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Rifugio Bertone 1.979 m. – Testa Bernarda 2.533 m. – Téte de La Tronche 2.581 m.
(Italia – Val Ferret – Val Sapin)

la salita a Testa Bernarda e successivamente alla Téte de La Tronche, avviene lungo il crinale erboso del Mont de La Saxe
su una “balconata naturale” che spazia dal confine svizzero al confine francese:
parliamo di uno dei posti più panoramici della Valle d’Aosta

rifugio bertone - testa bernarda - tete de la tronche

Oggi sulle pagine di questo sito internet scriviamo una favola.
Parleremo di uno tra i posti più panoramici della Valle d’Aosta.
Dove luoghi selvaggi e abbastanza solitari, si fondono insieme a decine di montagne, di vette, di profili, di ghiacciai,
di prati, di sentieri, di vie d’alpinismo, di canaloni, che spaziano da est a ovest, dalla Francia alla Svizzera,
da una vallata all’altra.

Un mix inverosimile di montagne dove la magia è di casa, e sarete abbastanza in alto per poter “toccare con le vostre dita”
tutto quello che vi circonda, quasi come avere una carta geografica tra le mani.

Ma questa carta geografica saranno le montagne reali, quelle che vedranno i vostri occhi.
Stiamo parlando della Val Ferret, stiamo parlando di Testa Bernarda fino a sconfinare in Val Sapin.
Ho camminato per ore, attratto e stregato da questi ambienti che per me rappresentano una ragione di vita.
Perché l’amore che provo per questi luoghi, è semplicemente sconfinato.
Mettetevi comodi, vi spiego tutto in dettaglio, di un giro che non può e non deve mancare nel vostro
“curriculum del trekking”.

Benvenuti o bentornati sulle nostre pagine.


Località di partenza:
 Planpincieux 1.600 m. (Val Ferret)

Punto di arrivo: Téte de La Tronche 2.581 m. (Val Sapin)
1° punto intermedio: Rifugio Bertone 1.979 m.
2° punto intermedio: Testa Bernarda 2.533 m.
Quota di partenza: 1.600 m.
Quota di arrivo: 2.581 m.
Dislivello: 981 m.
Posizione: Val Ferret / Val Sapin

Difficoltà: E [scala delle difficoltà]
Ore: 3h 50 minuti per la salita dalla frazione di Planpincieux, fino all’arrivo alla Téte de La Tronche
Circa 3h 10 minuti per la discesa che avviene lungo il medesimo percorso di salita
Periodo: da inizio / metà giugno (previa attenta verifica delle condizioni di innevamento), a metà ottobre
Attrezzatura richiesta: classica da trekking 
Segnavia: n° 31 da Planpincieux fino al Rifugio Bertone

42 dal Rifugio Bertone a la Téte de La Tronche
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

E’ una fresca mattina di inizio settembre, il meteo è previsto variabile, bello in mattinata, un pò capriccioso nel
primo pomeriggio, per poi “aggiustarsi” verso sera.

Andremo a fare un lungo giro che vi appagherà ampiamente.
Il punto di partenza è Planpincieux (1.600 m.), un piccolo paesino della Val Ferret.
La strada per arrivare fino qui, prevede di prendere la SS26 che da Aosta porta a Courmayeur.
Arrivati a Courmayeur proseguite sempre sulla SS26 in direzione del tunnel del Monte Bianco, superate l’impianto di
risalita della Skyway, continuate ancora sulla SS26 per circa 2 km, fino a giungere nei pressi di un grosso curvone,
dove troverete lo svincolo che andremo a prendere per la Val Ferret.

Risaliamo in auto la Val Ferret per circa 15 minuti, fino ad arrivare a Planpincieux dove posteggeremo la macchina
nell’ampio (e unico) spiazzo.

L’accesso alla Val Ferret nel periodo estivo è contingentato, quindi il consiglio è quello di arrivare sul presto la mattina
per poter superare la sbarra che regola il flusso del traffico.

