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Lago Fallère 2.424 m. – percorso dal sentiero da Vetan – (Italia – Valle Centrale)
siamo saliti in un ambiente sonnecchiante dalla passata stagione invernale, che ci ha regalato dei panorami
e delle sensazioni uniche.  Il Lago Fallère, l’abbiamo trovato ancora parzialmente ricoperto da un spessa coltre di ghiaccio:
tracciato di trekking piacevolissimo

Lac Fallere - Vetan


Località di partenza:
 
Vetan 1.698 m. (Valle Centrale)

Punto di arrivo: Lago Fallère o Lac Fallère 2.424 m.
Punto intermedio: Rifugio Mont Fallère 2.385 m.
Quota di partenza: 1.698 m.
Quota di arrivo: 2.424 m.
Dislivello: 726 m + circa 115 m. di perdite di quota nella tratta Rifugio Fallère – Lago Fallère
Posizione: Valle Centrale, lungo parte del percorso del <TMF> Tour Mont Fallère
Difficoltà: E [scala delle difficoltà]
Ore: 3h in andata e circa 2h 40 minuti in ritorno
si parte dal parcheggio di Vetan, nei pressi dell’hotel Notre Maison, si raggiunge il Rifugio Mont Fallère e si prosegue
in direzione del Lac Fallère

Periodo: da metà giugno a metà ottobre (previa verifica delle condizioni di innevamento e della stabilità del manto nevoso)
Attrezzatura richiesta: classica da trekking, ramponcini e ciaspole in caso di neve
Segnavia: n° 13 e 14 <TMF>
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

Siamo partiti in una calda giornata primaverile di fine maggio, attraversando prati verdi con mucche al pascolo.
E siamo arrivati a destinazione in un ambiente ancora invernale, dove neve e residui di slavine, hanno ricoperto
in gran parte il sentiero e il lago, che si è presentato ai nostri occhi sotto una forma inusuale, nascosto e racchiuso
da una spessa coltre di ghiaccio, lasciando trasparire solo una minima parte dello specchio d’acqua.

Lungo il percorso abbiamo incontrato altri due laghi.
Attorno a noi solo il silenzio, “disturbato” esclusivamente da qualche timido fischio di marmotta, e la straordinaria
solitudine di un ambiente montano ancora sonnecchiante e di una bellezza sbalorditiva.

Zero presenza umana.
L’unico rumore costante che abbiamo avvertito, è stato creato dallo scricchiolio delle suole degli scarponi sulla neve
e sui sassi, residui di pietraie.

Incomincia qui un nuovo viaggio nel cuore di una delle vallate laterali, tra le maestose montagne della Valle d’Aosta.

Lac de Grenouilles

In una bella giornata di fine maggio, abbiamo raggiunto il piccolo paese di Vetan, che, ubicato a 1.698 m. di altitudine,
rappresenta il punto di partenza del trekking di oggi.

Il parcheggio dove lasciare la macchina, si trova nei pressi dell’Hotel Notre Maison, dove finisce la strada asfaltata,
lasciando il posto a un pineta.

Per arrivare a Vetan, provenendo da Aosta o da Courmayeur tramite la Strada Statale 26, bisogna raggiungere
il paese di Saint Pierre e seguire le indicazioni per Saint Nicolas.

Successivamente, si prosegue ancora per 7 km su ampia strada asfaltata e panoramica, seguendo l’indicazione Vetan,
fin quando, come accennato sopra, la strada finisce.

Nei pressi dell’Hotel Notre Maison, si trovano le indicazioni per il Rifugio Mont Fallère, segnavia n° 13.
Si incomincia (ma solo per un minuto), con una ripida salita che si addentra in un bosco e ci porta nei pressi
di una Madonnina gialla, dove si prende il sentiero a destra, che per un primo tratto in piano, ci farà attraversare degli ampi prati,
utilizzati per il pascolo delle mucche.

Mentre attraversiamo queste immense distese di erba verdissima e fiori, le montagne innevate all’orizzonte,
sembrano quasi uscire dal terreno, regalando e deliziando il nostro sguardo fin da subito, con un contrasto di colori incredibile.

In circa 15 minuti, con un andamento pressoché in piano, si arriva nei pressi di un bivio, dove si gira a sinistra,
inoltrandosi all’interno di un fitto bosco.

trekking rifugio Mont Fallere
trekking rifugio Mont Fallere
trekking rifugio Mont Fallere
trekking rifugio Mont Fallere
trekking rifugio Mont Fallere

Inizia qui una ripida salita che in circa 40 – 45 minuti attraversa e supera l’intero bosco formato in gran parte 
da pini e larici, portandoci su un’ampia poderale.

