vertosan
Difficoltà: E [scala dei livelli]
Ore: 3h 1/2 da Vedun al Bivacco Claudio Brédy / Laghi di Dzioule
1h 45 minuti di poderale ai quali si aggiungono 2h di salita da Jovencan
3h e 10 minuti per il percorso di rientro
1° Punto intermedio: Alpe Breuil
2° Punto intermedio: trattoria Lo Grand Bau (che si costeggia, lasciandola sulla sinistra)
Periodo: da metà giugno a metà ottobre (previa verifica delle eventuali condizioni del manto nevoso residuo)
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Segnavia: n° 20 e n° 11
Discesa: lungo lo stesso itinerario di salita
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli
Un bivacco di recente costruzione, innovativo, accogliente e di ultima generazione.
Due laghi di alta montagna a poca distanza uno dall’altro e circondati da prati in fiore.
Un vallone solitario ultra panoramico, dove lo sguardo “si perde” senza mai incontrare un traguardo.
Benvenuti sulle pagine del nostro sito, oggi vi accompagno e vi faccio scoprire un giro di trekking appagante,
piacevole, e che si svolge in un ambiente piuttosto solitario.
In una fresca giornata di inizio agosto, con un meteo “non impeccabile” che ha alternato qualche scroscio di pioggia
a brevi e sfuggenti schiarite, sono salito in solitaria al Bivacco Claudio Brédy per poi raggiungere i Laghi di Dzioule.
I punti di partenza per la destinazione di oggi, sono tre:
1° da Jovençan, (nel Comune di Avise), partendo dalla trattoria Lo Grand Baou, raggiungibile in auto dal Col di Joux di Vens
solo nel periodo estivo e quando la strada sterrata è aperta.
Questa è la soluzione meno impegnativa a livello fisico, che in circa due ore permette di arrivare al bivacco;
2° dalla frazione di Vens 1.737 m. (Comune di Avise), con un lungo percorso che prevede all’incirca 23 km
tra andata e ritorno con un dislivello di 800 m.;
3° dalla frazione di Vedun 1.517 m. (Comune di Avise), con partenza dalla chiesetta del minuscolo borgo,
tramite un lungo percorso e oltre 1.000 m. di dislivello.
Quest’ultima opzione è quella che ho intrapreso io, ed è quella che vi racconto e vi illustro.
Per arrivare a Vedun, bisogna prendere la SS26 fino ad Avise, entrando nel paese e proseguendo sulla SR26 fino al termine.
Infatti Vedun è l’ultimo paese raggiungibile in auto su strada asfaltata, che termina nei pressi del piccolo parcheggio
(5 – 6 posti auto non di più), accanto a una chiesetta.
Una serie di cartelli, indicano diversi percorsi escursionistici, ma curiosamente in nessuno di essi è riportato
il Bivacco Claudio Brédy…..
Inoltre (salvo un mio errore d’interpretazione), l’indicazione per i Laghi di Dzioule, da qui segnalati con una tempistica
complessiva di 2h 45 minuti, sono sottostimati di circa un’ora.
Infatti il tempo complessivo per raggiungere questi laghi, partendo a piedi da Vedun è di 3h 1/2
Accanto alla chiesetta di Vedun, ha inizio la lunga strada poderale che si risale in circa 1h 40 minuti, e consente di arrivare
a Jovençan.
Questa poderale è percorribile in auto, nel periodo estivo, solo se si dispone di un 4×4.
Io ho dovuto risalirla tutta a piedi.
Dopo circa 20 – 25 minuti di cammino si passa accanto a una malga e successivamente si supera il bivio per il Court de Bart,
che tralasceremo, seguendo fedelmente l’indicazione per Jovençan.
Non vi nascondo che questo lungo tratto di poderale, che si snoda all’interno di una fitta pineta di larici e pini,
(e che ho risalito la mattina presto, senza incontrare nessuno), è un pò noioso, almeno fino all’arrivo dell’Alpe Breuil,
dove il panorama cambia e la vallata si apre.
Qui nella zona dell’Alpe Breuil, (dov’è possibile acquistare la Fontina e formaggi vari), mi hanno accolto le mucche al pascolo.
In circa 15 – 20 minuti (dopo aver lasciato l’Alpe Breuil), si arriva a Jovençan, dove prima di individuare sulla sinistra
la trattoria Lo Grand Baou, si abbandona la poderale, per deviare sulla destra, seguendo le indicazioni per il Colle di Vertosan
e per i Laghi di Dzioule.
Anche in questo caso, (curiosamente), nessuna indicazione per il bivacco: seguite per i Laghi di Dzioule, segnavia n° 11
Mancano circa 2h per arrivare alla meta finale.
Si prosegue su ampia poderale che si inoltra in una conca solitaria, denominata Vallone Laghi di Dzioule.
Dopo qualche tornante, la poderale lascia spazio al sentiero, che in alcuni tratti è attraversato da grandi colate detritiche
formate da sassi e terra.
Sono (purtroppo) gli evidenti segnali che le abbondanti ed anomale precipitazioni, non vengono assorbite dal terreno,
portando così a valle grandi quantità di materiale melmoso e pietre di media e grande dimensione.
Queste allarmanti cicatrici, le ho purtroppo trovate in molte altre vallate dislocate in luoghi completamente diversi tra loro.
Il sentiero n° 11 ci permette di prendere rapidamente quota, attraversando grandi distese di rododendri.
Guardando all’orizzonte, dove la linea di cresta, “confina con il cielo”, si incomincia a individuare la sagoma del bivacco
che si affaccia sul Vallone di Vertosan.