Diversamente sarà necessario servirsi del bus navetta.
Dopo aver parcheggiato a Planpincieux, bisogna proseguire a piedi sulla traccia pedonale che corre accanto alla
strada asfaltata che si addentra in Val Ferret.

In circa 10 minuti arriveremo al Camping delle Grandes Jorasses (che troviamo alla nostra sinistra) e che supereremo e,
poco prima di giungere nei pressi di una piccola chiesetta in pietra, giriamo a destra passando sopra il ponte della
Dora di Ferret, dove troveremo l’indicazione per il Rifugio Bertone.

La tempistica indicata sul cartello è di circa 2h per raggiungere il rifugio, ma con un buon passo, è possibile ridurre
anche di venti minuti il tempo complessivo.

Inizia qui il percorso di salita che ci porterà al rifugio e che inizialmente si presenta con un’ampia strada poderale che
andremo a risalire.

Il profumo del terreno bagnato dalla pioggia della notte, si mescola con il profumo dell’erba.
Alla nostra sinistra o destra a secondo dell’orientamento, la catena del Monte Bianco e man mano che
saliamo intravvediamo il parcheggio di Planpincieux dove abbiamo lasciato la macchina, diventare sempre più piccolo.

Tuttavia questo primo tratto sale dolcemente e la poderale si trasformerà dopo una ventina di minuti in un sentiero.
Gli unici incontri in queste prime ore della mattina, sono quelli che vi riporto nelle foto: due asini e due mucche con i
quali ho risalito un breve tratto del percorso.

Ed ecco che il sole incomincia a filtrare tra i rami degli alberi e i raggi caldi lambiscono il sentiero.
Il segnavia che andremo a seguire per questa prima parte è il numero 31, le indicazioni sono chiare e si alternano
tra frecce e bollini.

In poco tempo il sentiero 31 che stiamo percorrendo si congiunge con un altro sentiero che arriva dal Rifugio Bonatti
e prima ancora dal Rifugio Elena. (siamo infatti sul percorso dell’Alta Via n° 1 del Tour du Mont Blanc che permette con
lunghi traversi a mezza costa, di passare da un rifugio all’altro con diverse ore di marcia e di addentrarsi sempre più
verso l’interno della Val Ferret).

sentiero rifugio bertone

Proseguiamo con un cammino piacevole, mai difficile che si alterna tra il bosco e ampi prati che saranno sempre più
frequenti man mano che prendiamo quota, fino a giungere su un ampio pianoro erboso nei pressi di una
“tavola di orientamento”.

La vista è meravigliosa
Su questo pianoro erboso, troviamo le indicazioni per la salita che porta verso Testa Bernarda.
Percorso che a breve andrò a intraprendere.
Ma prima di proseguire per Testa Bernarda, voglio raggiungere il Rifugio Bertone che dalla “tavola di orientamento” dista
circa 5 minuti, scendendo lungo l’evidente traccia e dove resta ben visibile dopo pochi metri di cammino.

tavola di orientamento rifugio bertone

Il Rifugio Bertone costruito nel 1982 è localizzato nel minuscolo villaggio di Le Pré, collocato sull’Alta Via n° 1 ed è
aperto da inizio giugno a fine settembre, ma su richiesta telefonica, è possibile richiedere l’apertura anche in altri
periodi dell’anno.

Il rifugio è raggiungibile da due itinerari: partendo da Planpincieux la via che stiamo seguendo oggi e che sale più
dolcemente, o risalendo da Courmayeur (precisamente dal Villair Superiore) e attraversando la Val Sapin, con un
cammino decisamente più ripido rispetto al primo.

Il nome del Rifugio Giorgio Bertone è dedicato a una guida alpina e caro amico di Renzo Cosson l’attuale proprietario.
Insieme hanno condiviso avventure e percorsi di montagna impegnativi, uniti dalla pura e vera amicizia che li ha
legati per molti anni.