All’interno del bosco, troviamo tutta una serie di sculture in legno.
Parliamo di decine di piccole creature e non solo, raffiguranti in prevalenza degli animali che popolano queste zone,
ma anche dei funghi, dei fiori e dei personaggi quali il boscaiolo, il pastore, il prete, il contadino, il montanaro…..
che ci accompagneranno fino al Rifugio Mont Fallère.

Sculture che man mano che ci avviciniamo al rifugio, diventano più grosse.
Questo è il “Museo a cielo aperto”, dove un pò ovunque, tra i rami, dietro ai sassi, tra gli alberi, ma anche in bella evidenza
sul sentiero e sulla poderale, sono disseminate queste creazioni che “spiano” l’escursionista, rendendo il tracciato
decisamente piacevole e originale.

L’autore di questa idea così particolare è il proprietario del rifugio, il sig. Siro Viérin, che qui ha posato circa 350 opere
da lui realizzate, andando a creare il museo e l’atelier di scultura più alto in Italia e forse in Europa.

La passione per il legno, per gli attrezzi e per la montagna, ha portato a realizzare qualcosa di esclusivo, originale
e straordinario.

In particolare, le sculture di legno, raffiguranti degli animali, alle volte sono facilmente individuabili, altre volte invece
mascherate, come le vere creature selvatiche di queste zone.

Riproduzioni realizzate così bene e in grandezza naturale, che sembrano quasi vere.

sculture Siro Vierin
trekking rifugio Mont Fallere
sculture Siro Vierin
sculture Siro Vierin
sculture Siro Vierin
trekking rifugio Mont Fallere
trekking rifugio Mont Fallere

Dopo aver risalito l’intero bosco, si prosegue ancora in salita per qualche minuto, su un tratto privo di alberi.
Sulla sinistra, si trovano alcuni tavoli in legno con delle panche, dov’è possibile ammirare il panorama e prendere fiato.
La strada poderale che si interseca al termine del sentiero del bosco, è un traverso su pendio di facile accesso,
con poca pendenza, e si snoda tra queste montagne naturali dall’aspetto selvaggio.

Qui troviamo le prime tracce dei nevai residui dalla precedente stagione invernale, e, man mano che si avanza,
la neve ricopre per intero la poderale, rendendo il trekking di oggi particolarmente piacevole.

La temperatura mite, e l’ambiente ancora sonnecchiante dal precedente inverno, qui non ancora del tutto concluso
pur essendo nel pieno della stagione primaverile, ci ha permesso di assaporare un contesto molto particolare,
dove la natura rispetto al punto di partenza, è ancora in lenta fase di risveglio.

I vari passaggi per arrivare al Rifugio Mont Fallère, si sono sempre alternati tra ampi e spessi nevai, a tratti di erba. 
In circa 2 ore di poderale e sentiero, siamo giunti al Rifugio, attraversando i pascoli più alti d’Europa, dove si produce la Fontina.

La struttura generalmente aperta dal mese di giugno al mese di settembre, oggi è ancora chiusa.
Una breve sosta sulla terrazza in legno, seduti sulle panche, ci ha consentito di rilassarci, prima della partenza
per la prossima meta: il Lago Fallère, da qui raggiungibile in circa un’ora di cammino.

trekking rifugio Mont Fallere
trekking rifugio Mont Fallere
trekking rifugio Mont Fallere
trekking rifugio Mont Fallere
trekking rifugio Mont Fallere
trekking rifugio Mont Fallere
Rifugio Mont Fallere

Lasciando alle spalle il Rifugio, si procede in direzione del Lac de Grenouilles, che raggiungiamo nel giro di pochi minuti
e poco distante da esso, troviamo le bandiere tibetane.

Il sentiero, ancora interamente ricoperto dalla neve, non è visibile.
Il Lac de Grenouilles è in parte scongelato, con il suo colore scuro, immerso nel bianco candido del manto nevoso
che lo avvolge per intero.

Si prosegue risalendo un ripido crinale, seguendo le indicazioni delle paline, che in parte fuoriescono dalla neve,
inoltrandosi in un ambiente totalmente invernale.

Alla nostra sinistra individuiamo un laghetto ancora completamente gelato, che non è indicato su nessuna carta topografica.
Ci delizia il suo colore azzurro ghiaccio, posto accanto al bianco candido del nevaio e al marrone di alcune zolle erbose
che a fatica tentano di riguadagnare la superficie.

