Cerca

Col Serena o Colle Serena 2.547 m.percorso dal sentiero –
(Italia – Valdigne)

montagne, pietraie, nevai e ampi pendii erbosi si alternano in un ambiente di alta montagna straordinario

col serena corpo alto


Località di partenza:
Planaval (La Salle) 1.750 m.

Località di arrivo: Col Serena: 2.547 m.
Dislivello: 797 m.
Posizione: oltre la conca di Planaval
Difficoltà: E [scala delle difficoltà]
Ore: 2h 1/4 (partendo da Planaval e seguendo il sentiero sulla sinistra orografica)
Periodo: da inizio giugno a metà ottobre (da valutare a secondo dell’innevamento)
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Indicazioni del percorso: praticamente assenti
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

Gran bel giro di trekking nella solitaria conca che da Planaval conduce in circa 2 ore 1/4 al Col Serena.
Il percorso di avvicinamento prevede di arrivare a La Salle, per poi salire in auto a Remondey, poi Morge e
successivamente proseguire fino a Planaval dove termina la strada e si parcheggia poco dopo un ristorante bar.

Parte da qui l’escursione al Col Serena, inizialmente su ampia strada poderale in lieve salita che
conduce nei pressi dell’alpeggio Eculés.

Arrivati alla malga, bisogna spostarsi sulla destra, attraversare un ponte di legno e proseguire su sentiero che
per i primi 30 minuti è abbastanza pianeggiante, successivamente si inerpica in modo deciso e senza sosta
fino al raggiungimento del Col Serena.

Noi abbiamo optato per questo giro, in una domenica di fine agosto con tempo variabile.
Arrivati a Planaval verso le ore 8:30 della mattina, il sole ancora non era presente nel vallone, iniziava appena
a “illuminare” le punte delle montagne e l’aria frizzante ci ha fatto indossare il pile.

Poco dopo la partenza, abbiamo incontrato un gregge di mucche.
Ci siamo fermati un momento a fare quattro chiacchiere con il bergè, che ci ha raccontato che aveva in totale
102 animali da gestire, con il solo aiuto di 2 cani che ci sono venuti subito incontro.
Nel frattempo il sole iniziava ad alzarsi nel cielo e le montagne si illuminavano sempre di più di un
colore marrone – verde pastello, quasi un dipinto.

Siamo ancora nel mese di agosto, ma a questa altezza, si incomincia ad assaporare un inizio di autunno anche se
sul calendario è ancora lontano di circa un mese.

Arriviamo alla fine della strada poderale che conduce a una malga molto grande.
Bisogna prendere sulla destra e attraversare un ponte di legno che porta a un sentiero, quello che ci
accompagnerà al Colle Serena.

Vi anticipo che non ci sono indicazioni, non abbiamo trovato nessun cartello che indica la presenza di questa escursione.
Qualche raro bollino giallo e qualche rara freccia gialla, ci hanno rassicurato sulla traccia da seguire.
Il percorso è solo uno, ma bisogna “intuirlo”.
Tuttavia, qualche ometto in pietra, ci conferma ulteriormente di essere sulla giusta strada.
Si sale in un ambiente selvaggio, pietre e montagne con pendii molto ripidi, il sentiero per quasi tutto il percorso
è affiancato da un ruscello (che sarà sempre alla vostra sinistra), e che man mano che si sale diventa una cascata.

Finalmente è arrivato il sole che ci riscalda, anche se lo sforzo della salita ci aveva permesso di toglierci
i pile messi all’inizio.

Il percorso di salita non è impegnativo, ma nell’ultima ora 1/4 si sale in modo deciso, senza sosta ed è qui che
avremo il maggior dislivello da percorrere.

Sentiero ben battuto, ripido e con stretti tornanti, potrebbe diventare insidioso in caso di pioggia.
Tante marmotte intorno a noi, con le evidenti tane ricavate in profondi buchi nella terra.
I loro fischi di “allerta”, avvisano del nostro passaggio, molto probabilmente siamo i primi escursionisti della giornata,
perché noi non abbiamo incontrato nessuno.

Voltandoci indietro apprezziamo la vista sul fondovalle e le montagne che si accavallano una dopo l’altra: che
spettacolo, che meraviglia.

