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4° tratta: Sentiero del Viandante “Varenna – Dervio” (Italia – Varenna)
lungo giro di trekking che attraversa un totale di 9 paesi, tra borghi, frazioni e storia, con vista aperta sul Lago di Como:
percorso panoramico ben tenuto e molto ben segnalato

sentiero del viandante varenna dervio


Località di partenza
:
Varenna (Lecco) 220 m.
Quota di partenza: 220 m.
Quota di arrivo: 238 m.
Dislivello: 307 m.
Posizione: sulla riva orientale del Lago di Como, nella tratta compresa tra i paesi di Varenna e Dervio
Difficoltà: E [scala livelli difficoltà],
Ore: 4h 1/2 salendo dal paese di Varenna e scendendo sul paese di Dervio
Periodo: consigliato primavera, estate e autunno (previa verifica delle condizioni dell’eventuale manto nevoso)
Attrezzatura richiesta: classica da trekking
Discesa: seguendo i segnavia che indicano “sentiero del viandante”.
La discesa ci porterà in un paese differente da quello dove siamo saliti e bisogna prevedere il rientro in treno,
fattibile e semplice
Rifiuti: ecco cosa bisogna sapere prima di abbandonarli

Oggi vi raccontiamo e illustriamo una delle cinque tratte previste del “sentiero del viandante”, quella
compresa tra il paese di Varenna e quello di Dervio.

Un sali scendi lungo la sponda orientale del Lago di Como, che ci porterà ad attraversare ben 9 borghi,
alcuni di essi molto piccoli e formati da poche case.

Il “sentiero del viandante” Patrimonio dell’Unesco, è riuscito ancora una volta a emozionarci, e vogliamo
raccontarvi la nostra esperienza, e le nostre impressioni.

Incominciamo e andiamo per ordine.
E’ una mattina di inizio febbraio, quando in auto raggiungiamo il paese di Varenna, e parcheggiamo la macchina nel
posteggio a pagamento della stazione, che sarà il nostro punto di partenza dell’escursione.

Cielo parzialmente coperto e temperatura mite, in un inverno quello dell’anno 2022, che rassomiglia più a un eterno
autunno, e dove della neve non c’è traccia neppure sulle cime più alte delle montagne che sovrastano il Lago di Como.

Dal parcheggio della stazione di Varenna, ci portiamo sulla strada provinciale SP72 che percorriamo a piedi per
circa 200 metri, andando verso il centro del paese e poco dopo girando a sinistra in direzione del Borgo di Vezio.

Si inizia a salire da subito una ripida stradina acciottolata in mezzo alle case di Varenna, che successivamente si
trasformerà in una mulattiera.

E’ la mulattiera che in poco più di 15 minuti conduce al Borgo di Vezio 355 m. che sovrasta Varenna,
famoso per il suo castello formato da una torre alta circa 20 metri a base quadrata con vista aperta sul Lago di Como.

Vezio è un piccolo borgo che conta una trentina di abitanti, e che attraversiamo in pochi minuti senza incontrare
nessuno, con strade completamente deserte che come in un piacevole labirinto si disperdono tra le poche case.

Dal Borgo di Vezio è importante non sbagliare e prendere il sentiero del viandante che prosegue scendendo una
mulattiera che porta verso il torrente Esino. che si supera passando su un antico ponte in pietra al quale
arriviamo in circa 10 minuti.

Successivamente risaliamo la mulattiera andando in direzione della frazione di Regolo che raggiungiamo
alternando tratti di sentiero a tratti di strada asfaltata.

Ci sono diversi cartelli che indicano i percorsi per raggiungere i vari paesi, ma noi vi consigliamo di seguire solo
le indicazioni con le frecce arancioni che indicano il percorso per il “sentiero del viandante”.

Questi cartelli arancioni, li troverete lungo tutto il tragitto fino a Dervio (che prevede oltre quattro ore di cammino),
ed è tutto molto ben segnalato.

Superata la piccola frazione di Regolo, continuiamo alternando tratti di mulattiera a tratti di sentiero, fino a
raggiungere il Borgo di Perledo 395 m., formato principalmente da antiche case in pietra, collegate tra loro da
arcate sotto le quali passiamo per districarci tra le varie vie del paese.

Anche qui, le indicazioni arancioni del “sentiero del viandante” sono sempre presenti, e ci conducono
nella giusta direzione.

Passiamo accanto all’asilo infantile Milena e Donato Greppi per poi raggiungere la piazza principale di Perledo sulla
quale si affaccia la chiesa di San Martino.

Questa piazza offre una vista molto aperta e molto panoramica sul Lago di Como, su tutto il Triangolo Lariano e
sul promontorio di Vezio, dal quale è ben visibile il castello, che abbiamo oltrepassato poco dopo essere
partiti da Varenna.