Giorgio Bertone è morto in un incidente aereo nel lontano 1977 sotto la cima del Mont Blanc di Tacul.
La struttura molto ben tenuta, accogliente, in legno e pietra, ha una terrazza con vista invidiabile su Courmayeur,
sulla Valdigne, sul Monte Bianco e su parte della Val Veny.

Fare colazione su questa terrazza con pavimentazione in pietra, abbellita e arricchita da gerani, e riscaldati dai
raggi del sole, è impareggiabile.

All’interno un’ampia sala arredata in legno, permette di cenare la sera o nelle giornate più fredde.
E’ ovviamente possibile pernottare dormendo nei cameroni dotati di tutti i comfort, oppure richiedere le
camere singole.

Dopo una breve sosta, riparto per proseguire il giro che ho previsto.
Risalgo per pochi minuti il sentiero che mi ha portato al rifugio, andando nuovamente a raggiungere la
“tavola di orientamento”, dove trovo le indicazioni per Testa Bernarda, segnavia n° 42.

Inizia qui la tratta più spettacolare di questa magnifica escursione.
Il sentiero si inerpica con la traccia che risale il ripido crinale erboso del Mont de La Saxe che per circa 25 minuti ci
farà guadagnare rapidamente quota portandoci sulla dorsale dell’omonimo monte.

Il lungo crinale erboso del Mont de La Saxe che andremo a percorrere per oltre 45 minuti in direzione di Testa Bernarda
è un tracciato di una bellezza infinita.

Parliamo di un sentiero erboso piacevolissimo, una sorta di falsopiano, mai faticoso, con una balconata naturale con
una visuale estremamente aperta su uno dei panorami più belli in assoluto di tutta la Valle d’Aosta.

Mi fermo in più occasioni a contemplare questo spettacolo che ha dell’incredibile.
La vista spazia dal confine estremo della Val Veny, rappresentato dal Col de La Seigne, fino al confine estremo della
Val Ferret rappresentato dal Col Ferret.

“Nel mezzo” (permettetemi di usare questa terminologia), troviamo l’intera catena del Monte Bianco con le
Aiguille Blanche de Peuterey (4.112 m.), il Mont Blanc du Tacul (4.248 m.), il Mont de Rochefort (4.015 m.),
il Dôme de Rocherfort (4.015 m.), le Aiguille de Leschaux (3.759 m.), le Aiguille de Triolet (3.970 m.),
il Mont Dolent (3.820 m.) solo per citarne alcune e in minima parte di questa estensione immensa, passando per
rifugi e bivacchi incastonati tra le rocce.

Un posto così panoramico l’ho trovato solo dal Colle dei Liconi, ampiamente descritto all’interno del sito.
Con l’entusiasmo di un bambino e le lacrime agli occhi per l’emozione, posso solo inchinarmi davanti a questa
straordinaria meraviglia, arricchita da decine di prestigiose vette d’alpinismo.

mont de la saxe

Oggi le nuvole “incappucciano” i ghiacciai e le sommità delle montagne che ho davanti.
Montagne che partono dal basso con i boschi che le risalgono per un lungo tratto, per poi passare alle rocce e
diventare successivamente solo più ghiaccio man mano che si prende quota lungo le strapiombanti pareti.

Un’emozione senza fine, difficile da trasmettere al lettore.
Nonostante le foto che ho pubblicato in questa pagina, è solo arrivando quassù che ci si rende conto della
ricchezza del luogo.

Dopo essere restato “imbambolato” a osservare, riprendo il cammino verso Testa Bernarda ben visibile davanti a me.
Passeggio su questi “panettoni” erbosi, dove trovo dei curiosi paravalanghe in posizione verticale come
cartelli stradali.

Il cammino in questa tratta avviene praticamente in solitaria, il sentiero è sempre ben evidente, mai difficile,
dove si apprezza il silenzio della montagna, i colori già autunnali con l’erba ingiallita e i riflessi dei raggi del sole che
cercano di farsi spazio tra le nuvole.

