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Bivacco Giovanni Bobba 2.769 m. (Italia – Valtournenche)
dalla terrazza del bivacco la vista spazia da Cervinia, alla conca di Breuil, dal Breithorn al Cervino,
per poi disperdersi verso l’intera Valtournenche…

La casetta in legno del Giovanni Bobba è accogliente, e non mancano gli stambecchi, che vagano in zona
con una invidiabile disinvoltura

Bivacco Giovanni Bobba
Bivacco Giovanni Bobba


Località di partenza:
 
Breuil Cervinia 2.003 m. (Valtournenche)

Quota di partenza: 2.003 m.
Quota di arrivo: 2.769 m.
Dislivello: 766 m.
Posizione: Alta Valtournenche
Esposizione: est
Difficoltà: EE [scala delle difficoltà]
Ore: 2h 45 minuti in andata e circa 2h 30 minuti al ritorno; si parte dal parcheggio appena dietro il campo da golf,
si supera il sottopasso e si segue sempre il sentiero n° 11

Periodo: da metà giugno a metà ottobre, (previa attenta verifica delle condizioni di innevamento e stabilità
dell’eventuale manto nevoso presente in quota)

Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Segnavia: n° 11
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

Il Bivacco Giovanni Bobba (riassunto in quattro parole), è una terrazza posta in una posizione spettacolare:
difronte a Cervinia, di fronte al Breithorn e difronte al Cervino.

Tra nevai, ghiacciai e imponenti pareti rocciose, oggi, sono stati numerosi gli avvistamenti di stambecchi
che si sono aggirati in zona.

Seduti sulla panca di legno, accanto alla porta di ingresso del bivacco, si può contemplare un paesaggio e un panorama
veramente grandioso su tutta la Valtournenche.

Benvenuti sulla pagine del nostro sito, incomincia adesso il racconto di un nuovo giro di trekking,
nel cuore di una delle località più frequentate e conosciute della regione.

stambecchi al bivacco Giovanni Bobba

In una giornata di fine luglio, con un meteo un pò capriccioso che ha alternato scrosci di pioggia, a (rari) sprazzi di sole,
abbiamo raggiunto Cervinia per poi affidarci al sentiero n° 11 che ci ha accompagnato fino al bivacco.

Arrivati a Cervinia, il nostro consiglio è quello di parcheggiare dietro al campo da golf.
Infatti il punto di partenza dell’escursione, si trova nei pressi di un breve tunnel in cemento armato
che andrà percorso a piedi.

Superato il tunnel, che passa sotto un muraglione di pietre che ha la funzione di proteggere la piana di Breuil,
si prende per una decina di minuti un’ampia strada poderale, e seguendo sempre il segnavia n° 11, si giunge nei pressi
di un ponticello di legno.

Si oltrepassa il ponticello, ed è qui che ha inizio il sentiero di salita, che dolcemente si snoda, facendoci prendere quota,
ma senza mai essere particolarmente faticoso.

Alla nostra destra, Cervinia.
La prima parte del tracciato che conduce al Bivacco Bobba è lo stesso percorso condiviso per la salita
al Rifugio Duca degli Abruzzi.

Successivamente, nei pressi di una palina segnaletica, (al nostro passaggio poco chiara e senza l’indicazione per il rifugio),
si giunge a un bivio.

Per il Bivacco Bobba bisogna girare a sinistra, mentre per il Rifugio Duca degli Abruzzi bisogna girare a destra.

sentiero numero 11 bivacco Giovanni Bobba
sentiero numero 11 bivacco Giovanni Bobba
sentiero numero 11 bivacco Giovanni Bobba
sentiero numero 11 bivacco Giovanni Bobba
sentiero numero 11 bivacco Giovanni Bobba
sentiero numero 11 bivacco Giovanni Bobba

Si procede lungo il sentiero che curva in modo deciso a “U” e dopo una serie di “zig zag”, si inoltra con una andamento
quasi rettilineo, all’interno di un ampio vallone.

Con Cervinia e la conca di Breuil alle nostre spalle, si prosegue sul tracciato, pressoché dritto e in salita per circa 30 – 40 minuti,
passando accanto ad ampi prati fioriti.

