Cerca

La Trombicula
un acaro aggressivo, che ha infestato una buona parte delle montagne (nel nostro caso quella comasche), responsabile di importanti e fastidiose dermatiti e forti pruriti anche per più giorni…

trombicula

Generalmente nel nostro sito parliamo di montagna, di escursionismo, di trekking, di luoghi che abbiamo visitato,
cercando di documentare e raccontarvi al meglio la nostra esperienza.
Non ci occupiamo di insetti o parassiti.
Ma ho deciso di scrivere e raccontare il nostro (pessimo) incontro che abbiamo avuto sulle montagne comasche
con la Trombicula (Neotrombicula autumnalis), un acaro microscopico che appartiene alla famiglia delle
Trombiculidae, praticamente invisibile, e molto aggressivo.
Nel mese di marzo 2019 abbiamo affrontato un percorso di trekking al Monte Crocione, un posto estremamente
panoramico con tutti passaggi in cresta.
Splendida giornata e splendida esperienza, ma il giorno dopo, abbiamo notato strane macchie comparire
sulla nostra pelle, in particolare nella zona delle braccia e del busto.
Macchie simili a punture di zanzare, che con il passare delle ore si moltiplicavano, dando origine a fastidiosi e
frequenti fenomeni di prurito.
Nel mese di luglio 2019 abbiamo fatto un’escursione al Monte Galbiga, anch’essa piacevole e panoramica,
ma anche in questo caso, dopo poco tempo sono comparse queste macchie sulla pelle.
Nel mese di febbraio 2021 siamo andati al Monte Costone e nel mese di maggio dello stesso anno al Pizzo Pasquella:
due magnifici posti, ma in questo caso il fenomeno delle macchie sulla pelle è stato molto invasivo, con braccia, busto,
schiena e gambe letteralmente ricoperti da queste fastidiose macchie responsabili di un prurito insopportabile.

dermatite da trombicula
dermatite da trombicula

le vesciche sulle braccia, comparse dopo poche ore dalla puntura dell’acaro

Ma cos’è successo?
Di cosa stiamo parlando?
Stiamo parlando della Trombicula, un parassita microscopico, della dimensione di 0,1 – 0,2 mm di colore rosso / arancio
e con 6 zampe, che gli permettono di correre molto rapidamente e spostarsi sulla nostra pelle senza che ci
accorgiamo minimamente di averle addosso.

Una volta raggiunta la pelle umana, si attaccano sulle parti superficiali della cute, in particolare tra i pori o dove la
pelle è particolarmente sottile, per un periodo che può variare dai 2 ai 10 giorni nutrendosi dei detriti cellulari epidermici.

Terminato il pasto, si staccano e ritornano al suolo.
La puntura non viene mai percepita subito, quindi il parassita ha tutto il tempo di iniettare la sua saliva (che contiene un
potente enzima digestivo), nella nostra pelle.

In sostanza, questo acaro resta attaccato alla nostra cute, dalla quale si nutre attraverso la sua saliva che ha il
compito di dissolvere la pelle e succhiarla.

Immaginate di bere un succo di frutta con una cannuccia, la Trombicula succhia in questo modo i nostri tessuti.
I primi sintomi nell’uomo, avvengono dopo circa 3 – 6 ore e si manifestano con delle vesciche simili alla puntura di
una zanzara, che presentano una infiammazione e un’irritazione che sfociano successivamente con un forte e spesso insopportabile prurito, che può durare anche per una decina di giorni e che raggiunge il suo apice nei primi 2 / 3 giorni.

Il nostro corpo deve eliminare questa “tossina” affinché il prurito scompaia.
Se indisturbato, questo acaro continua ad alimentarsi sulla nostra pelle fino a un massimo di una decina di giorni,
ma è raro che questo accada, in quanto la doccia, i detergenti o anche con il semplice “grattarsi”, permette di
gettare via questo fastidioso parassita.

La doccia con acqua calda e sapone consente di eliminare non solo le larve attaccate alla nostra pelle, ma anche
quelle che ci stanno correndo sopra, alla ricerca della zona ideale dove nutrirsi.

Gli animali quali ad esempio i cani, possono essere infettati da questo acaro.
Non è una malattia, e non è contagiosa, e il prurito intenso va curato con creme al cortisone, ma consultate sempre il
medico prima di procedere con qualsiasi decisione in merito.
La Trombicula è presente in tutte le stagioni dell’anno tranne che in inverno.
La stagione invernale è l’unico momento in cui questo parassita è inattivo.
Questo acaro è presente in zone molto estese e generalmente le infesta a macchie.
Da evitare di distendersi nei prati che potrebbero risultare infestati, in maglietta a maniche corte e pantaloncini.
Tuttavia nel nostro caso, siamo restati seduti su un pianoro erboso per circa un’ora 1/2, ma vestiti con pantaloni lunghi,
polo a manica lunga e pile, in quanto la giornata era frescolina e con tempo nuvoloso.

Ma questo abbigliamento non ci ha protetto in alcun modo e il rientro da questa escursione, ci è costata oltre una
settimana di fastidioso prurito in ampie zone del corpo: braccia, schiena, pancia, glutei e gambe….. con vesciche
sparse ovunque.

E’ difficile prevenire purtroppo, perché non essendo visibile, questo acaro potrebbe essere ovunque nell’erba.
Al momento in cui scrivo le zone maggiormente infestate (a mia conoscenza), sono quelle del Triangolo Lariano,
i sentieri del Canton Ticino e la zona attorno al Lago di Como.

Ma non si esclude assolutamente che queste “simpatiche” bestiole possano essere in molte altre zone montane.

Relazione di: Michele Giordano
Fotografie dell’acaro, tratte da internet

trombicula