E’ possibile sedersi sulle panche rivolte verso il lago e ammirare il panorama, piacevole e romantico.
Perledo è una paesino di circa 900 abitanti, che noi abbiamo trovato deserto, ben curato e pulito.
Caratteristico il negozio di alimentari con ancora la vecchia insegna nel “dialetto locale” che informava della
presenza all’interno anche della merceria e dei “diversi” (probabilmente da intendere come un bazar).

La particolarità e la caratteristica del sentiero che stiamo percorrendo oggi, è quello dell’attraversamento di alcuni
dei borghi che sovrastano il lago di Como, con la loro storia e il loro fascino.

Da Perledo proseguiamo sempre affidandoci alle indicazioni, e raggiungiamo su strada asfaltata la frazione
di Tondello 410 m. dalla quale si ammira la vista sul lago, qui ancora più aperta, per poi riprendere il sentiero e
scendere verso il Borgo di Gittana.

Lungo la mulattiera, immersa nella vegetazione, vediamo comparire tra i rami un campanile con una antica chiesa e
alcune piccole costruzioni adiacenti (probabilmente un vecchio convento), oggi totalmente deserto: è la
Parrocchia Natività Beata Vergine Maria

Ci addentriamo senza trovare nessuno, tutto chiuso, ma ben mantenuto.
Da qui la vista sul Lago di Como è rivolta principalmente in direzione di Dervio.

Dopo una breve sosta esplorativa, proseguiamo alternando tratti di sentiero a tratti di mulattiera, che attraversa
una roccia sedimentaria che forma il Calcare di Varenna e Perledo.

Si giunge quindi a un ponte di legno che sovrasta il tracciato di una funicolare (oggi completamente in disuso),
inaugurata nel 1903 e che ha funzionato fino a metà degli anni 50.

Si prosegue trovando lungo il percorso una piccola cappella in pietra risalente al 1.400 e restaurata recentemente
dagli alpini, e successivamente delle vecchie case in pietra, in parte abbandonate e altre in parte crollate, ma che
mantengono il fascino di luoghi ricchi di storia.

Il sentiero è sempre ben tenuto, con muri di contenimento in pietra, ponti di legno e si trovano piccole aree con
tavoli e panche dov’è possibile rilassarsi per una sosta picnic.

A sinistra sulla sponda opposta del Lago di Como individuiamo il Monte Grona 1.736 m. e il Monte Bregagnino 1.905 m.
completamente spogli di neve, mentre davanti a noi incominciamo a intravvedere le rive del Borgo di Bellano 202 m.
che raggiungeremo e oltrepasseremo.

Lungo il sentiero di discesa verso Bellano, alla nostra sinistra troviamo la Cappella dell’Addolorata risalente
all’anno 1935.

In circa 15 minuti raggiungiamo Bellano, un borgo decisamente più grande rispetto ai precedenti incontrati,
famoso per il suo orrido nel quale scorre il torrente Pioverna proveniente dalla Valsassina, che ha scavato per
millenni la roccia erodendola e formando questa gola impressionante.

Non scendiamo la tra le via del borgo, ci teniamo sulle alture, girando a destra poco dopo la chiesa posta sopra l’orrido.
Risaliamo una stretta strada tra muri in pietra, che ci porta a un antico lavatoio (perfettamente mantenuto), dove
nel passato ci si ritrovava per lavare i panni.

Si prosegue su un sentiero che varia da mulattiera a cemento, da stradina sterrata a terreno ricoperto da foglie,
ma sempre ben tenuto, curato, ben segnalato, dove sei sempre sicuro di raggiungere la destinazione, perché
ad ogni bivio, ad ogni incrocio si trova un bollino, una freccia, un riferimento.

Staccionate di legno, muri in pietra, l’intero percorso è sempre in ordine, piacevole da percorrere.
Il “sentiero del viandante” è stato in passato l’unica via di comunicazione della sponda orientale del Lago di Como,
ed è lungo circa 45 km con vari dislivelli e parte dal paese di Abbadia Lariana e arriva fino al paese di Colico.

Conosciuto in passato come “Via Ducale” o “Strada dei Cavalli” era una antica via di passaggio da Milano alla Svizzera,
usato per traffici commerciali da pellegrini e viandanti, con posti di ristoro e di sosta.

Con la costruzione della strada carrozzabile, il sentiero ha perso poco per volta importanza, a favore di altri percorsi
maggiormente accessibili e comodi.

Oggi è frequentato prevalentemente da turisti.
Il nostro cammino prosegue attraversando la zona dei “Mulino di Oro”.
Parliamo di tre mulini della Valle dell’Oro, uno a valle, uno sul sentiero e l’altro a monte, alimentati dal passaggio
degli asini che portavano i sacchi e dove il granoturco veniva macinato con la pietra.