Uno sguardo in avanti ci fa intravvedere la linea di confine del ripido pendio, ancora uno sforzo e davanti ai nostri
occhi appare un pianoro stupendo.

Erba, fiori, un piccolo laghetto: eccoci arrivati al Colle Serena.
Troverete due grosse malghe con tante mucche e la casetta di chi ha fatto un mestiere di questo duro lavoro.
Sullo sfondo a dominare la scena la Grande Rochere con i suoi 3.326 m.
Visuale aperta su tutta la Valdigne e la Valle del Gran San Bernardo
Proseguiamo per circa 15 minuti, risaliamo il manto erboso per trovare un posto tranquillo e apprezzare
per qualche ora questo paradiso.

Qui regna il silenzio, vi troverete immersi in sterminati prati e collinette tra fiori e cardi, veramente molto bello.
Fiori dai colori magnifici, sembrano quasi dipinti e “costruiti” in modo artigianale.
In questi posti, dove c’è tutto e niente, si riscopre la bellezza della natura.
Un’escursione alternativa, a mio avviso poco conosciuta e per nulla segnalata.
Questa è la montagna che mi piace, pochissimo frequentata, qui si apprezza l’ambiente che ci circonda,
il luogo selvaggio, ed è bello immaginare come sarà nel corso dell’anno con il cambio delle varie stagioni.

Le nuvole nel cielo illuminate dal sole, disegnano strane forme sulle montagne circostanti.
In alto c’è ancora la presenza di nevai su grandi pietraie.
Facciamo un volo con il nostro drone per esplorare le zone tutto attorno: un vero spettacolo.
Clicca qui per vedere il video
Montagne, pietraie, nevai e ampi pendii erbosi si alternano in un ambiente di alta montagna.
Dall’alto sono ben visibili ampie conche, con ancora molta neve a fine agosto, segno di “rimasugli” di grandi slavine
che nell’inverno passato, hanno ampiamente ricoperto quelle aree.

Sarebbe magico fermarsi qui tutto l’anno, per isolarsi con la purezza della montagna e vivere in modo diverso dal solito.
Poche cose, essenziali, apprezzando il tempo che scorre e che cambia le ombre, i colori, l’ambiente.
E’ ora di una pausa rigeneratrice in un luogo incantevole di queste straordinarie montagne.
Riprendiamo presto le macchine fotografiche per immortalare fiori meravigliosi e le tante cavallette presenti.
Ripartiamo verso le 15:30 anche se da questi posti solitari non vorrei mai andarmene, li amo troppo.

Il sentiero di discesa è lo stesso di quello di salita, ha una pendenza importante, bisogna fare attenzione a non
scivolare sui sassi ricoperti in parte dalla terra.
Con cura ci abbassiamo di quota e dopo circa 50 minuti ritorniamo sulla strada poderale che ci condurrà fino al
parcheggio dove abbiamo lasciato l’auto.
Il Colle Serena è una gran bel giro di trekking.
Si apprezza la solitudine del luogo, come anticipavo è poco conosciuto e neppure segnalato neanche
da un piccolo cartello.
Questo ne preserva sicuramente il luogo, anche se con rammarico ho raccolto una bottiglia di plastica
abbandonata e plastiche varie.
Peccato pensare che chi ha la passione di venire fin quassù, non ami lasciare il luogo pulito come l’ha trovato.
Ho preparato un cartello informativo sui rifiuti in montagna, clicca qui per vedere cosa capita….
Riflettere prima di agire !!
Escursione magnifica.
Esperienza molto positiva.
Da ritornare: sono appena sceso e già mi manca tantissimo.

Relazione, fotografie e riprese video di: Michele Giordano e Gaia Giordano


Note:
luogo solitario, non ho trovato nessuna indicazione per raggiungere il Col Serena.

Ma anche questo fa parte del fascino di questo posto, formato da immense distese erbose, accerchiate da
montagne che salgono rapidamente.

Percorso di trekking che non presenta difficoltà particolari.
Qui si assapora la vera montagna, dove non c’è niente, ma in realtà abbiamo tutto: il silenzio e la tranquillità
più assoluta.