Luci e ombre mi accompagnano fino a raggiungere la sommità di Testa Bernarda in circa 1h e 20 minuti dalla partenza
del Rifugio Bertone, dove la visuale che vi ho sopra descritto è ulteriormente amplificata.

Amo “perdermi” e “vagabondare” in questi posti, dove si assapora il valore della libertà e dove il silenzio è “disturbato”
solo dal rumore delle ali dei corvi che si muovono nel cielo.

Durante il mio cammino ho visto più in basso sul pendio due animali che correvano molto velocemente.
Purtroppo non ho avuto il tempo di fotografarli, sarebbe servito un teleobiettivo subito pronto all’uso e in quel
momento ne ero sprovvisto.

Ma sono certo che non erano camosci o stambecchi, anche perché avevano un pelo grigio chiaro.
Io penso a una coppia di lupi…. non ho trovato altre spiegazioni….

Il posto è talmente bello che proseguo trasportato dall’entusiasmo lungo la linea di cresta che mi conduce in direzione
della Téte de La Tronche 2.581 m., che raggiungo in circa 25 minuti dopo aver lasciato Testa Bernarda.

Anche da qui abbiamo una vista pazzesca sui 360° che spazia come una trottola impazzita dal Colle dei Liconi e
Testa dei Liconi (2.929 m.) alla Grande Rochere (3.328 m.), dal Col Ferrret al Dôme de Rocherfot (4.015 m.), per
passare dalla Cima del Monte Bianco (4.810 m.) e giungere alle Pyramides Calcaires (2.726 m.), risalire al
Mont Chétif (2.343 m.) e scendere su Courmayeur.

Vi riporto qui sotto 6 foto che vi dimostrano che non sto sognando, bensì sono in un posto che ha dell’incredibile.

panorama da Téte de la Tronche

la vista verso l’Alta Val Ferret, il Colle del Malatrà, il Col Ferret e il Mont Dolent

Colle Liconi e tersta licony

la vista verso Testa Liconi e il Colle dei Liconi

verso il Mont Cormet 2.475 m.

la vista verso il Mont Cormet 2.475 m.

uno sguardo verso il Mont Chétif, Courmayeur e la Val Veny

uno sguardo verso il Mont Chétif, Courmayeur e la Val Veny

pareti monte bianco

le pareti e strapiombo della catena del Monte Bianco e più in basso il “panettone” di Testa Bernarda

alta val ferret

uno sguardo verso l’Alta Val Ferret, quasi al confine svizzero

Dopo una sosta di circa un’ora 1/2 e un meritato spuntino sulla cima della Téte de La Tronche, lentamente riparto per
ripercorrere a ritroso il sentiero che mi riporta nei pressi di Testa Bernarda e successivamente nei pressi del Rifugio Bertone.

La discesa prosegue su sentiero e poi su poderale fino a Planpincieux e quindi al parcheggio.
Si conclude così una giornata memorabile in Val Ferret.
Il pensiero corre già alla prossima escursione di trekking, perché amo vivere queste esperienze che aspetto e che
mi hanno sempre abbondantemente appagato.

La montagna anche questa volta ha saputo farmi un regalo di vita che resterà per lungo tempo nel mio cuore.

Relazione e fotografie di: Michele Giordano


Note:
la salita da Planpincieux al Rifugio Bertone è piacevole, dolce, in un contesto che si alterna tra il bosco
e i prati alpini.

Il Rifugio è molto ben tenuto con una terrazza favolosa e vista incantevole.
La salita a Testa Bernarda e successivamente alla Téte de La Tronche, avviene lungo il crinale erboso del
Mont de La Saxe con una vista, o meglio una “balconata naturale” che spazia dal confine svizzero del Col Ferret al
confine francese del Col de La Seigne.

E’ qualcosa di incredibilmente panoramico, forse uno dei posti tra i più belli della Valle d’Aosta.