Qui veniva prodotta la polenta con la “farina de sass” una bontà unica: oggi purtroppo di tutto questo rimane
solo il ricordo.

A mio avviso queste tradizioni centenarie, sane, pure, artigianali, non dovrebbero andare perse, perché sono la
ricchezza e il reale valore del nostro popolo, della nostra gente, dove la produzione è quella di casa nostra,
senza dipendere da nessuno.

L’escursione prosegue, si inerpica risalendo parte della montagna e raggiungiamo alcuni insediamenti molto isolati,
questo sentiero è un “trasporto indietro nel tempo”, di un tragitto percorso da secoli e restato fortunatamente
immutato e preservato.

Arriviamo alla frazione Pendaglio, un minuscolo borgo formato da poche case in pietra con la piccola chiesa di
San Domenico realizzata nel 1680.

Qui, sulla piazza della chiesa, grande poco più due posti d’auto, ci fermiamo ad osservare una vista strepitosa
sul Lago di Como.

Davanti ai nostri occhi le acque del lago si allungano verso la diramazione, con le montagne che scendono ripide
lungo la riva.

Il tramonto visto da questa piazzetta dev’essere una favola.
Volendo ci si può accomodare sull’unica sedia messa a disposizione: meglio di niente.
Attorno a noi non c’è nessuno, regna il silenzio più totale.
Osserviamo queste case costruite da chissà quanto tempo, alcune ristrutturate, altre invece in stato di abbandono.
Lungo l’unica stradina sterrata, troviamo qualche panca in legno e qualche fioriera.
Posto ideale per chi ama la tranquillità e per chi vuole rilassarsi con uno scenario davanti agli occhi veramente
fantastico, unico in tutto il suo genere.

Attraversiamo in meno di un minuto il Borgo di Pendaglio e proseguiamo il cammino sul nostro sentiero.
Uno sguardo all’indietro per ammirare il sole che lentamente inizia a calare, infuocando le acque del lago,
risaltando la nebbiolina e dando un fascino particolare al luogo.

Continuiamo il percorso sulla mulattiera e arriviamo al paese successivo: Verginate, un piccolo borgo medioevale
posto a 400 m. di altitudine.

Verginate è stato fondato nei primi anni dell’Ottocento e gli abitanti vivevano soprattutto di agricoltura e bestiame.
Man mano che ci avvicinavamo a Verginate, sembrava di entrare in un presepe, con poche case in pietra, una
attaccata all’altra, spesso collegate tra loro da archi in pietra, il tutto incastonato a metà della collina, tra il cielo e il lago.

Pace totale, silenzio.
Ci sentiamo osservati e guardandoci attorno, notiamo 2 simpatici asini che spuntano da una finestra….
Verginate a differenza di Pendaglio è raggiungibile in auto tramite una stretta e tortuosa strada in cemento che
richiede una doppia manovra per ogni tornante.

Noi tuttavia siamo a piedi e proseguiamo per la Val Grande, dove inizia il territorio di Dervio.

Uno sguardo all’indietro, ed ecco il Lago di Como con i colori quasi della sera, la nebbiolina che incomincia a
risalire e impadronirsi del posto mascherando un pò tutto, il cielo velato con solo uno sprazzo di sereno in un
angolo accanto alla cresta di una montagna.

Da Verginate, inizia la lenta discesa lungo la mulattiera che porta a Dervio e che raggiungiamo in circa
30 minuti di cammino.

Arrivati a Dervio, andiamo alla ricerca della stazione ferroviaria per prendere il treno che ci condurrà a Varenna
dove abbiamo lasciato questa mattina la macchina.

La stazione ferroviaria di Dervio è piccolina.
Noi non abbiamo trovato il distributore dei biglietti, che tuttavia è possibile fare direttamente sul treno tramite
il controllore senza alcun problema.

Il treno in circa 15 minuti vi farà tornare al punto di partenza e quindi al parcheggio.
Si conclude così una piacevole giornata di trekking, unita alla conoscenza di una parte della storia di questi posti
che ci ha fatto veramente piacere scoprire e in parte rivivere.

Relazione e fotografie di: Michele Giordano e Andreina Baj

varenna dervio


Note:
lungo giro di trekking di oltre 4 ore di andata, con poco dislivello, si sviluppa prevalentemente a mezza
costa tra cielo e lago.

Terreno in prevalenza su mulattiera, sentieri e strade sterrate.
Molto ben segnalato e curato lungo tutto il percorso, ci ha fatto piacere notare l’attenzione che viene riservata al luogo.
Questa parte del “sentiero del viandante” con partenza da Varenna e arrivo a Dervio, ci permetterà non solo di
ammirare il Lago di Como, ma anche di attraversare ben 9 tra paesi e borghi, tutti con una storia da raccontare.

Vista sul lago molto suggestiva e romantica.