Il bivacco resterà sempre visibile, lungo tutto il tracciato del sentiero e, avvicinandosi, si materializza una struttura
avveniristica di nuova concezione.
Il Bivacco Claudio Brédy ancorato a sbalzo su una roccia è sorretto da 6 perni di acciaio, e si trova a 2.530 m. di quota,
sulla cima del Vallone di Vertosan, nel Comune di Avise, a pochi metri di distanza dai Laghi di Dzioule.
E’ stato inaugurato il 9 ottobre del 2021 in ricordo di Claudio, un noto politico e alpinista valdostano, scomparso a 54 anni
a seguito di un incidente escursionistico avvenuto nell’anno 2017
La struttura in alluminio preverniciato di colore grigio scuro, a forma di parallelepipedo irregolare, si “sporge” verso la valle
in direzione sud.
Ma è aprendo la porta di ingresso, ed entrando, che si apprezza il valore dell’opera ingegneristica, con una immensa vetrata
che incornicia la Grivola e il Gran Paradiso.
Questo orientamento del bivacco, non è stato concepito solo per massimizzare il panorama, ma anche per riscaldare
il bivacco nei mesi freddi, guadagnando al massimo dall’orientamento solare.
L’interno in legno, oltre ad essere particolarmente accogliente (e piacevole fin da subito alla vista), aiuta a mantenere il calore.
Sono 6 i posti letto, realizzati su due file parallele tra loro, tramite delle cuccette pieghevoli trattenute da cavi in acciaio
e moschettoni.
La “zona giorno” è ampia, un tavolo ripiegabile, permette di pranzare o cenare, seduti su comode panche di legno
e un sistema di mensole, consente di posare alimenti, borracce, custodire libri e oggetti vari.
Due porte USB permettono la ricarica dei dispositivi elettronici e i panelli solari forniscono l’energia per l’illuminazione interna.
Tutto è stato concepito e ottimizzato per offrire il massimo comfort.
E’ stato realizzato un mini ingresso, con una prima porta in alluminio che permette l’accesso alla struttura e una seconda
porta in legno che consente l’accesso alla zona giorno, in modo da poter riporre in questa intercapedine l’attrezzatura,
quali ad esempio zaini e scarponi.
Il costo di realizzazione dell’intera struttura, è stato sostenuto dalla famiglia Brédy.
Sedersi in silenzio all’interno del bivacco, vicino al suo finestrone e riscaldati dai raggi del sole guardando il panorama,
è impagabile.
Appena alle spalle del bivacco, (anche se non ci sono indicazioni), si trovano i due Laghi di Dzioule, e sono facilmente
raggiungibili in pochi minuti, tramite un evidente sentiero che si dirama in più direzioni.
Il primo lago, quello più piccolino, si trova alle spalle del rifugio, mentre il secondo, più grande, rimane leggermente
più in basso, adagiato all’interno di una conca.
Questa zona, meno frequentata rispetto ad altre e, (fortunatamente), lontana dal turismo di massa, è immersa nel silenzio
e nella pace della quiete montana.
Un gioiello di luogo, avvalorato dalla presenza del bivacco che offre un punto di appoggio molto importante.
A tal proposito, spiace segnalare che il bivacco è stato in passato vandalizzato da “gentaglia” che non ha nulla a che fare
con la montagna.
Personalmente ho trovato una struttura accogliente, anche se mi è spiaciuto constatare che al mio passaggio,
la porta in legno che divide la zona giorno dalla zona notte, è stata forzata e purtroppo danneggiata, così come anche
una finestrella “rattoppata” con del nylon.
Ho raccolto e portato a valle due bottiglie in vetro vuote e abbandonate sul sentiero, così come una bottiglia di plastica.
Probabilmente per qualche idiota, il “vuoto” pesa più del “pieno”, ed è troppo faticoso da riportare a casa.
Mi chiedo perchè questi individui non restano rintanati come scarafaggi, anziché rovinare e sporcare i tesori
delle nostre vallate.
Scusate lo sfogo.
Dopo una sosta nei pressi dei laghi, ho fatto rientro lungo lo stesso tracciato percorso in fase di salita.
Tuttavia, per chi avesse piacere di fare un “giro ad anello”, superato il Lago di Dzioule più grande, è possibile raggiungere
l’omonima punta per poi scendere verso valle.
Quest’ultima possibilità non la conosco e non l’ho percorsa, mi è stata però suggerita da due escursionisti
che ho incontrato in zona.
Si chiude così una giornata trascorsa nel solitario Vallone di Vertosan, all’interno di un ambiente alpino di grande valore
e prestigio.
Percorso che non presenta difficoltà tecniche, ma piuttosto lungo: nel mio caso si sono rese necessarie circa 7 ore
tra andata e ritorno.
Nel cuore e negli occhi, resta il ricordo di un luogo magico sotto tutti gli aspetti.
Relazione e fotografie di: Michele Giordano
Note: ci sono tre differenti punti di partenza per raggiungere il Bivacco Claudio Brédy.
Cambiano le tempistiche di percorrenza.
La salita non è mai impegnativa, ma se optate (come nel mio caso) di salire dal piccolo borgo di Vedun,
dovete mettere in conto oltre 1h 1/2 di strada poderale, alla quale si aggiungono 2 ore ulteriori di sentiero.
L’ambiente che troverete ai Laghi di Dzioule e l’accoglienza che vi riserverà il bivacco, sapranno ampiamente ripagarvi.
Il solitario Vallone di Vertosan è un gioiello da non perdere e vivere a pieno.