L’andamento sali – scendi del tracciato, avviene quasi per intero, su quella che possiamo definire una terrazza panoramica
a dir poco affascinante.

Ci fermiamo ad osservare l’orizzonte, formato da decine di montagne e di punte, tra le quali, solo per citarne qualcuna,
individuiamo la Grivola, il Gran Paradiso, il Ciarforon, la Becca di Monciair, Punta Acque Rosse, il Monte Emilius…

La quota neve, segna una linea di confine tra l’alta e la media montagna.

trekking Lac Fallere
Lac de Grenouilles
Lac des Grenouilles
trekking lac fallere
trekking lac fallere
trekking lac fallere

Avanziamo avviandoci verso la vallata del Mont Fallère, dove l’agevole sentiero, facilmente percorribile in circa 50 minuti
nel periodo estivo, oggi è ricoperto da residui di slavine, scivolate dai ripidi pendii nei mesi appena trascorsi.

Superiamo a fatica i cumuli di neve “ventata”, attraversando un ambiente solitario, senza incontrare nessuno, avvolti
da un silenzio surreale: ed è proprio questa la montagna che amiamo e che ricerchiamo.

Proseguiamo percorrendo un lungo traverso, evitando i sentieri sulla sinistra, che condurrebbero alla salita che si inerpica
verso la cima del Mont Fallère.

Impieghiamo oltre un’ora e venti minuti (dopo aver lasciato il rifugio), per portarci nella conca del Mont Fallère,
che ospita l’omonimo lago.

Precisiamo che la tempistica sopra citata, è generalmente inferiore a quello che noi abbiamo impiegato.
Oggi la progressione è stata decisamente più lenta, in quanto siamo stati (piacevolmente) rallentati dagli ampi nevai.
Il Lago Fallère, racchiuso in una conca, appare davanti ai nostri occhi, con una veste del tutto inusuale.
Lo specchio d’acqua è ancora ricoperto da una spessa coltre di ghiaccio, e solo il bordo attorno al suo perimetro
è parzialmente scongelato.

L’acqua azzurra, forma un anello che va a ridisegnare il contorno di questa meraviglia, incastonato ai piedi della montagna.
Qualche “spaccatura” nel ghiaccio, attraversa a raggiera e trasversalmente l’intero lago.
Sembra quasi un disegno a matita: solo la grandiosità della natura riesce a creare meraviglie di questa portata.
In certi punti, verso il centro del lago, il ghiaccio sembra quasi essere montato dalla profondità, andando a creare delle piccole
colline bianche, avvolte dall’azzurro dell’acqua, che fuoriesce dalla cupola di queste “calotte”.

Forme geometriche particolarissime e uniche.
Per ragioni di sicurezza, non ci siamo avvicinati troppo alla riva, perchè era difficoltoso percepire la linea di confine,
ossia dove terminava il nevaio e dove iniziavano le gelide acque.

Vi lascio qui sotto alcune fotografie, che documentano quello che abbiamo visto.
Una visuale piuttosto unica e rara da trovare.

trekking lac fallere
trekking lac fallere
trekking lac fallere
Lac Fallere
Lac Fallere
Lac Fallere
Lac Fallere
Lac Fallere
Lac Fallere

Dopo un’amabile e deliziosa sosta in questo paesaggio dall’aspetto glaciale, abbiamo ripreso la via del rientro
verso il Rifugio Mont Fallère.

Il nostro cammino si è quasi sempre alternato tra passaggi nei nevai, zone erbose e ruscelli d’acqua.
Si conclude così una giornata meravigliosa, vissuta in un ambiente solitario, ancora assopito dall’inverno,
ma con una temperatura già primaverile.

Silenzio e solitudine ci hanno avvolto dall’inizio alla fine di questo grandioso trekking.
Non potevamo chiedere niente di meglio.

Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Andreina Baj

trekking lac fallere


Note:
il percorso di salita che dalla minuscola frazione di Vetan, conduce al Rifugio Mont Fallère, oltre ad essere
piacevole e panoramico, è arricchito da decine di sculture in legno, realizzate e posate nel tempo dal gestore Siro Vierin.

Dal Rifugio, (passando per il Lac de Grenouilles), in circa un’ora si raggiunge il Lago Fallère, posto nella conca
e alla base dell’omonimo monte.

Questo tracciato è un lungo traverso su pendio.
Trekking piacevole, che si svolge in un ambiente paradisiaco di alta montagna.
Oggi, la presenza di tanta neve sul terreno, ha reso un pò faticoso l’avvicinamento, ma ci ha permesso di vivere
una favola indimenticabile.

michele giordano e andreina baj
trekking lac fallere