Si arriva così nei pressi di un canalone, che si trova spesso invaso dalla neve residua delle valanghe e delle slavine invernali.
Anche nel pieno della stagione estiva, c’è la possibilità di trovare questo passaggio ricoperto da un ampio strato di neve e detriti.
L’attraversamento del canalone richiede attenzione, in quanto potrebbe risultare pericoloso, per le gallerie scavate dall’acqua
del torrente sottostante.

Infatti, quella che a prima vista sembra essere una superficie all’apparenza solida, potrebbe in realtà mascherare
un vuoto sotto il quale scorre l’acqua di fusione.

Fate attenzione e se possibile, aggirate il nevaio.
Nel caso questa opzione non fosse fattibile, procedete con prudenza, sondando molto bene il terreno
prima di attraversarlo con disinvoltura.

sentiero numero 11 Bivacco Giovanni Bobba
sentiero numero 11 Bivacco Giovanni Bobba
sentiero numero 11 Bivacco Giovanni Bobba
sentiero numero 11 Bivacco Giovanni Bobba
sentiero numero 11 Bivacco Giovanni Bobba

Oltrepassato il canalone, il sentiero n° 11 si snoda su un terreno che formando un traverso, alterna tratti erbosi
a tratti misti con pietre.

Davanti a noi, leggermente spostato a destra, sotto l’imponente parete che sovrasta il Dent’s d’Herens, si individua
il bivacco posizionato a 2.769 m. di altitudine, su un poggio roccioso denominato Truc Tremetta.

Si prosegue lungo un traverso di facile accesso, che conduce alla base del Truc Tremetta.
Inizia qui l’ultima tratta, quella più delicata e più ripida che ci permetterà di salire per intero il Truc Tremetta e giungere
successivamente al bivacco.

La risalita tra le rocce, avviene lungo una serie di tornanti, ed è agevolata da diversi tratti attrezzati con corde fisse, che,
oltre a consentire una progressione più sicura, vanno a mitigare i tratti esposti, peraltro poco complessi
e ottimamente tracciati.

Tuttavia è sconsigliato l’avvicinamento in caso di pioggia, impensabile nel caso di neve o ghiaccio al suolo.
In alcuni punti il sentiero sale ripido, ed è necessario l’uso delle mani per aiutarsi nella salita tra le rocce, che si superano
in circa 20 – 25 minuti.

Il bivacco mentre si risale il Truc Tremetta, è visibile solo all’ultimo.

sentiero numero 11 bivacco Giovanni Bobba
sentiero numero 11 bivacco Giovanni Bobba
sentiero numero 11 bivacco Giovanni Bobba
sentiero numero 11 bivacco Giovanni Bobba
sentiero numero 11 bivacco Giovanni Bobba
sentiero numero 11 bivacco Giovanni Bobba

Il Bivacco Giovanni Bobba, è stato costruito nel 1910 e successivamente ristrutturato nel 1982
Ci accoglie una casetta in legno a 2.769 m. di altitudine, ampia, graziosa e accogliente, ancorata su una basamento
di cemento e ovviamente sempre aperta.

2 tavoli, due panche in legno, una quindicina di posti letto realizzati sue due piani e diverse mensole.
La finestra con le sue due ante, da quel “tocco di casa”, rendendo questa temporanea abitazione, quasi “famigliare”.
Un sistema di funi d’acciaio fissate al terreno, avvolgono il tetto, in modo da proteggerlo dalle folate di vento,
che inevitabilmente, durante le tempeste, a queste altitudini, possono essere particolarmente violente.

I panelli solari, permettono di avere la corrente elettrica e quindi l’illuminazione.
Non manca il bagno (di fortuna), realizzato all’esterno della struttura, dentro una casetta di legno, dove, grazie a un buco
nel pavimento (dal quale si intravvede il vuoto del precipizio sottostante), è possibile fare i propri bisogni,
senza neppure doversi disturbare e tirare l’acqua…

Questa vita così semplice e spartana, mi è sempre piaciuta, perchè è un insegnamento a sapersi arrangiare,
quando si è lontani dalle comodità e dai comfort di tutti i giorni.

Non c’è acqua all’interno della struttura, bisogna fare approvvigionamento nei torrentelli sottostanti.
La terrazza posta difronte alla porta d’ingresso è in una posizione spettacolare, sopra Cervinia, sopra la conca di Breuil,
di fronte al Breithorn e al Cervino, con la vista che “si perde” verso l’intera Valtournenche.

Il bivacco è dedicato a Giovanni Bobba, che è stato sia alpinista, sia esploratore delle vette delle Alpi Occidentali.
Peccato per le tante scritte a pennarello (peraltro poco interessanti e parecchio stupide), riportate sulle pareti in legno
all’interno del bivacco.

A tal proposito, ricordo che queste strutture, sono sempre aperte, disponibili a ospitarci per permetterci di trascorrere
dei momenti di relax, o di ripararci in caso di difficoltà.

Lasciarle in ordine e pulite, è alla base dell’educazione e del rispetto sia per la montagna, sia per chi se ne prende cura
tutti gli anni.

Bivacco Giovanni Bobba
Bivacco Giovanni Bobba
Bivacco Giovanni Bobba
Bivacco Giovanni Bobba
Bivacco Giovanni Bobba
Bivacco Giovanni Bobba
Bivacco Giovanni Bobba
Bivacco Giovanni Bobba
Bivacco Giovanni Bobba
Bivacco Giovanni Bobba

Sedersi sulla panca in legno posta all’esterno, accanto alla porta d’ingresso, come accennato poco sopra,
permette di apprezzare un panorama grandioso.

Oggi purtroppo le nuvole hanno un pò mascherato la visuale, particolarmente interessante soprattutto nelle giornate
con cielo sereno e assenza di foschia.

Mentre osservavamo i grandi nevai, residui da imponenti colate di slavine e posti all’interno dei ripidi canaloni,
abbiamo individuato gruppi di stambecchi, che con grande e invidiabile disinvoltura, correvano sui pendii,
saltando tra i crepacci profondi metri.

Vi riporto qui sotto qualche foto che hanno davvero dell’incredibile, di cosa questi animali sono in grado di fare,
vivendo spesso in condizioni estreme.

stambecchi al bivacco Giovanni Bobba
stambecchi al bivacco Giovanni Bobba
stambecchi al bivacco Giovanni Bobba

Come da nostra abitudine, abbiamo posato lungo il sentiero uno dei sassi disegnati da Andreina.
Mentre percorriamo i sentieri, raccogliamo dei sassi dalle forme particolari, che una volta arrivati a casa vengono lavati,
spazzolati, dipinti e disegnati.

Nelle successive uscite di trekking, questi sassi sono da noi, nuovamente posati lungo i percorsi, per regalare un sorriso
a chi avrà il piacere di raccoglierli e custodirli come nostro “porta fortuna”.

Un gesto semplice e carino che abbiamo voluto sviluppare grazie alla capacità grafica e generosa di Andreina,
che ringraziamo per il prezioso contributo.

Il rientro verso Cervinia, avviene sullo stesso tracciato del sentiero n° 11 che abbiamo fatto all’andata.
Si chiude così una giornata trascorsa nell’Alta Valtournenche, ai piedi del Cervino e difronte al Breithorn, in una zona
che vanta imponenti vette che hanno fatto e scritto la storia dell’alpinismo.


Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Andreina Baj

sasso di Andreina al Bivacco Giovanni Bobba


Note: la salita al Bivacco Giovanni Bobba, avviene su un sentiero ben tracciato e ben indicato.

Ci sono due punti dov’è necessaria attenzione.
L’attraversamento del canalone ricoperto dalla neve delle valanghe invernali, che potrebbe risultare pericoloso,
a causa delle gallerie scavate dall’acqua del torrente sottostante, e la salita del poggio roccioso denominato Truc Tremetta,
lievemente esposta, ma ottimamente attrezzata.

Il bivacco è una casetta in legno accogliente, dalla quale si ammira una vista meravigliosa.

sentiero numero 11 Bivacco Giovanni Bobba